San Benedetto del Tronto, 2023-04-13 – Riceviamo e pubblichiamo
Ancora una volta ci hanno tolto l’UTIC: qualcuno se ne è accorto?
Il Sindaco Spazzafumo ha dichiarato, ribadendo quanto detto nel corso dell’incontro dell’11 aprile dalla commissaria dell’AST Ascoli Piceno dott.ssa Vania Carignani: “Sulla costa i reparti di emergenza, ad Ascoli le attività programmate”. Nello stesso pomeriggio si è poi tenuta una riunione presso l’auditorium Tebaldini per la presentazione del nuovo Piano Socio Sanitario che verrà messo ai voti nei prossimi mesi, dalla viva voce del Presidente della Regione e dell’Assessore alla sanità. Ne sono uscite molte parole, quasi identiche a quelle udite un anno or sono in aula consiliare in occasione del consiglio comunale aperto sulla sanità. Ne è emersa anche la dimostrazione di una alquanto distorta conoscenza dei dati, ossia dei fatti concreti della sanità, cartina tornasole che dovrebbe orientare le scelte della politica.
Nel documento ufficiale della Regione, “Appendici del Piano socio-sanitario 2023-2025”, troviamo alcune perle che sembra siano sfuggite a tutti gli intervenuti all’incontro: mentre, lo ricordiamo a cittadini e politici di scarsissima memoria, secondo gli atti ufficiali regionali dell’aprile 2014 i posti letto “effettivi” del Madonna del Soccorso erano 225 (dovevano essere 257 per la DGR 735/13, quindi 35 in meno), con 28 posti letto in Medicina, in un altro atto del 2018 si afferma che “la situazione attuale registra una carenza di 40 posti letto rispetto a quelli programmati dalla DGR 735/13”. In un terzo documento, della direzione sanitaria con la data del 7 marzo 2019, i posti letto del nostro ospedale sono 226, con 32 letti in medicina. Poi c’è stato il Covid con le chiusure dei reparti, gli accorpamenti, parte del personale spostato al Mazzoni ecc.
Dopo l’emergenza, lentamente l’ospedale ha ripreso, solo parzialmente, quello che aveva perso. Siamo perciò rimasti esterrefatti quando pagina 260 della bozza del Piano Socio Sanitario, abbiamo letto che il nostro ospedale ha ben 313 posti letto! E che in Medicina ce ne sono addirittura 92! L’assurdità di questo dato farlocco, come di altri sui quali ci riserviamo di commentare in seguito, è evidenziata ancor di più dai numeri dell’omologo reparto del Mazzoni, dove sono presenti la Medicina per gli uomini e quella per le donne. Ciascuno di questi reparti ha 25 posti letto: infatti nel documento regionale c’è scritto “51 totali”. Ma ci chiediamo chi abbia mandato in Regione questi “dati” assurdi e gonfiati relativi al Madonna del Soccorso. Se trattasi di un errore di trascrizione o di una voluta bugia, per poter poi affermare che nell’ospedale costiero ci sono troppi posti letto, procurandosi così la scusa di tagliarne ancora.
Dobbiamo però aggiungere un’altra gravissima scoperta. Nel novembre 2019 la Giunta di Ceriscioli, con la delibera 1554, aveva certificato la presenza di 14 UTIC negli ospedali delle Marche. Nella bozza del nuovo atto sono scomparse dall’elenco due UTIC: una a Camerino, poco più di 6.200 abitanti, e l’altra, indovinate un po’ … a San Benedetto! La quarta città delle Marche, quella con l’ospedale con “attività prevalente per l’Emergenza” senza l’UTIC. E non ci si dica che nella cardiologia riabilitativa, quindi post emergenza, non c’è l’UTIC. Perché a Senigallia, che fa la riabilitazione cardiologica come San Benedetto, l’UTIC è rimasta! Ci appaiono bastevoli e univoci i segnali che depongono per un ulteriore e definitivo smantellamento del Madonna del Soccorso. Ci chiediamo come mai il Sindaco, i consiglieri comunali, gli assessori della città, i rappresentanti regionali del Piceno (di tutto il Piceno!) ancora non riescano a trovare nulla da eccepire. Così come i vari sedicenti politici opinionisti dagli assortiti colori, ai quali vorremmo chiedere se tutto questo non costituisca un loro problema. E se ai cittadini tutto quanto sta accadendo sopra le nostre teste vada davvero bene. Se questi fatti “certificati”, queste menzogne istituzionalizzate, non meritino alcuna forte protesta.
13 aprile 2023 Il Comitato “Salviamo il Madonna del Soccorso”