Ospedale di Fano. Nuova palazzina Emergenze Urgenze. Francesco Baldelli. “Con l’hospice pediatrico salgono a 33,5 milioni di euro gli investimenti per l’edilizia ospedaliera e sanitaria della terza città delle Marche. Poi sarà la volta del blocco B”
“Una volta messi a terra i 23,5 milioni di euro per la nuova Palazzina Emergenze Urgenze, ci occuperemo del Blocco B dell’Ospedale Santa Croce di Fano. La terza città delle Marche avrà così un complesso ospedaliero all’avanguardia, sicuro ed efficiente, perfettamente in linea con i nuovi manuali di accreditamento e pronto ad accogliere i servizi previsti dal nuovo Piano Socio Sanitario 2023-2025. Abbiamo fermato in tempo le sciagurate politiche sanitarie delle amministrazioni regionali precedenti, appiattite sul miraggio degli ospedali unici che, oltre a dissanguare le casse pubbliche, avrebbero accompagnato Fano, insieme ad altri comuni delle Marche, a essere per sempre ‘figli di una sanità minore’”.
È la dichiarazione dell’assessore alle Infrastrutture e ai Lavori Pubblici Francesco Baldelli, rilasciata oggi a Fano in occasione della presentazione del progetto della nuova Palazzina Emergenze Urgenze del “Santa Croce”, uno degli 8 gioielli tecnologici previsti dal Masterplan dell’Edilizia Sanitaria e Ospedaliera, il documento strategico varato il 30 luglio 2021 che riqualifica l’intera rete ospedaliera delle Marche con investimenti che superano il miliardo di euro.
“La Palazzina di Fano – ha aggiunto l’assessore Francesco Baldelli – farà parte dei ‘magnifici 8’ edifici tecnologici NZEB (Nearly Zero Emission Building) con consumi energetici minimizzati, nonché a prova di sisma, in quanto dotati di isolatori integrati che garantiscono la continuità delle funzioni medico-ospedaliere anche in situazioni di eventi sismici. Ad Ascoli Piceno, Civitanova Marche, Senigallia, Fabriano, Urbino, Cagli, Pergola e Fano, avremo finalmente strutture in grado di rispondere efficacemente alle esigenze sia del personale medico-ospedaliero, che dei pazienti e delle loro famiglie. Questi presidi andranno ad aggiungersi ai nuovi presidi ospedalieri in progettazione di Pesaro, Macerata e San Benedetto del Tronto e a quelli in fase di completamento del Nuovo INRCA, di Fermo e di Amandola”. Valore complessivo dell’investimento: 23,5 milioni di euro, a cui vanno ad aggiungersi i 10 milioni previsti dal Masterplan dell’Edilizia Sanitaria Ospedaliera della Regione Marche per l’hospice pediatrico, il cosiddetto “Ospedaletto” a cui i fanesi, e non solo, sono molto affezionati e che è stato inserito dalla Giunta Acquaroli nella Rete Regionale di Cure Palliative.
Il sindaco Massimo Seri ha ringraziato “l’assessore Baldelli e la Regione Marche con cui c’è stata una collaborazione proficua e molto efficace. Oggi la notizia non è solo la nuova Palazzina, ma la riqualificazione della Palazzina B con l’esigenza di assecondare una visione sostenibile contro il consumo di suolo in linea con l’agenda 2030. Era sotto gli occhi di tutti che il presidio di Fano necessitasse di interventi all’interno di una riorganizzazione sanitaria. La volontà di imprimere una direzione chiara ha permesso di raggiungere questi risultati davvero importanti. Era fondamentale rendere la struttura di Fano più accessibile, moderna e funzionale, offrendo risposte che accolgono il bisogno di un territorio complesso e articolato come il nostro”.
Il direttore generale dell’Ast 1 di Pesaro Nadia Storti ha affermato che “la priorità è sempre quella di garantire la continuità in caso di emergenza e la Palazzina di Fano è un modello da seguire, così come gli altri edifici previsti nelle province marchigiane. Abbiamo superato varie ‘epoche’ nell’edilizia sanitaria, fino all’ultima dei grandi ospedali. La qualità non risiede nei grandi numeri o nei grandi centri, ma nell’ospedale pensato a misura d’uomo, che sia operatore medico o paziente. Un ospedale di questo genere, con tutte le aree dell’emergenza concentrate in spazi vicini gli uni agli altri, ci consente di recuperare efficienza e sicurezza, oltre a rappresentare un luogo di confronto quotidiano tra operatori sanitari”.
Il responsabile del Dipartimento Infrastrutture Nardo Goffi ha illustrato alcune caratteristiche tecniche dell’edificio: “La nuova Palazzina Emergenze Urgenze del Santa Croce, si svilupperà su 4 piani, 1.070 metri quadrati a piano, e sarà dotata di tutti i servizi dedicati alle emergenze: Pronto Soccorso, Osservazione Breve Intensiva, Diagnostica Immagini, Medicina d’Urgenza, Terapia Intensiva e Subintensiva, UTIC, Blocco Operatorio. Inoltre, i cittadini di Fano saranno felici di sapere che tornerà disponibile l’originario ingresso al Pronto Soccorso da Viale Vittorio Veneto”.
” Le Marche in Rete” – Presentati i sette direttori di rete museale
Sette Direttori per sette aggregazioni culturali. Sono state presentate questa mattina in Regione, nel corso di una conferenza stampa, le figure che ricopriranno questo ruolo definito dall’assessore regionale alla Cultura, Chiara Biondi, “innovativo e fondamentale per connettere qualitativamente l’immenso patrimonio culturale marchigiano.”
Sono già al lavoro per realizzare progetti e iniziative Tommaso Strinati, direttore della rete Metromuseo dei borghi di marca: approdi d’arte, storia e cultura; Alessandra Tomassetti, direttore della rete AMATi – Agricoltura Musei Archeologia Turismo insieme; Federica Galazzi, direttore della rete Rete museale dell’Alta Valle del Potenza; Luca Baroni, direttore della rete G.A.M.B.I. – Gradara, Apecchio, Mombaroccio e Borgo Pace, Insieme per il sostegno alla cultura; Vanessa Lani, direttore della rete Flaminia Romana; Concetta Ferrara, direttore della rete Sistema Museale Piceno:‘Musei e paesaggi culturali’; Ivan Antognozzi, direttore della rete Le città visibili. Percorsi artistici integrati nei luoghi culturali di Gualdo, San Ginesio e Tolentino.
““Con questa bellissima intuizione che ha avuto l’assessorato alla Cultura – ha detto il presidente della Regione, Francesco Acquaroli – nel progettare e costruire una misura perfettamente calata sulla dimensione marchigiana e che so ha catturato l’interesse di molti altri territori regionali, e questo è sempre un motivo di orgoglio, si raggiunge un obiettivo culturale e turistico che ci siamo proposti da subito: ridurre l’isolamento e la decontestualizzazione e mettere in rete invece un’offerta culturale che sia volano di sviluppo omogeneo per tutte le aree, costiere e interne. Queste reti dimostrano perfettamente la capacità di rafforzare in maniera determinante il nostro grandissimo patrimonio culturale e insieme la coesione sociale e sono certo che potranno lavorare in sinergia per promuovere il nostro territorio.”
Anche l’assessore Biondi, dopo aver rimarcato come il progetto abbia già avuto ampi riconoscimenti anche da ICOM, come modello da applicare a diverse realtà, ha sottolineato l’importanza che rivestono le reti museali per la valorizzazione delle aree interne: “Sarà condotto anche un monitoraggio sistematico dei risultati attraverso l’Osservatorio della Cultura, che ci permetterà di avere indicatori utili per migliorare costantemente e mettere a punto l’offerta culturale, con particolare riguardo alle aree interne e a quelle colpite dal sisma. E tutto in un’ottica di integrazione con le leggi fondamentali di settore come quella sulla valorizzazione dei Borghi”.
Come ha spiegato la dirigente del Servizio Cultura, Daniela Tisi che ha parlato di figure altamente specializzate, il Direttore di rete dovrà rendere più efficace la fruizione degli istituti e delle collezioni da parte di varie tipologie di pubblici (con particolare riferimento all’accessibilità), individuare strategie di finanziamento e scelte programmatiche unitarie con la redazione di un Regolamento di rete, l’elaborazione di Piani annuali di programmazione strategica, la Carta dei servizi, i Piani della Sicurezza, valorizzando al contempo il contesto culturale e il tessuto sociale ed economico del territorio anche tramite specifici accordi con le infrastrutture, i servizi pubblici e le realtà produttive ed economiche locali.
La Regione Marche aveva emanato un bando pubblico destinato a sostenere la gestione integrata degli istituti e dei luoghi della cultura tramite l’individuazione di specifiche figure professionali altamente specializzate che possano utilizzare le proprie competenze di organizzazione, gestione e promozione, a servizio di aggregazioni di istituti culturali. Hanno risposto entusiasticamente molti Comuni ed Enti pubblici “con una volontà – ha aggiunto Daniela Tisi – di lavorare insieme davvero esemplare e non scontata e le reti che si sono costituite sono già rappresentative del territorio regionale, in quanto disseminate in modo omogeneo”
Per questa misura sono stati stanziati 570.000 euro e coinvolti 34 Comuni, 1 ente provinciale, 1 Unione dei Comuni e 1 Consorzio e un totale di 71 istituti della cultura tra cui, oltre ai musei di diversa tipologia (storico artistica, archeologica, demoetnoantropologica, territoriale, scientifica, ecc.), ecomusei, edifici monumentali, aree archeologiche, biblioteche, archivi, teatri, antiquarium, complessi monumentali, chiese e santuari, centri studi.
Ecco i Comuni capofila delle Reti
Comune di Montalto delle Marche in rete con i comuni di Monte Rinaldo e Monte San Martino;
Unione Comuni Valdaso in rete con i comuni di Altidona, Campofilone, Moresco, Monterubbiano, Lapedona, Carassai e Belmonte Piceno;
Comune di San Severino Marche in rete con i comuni di Castelraimondo, Pioraco e Sefro;
Comune di Gradara in rete con i comuni di Apecchio, Mombaroccio e Borgo Pace;
Comune di Fano in rete con i comuni di Colli al Metauro, Acqualagna, Cagli, Fermignano, Fossombrone e Cantiano;
Consorzio Bacino Imbrifero del fiume Tronto in rete con i comuni di Appignano del Tronto, Castorano, Grottammare, Offida, Roccafluvione, Ripatransone e Provincia di Ascoli Piceno; Comune di San Ginesio in rete con i comuni di Gualdo e Tolentino.
Presentazione domande per le misure a superficie e per le misure connesse agli animali: ulteriore proroga
A seguito dell’emanazione del Decreto del Ministro dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste (MASAF) n. 300209 del 9 giugno 2023 è stato prorogato il termine per la presentazione delle domande dell’anno 2023 per le misure a superficie e per le misure connesse agli animali
– nell’ambito del sostegno allo sviluppo rurale PSR 2014-2022, e/o sulle programmazioni precedenti alla programmazione 2014-2022 (Decreto del Dirigente della Direzione Agricoltura e Sviluppo Rurale n. 398 del 15 giugno 2023);
– nell’ambito del sostegno allo sviluppo rurale PSP 2023-2027 (Decreto del Dirigente della Direzione Agricoltura e Sviluppo Rurale n. 400 del 15 giugno 2023)
Il nuovo termine per la presentazione delle domande su SIAN è fissato per il 30 giugno 2023
Moda, risorse europee per corsi di formazione
Saranno avviati due corsi di formazione specifici nel settore della moda che usufruiranno delle risorse provenienti dal Fondo Sociale Europeo Plus 2021-2027. Si tratta di due corsi distinti riguardanti i profili professionali di orlatrice e montatore.
Durante gli incontri svolti dal Tavolo Istituzionale della Moda nel settore della formazione si è tracciata la linea per intraprendere un percorso condiviso, tra Regione Marche e i rappresentanti delle sigle sindacali e delle imprese, anche grazie alla collaborazione fattiva della III Commissione Consiliare.
“Lo spirito di totale collaborazione – ha dichiarato l’assessore regionale al Lavoro e alla Formazione professionale, Stefano Aguzzi – con il quale stiamo portando avanti l’impegno a formare nuove leve nel settore della moda, sta entrando nel vivo dell’azione formativa. Con l’apertura dei corsi di formazione a occupazione garantita andiamo a specializzare nuovi addetti richiesti dal mercato del lavoro. I profili di montatore e orlatrice sono stati richiesti espressamente dalle aziende vista la difficoltà a trovare queste figure”.
I due corsi sono rivolti a 15 soggetti disoccupati iscritti al Centro per l’Impiego. Per il profilo di orlatrice è previsto un programma didattico di 600 ore che comprende anche lavoro sul campo tramite stage formativo; stesso programma per il profilo di montatore che vede l’unica modifica nella materia del montaggio delle calzature. L’inizio del corso è previsto per il mese di luglio presso la sede della 3AND in via dell’Edilizia n.1/2 nel Comune di Porto Sant’Elpidio.
Il modello di domanda può essere scaricato dal sito http://www.confindustriafermo.it una volta completata con i dati e le informazioni richieste, dovrà essere sottoscritta e trasmessa a SIF unitamente a copia di un documento di identità ed attestazione dello stato di disoccupazione rilasciato dal Centro per l’Impiego di riferimento, entro e non oltre il 13 luglio 2023.
E’ possibile utilizzare le seguenti modalità di consegna: Raccomandata A o consegna a mano all’indirizzo SI Sviluppo Industriale del Fermano – via Respighi 2 – 63900 Fermo (in caso di raccomandata fa fede il timbro); o tramite PEC all’indirizzo sifsrl1@pec.it.