Inaugurata la nuova PET/CT all’ospedale di Macerata acquistata con fondi PNRR: fornisce diagnosi più accurate velocizzando i tempi di esecuzione
E’ stata inaugurata oggi la nuova PET/CT acquistata con fondi PNRR destinata all’Unità Operativa Complessa di Medicina Nucleare dell’Ospedale di Macerata, diretta dalla Dr.ssa Francesca Capoccetti. Un obiettivo raggiunto anticipando il cronoprogramma previsto: alla presentazione, oltre al Direttore Generale Marco Ricci e alla Direttrice Sanitaria Daniela Corsi, ha preso parte il vice presidente con delega alla Sanità Filippo Saltamartini.
La PET/TC, di Modello Biograph Vision 600 Edge, è un’apparecchiatura diagnostica Medico Nucleare che consente di eseguire esami di Secondo Livello, comunemente chiamati “Esami PET”, tramite acquisizione di immagini funzionali del corpo umano. Questa metodica permette la diagnosi di patologie non solo oncologiche, ma anche neurologiche, infiammatorie ed infettive.
“Si tratta di un apparecchio che unisce un tomografo ad una Tac 128 strati – ha spiegato il Direttore della Medicina Nucleare Dr.ssa Francesca Capoccetti – l’anello (o Gantry) ampio e il tunnel di scorrimento breve sono ideali per pazienti claustrofobici. Inoltre il lettino ha una portata notevole consentendo l’esecuzione dell’esame anche ai pazienti obesi. La tecnologia completamente digitale migliora la qualità diagnostica con conseguente riduzione della dose di radiazioni al paziente e tempi di esecuzione più brevi, grazie all’impiego della tecnica “Flow motion”, che consente di acquisire in maniera continua le immagini. E’ in grado di localizzare lesioni anche minime. Sfrutta inoltre l’Intelligenza Artificiale, cosa che consentirà in un prossimo futuro ulteriori ottimizzazioni e miglioramenti nelle diagnosi”.
“Questa apparecchiatura è una delle più evolute esistenti – ha sottolineato Saltamartini – e sarà preziosa per il problema delle liste di attesa e per fornire diagnosi più accurate. Dalle nostre analisi è emerso che l’AST di Macerata nelle ultime due settimane è stata capace di offrire tutte le prestazioni sanitarie richieste dall’utenza, e questa è un’ottima notizia, ma dobbiamo lavorare sul pregresso accumulato durante la pandemia. Come sapete il Governo quest’anno ha incrementato il Fondo Sanitario a 134 miliardi, 19 miliardi in più rispetto al 2019. Il Decreto sulle Liste di Attesa ci consentirà di aumentare il tetto di spesa per il personale del 15% (oggi siamo all’organico del 2004 meno l’1,4%), e la detassazione delle prestazioni aggiuntive, e cioè gli straordinari del personale sanitario, dal 43% al 15%. Tutto questo ci lascia ben sperare per il futuro. Entro ottobre 2024 le Aziende Sanitarie delle Marche dovranno redigere il loro Atto Aziendale: spero che il personale sanitario si faccia parte attiva in modo da rispondere realmente alle esigenze dei pazienti”.
“Grazie all’acquisto della nuova tecnologia sanitaria con fondi PNRR l’Ast ammoderna il parco tecnologico e digitale ospedaliero e sarà in grado di erogare ai cittadini esami diagnostici di altissimo livello – dichiara il Direttore Generale Marco Ricci – che consentiranno alla Medicina Nucleare di Macerata, nata 20 anni fa e punto di riferimento per il Centro Italia, di effettuare diagnosi sempre più accurate per le diverse patologie per cui la PET è indicata”.
Le imprese marchigiane investono nel welfare: approvata la graduatoria per i Piani “Family Friendly”
“Più il welfare aziendale è diffuso, più diffuso è il benessere organizzativo in azienda e più alta è la produttività. Questo è un obiettivo non solo sociale ma anche di produttività per le nostre aziende marchigiane”. Ad affermarlo è l’assessore regionale al Lavoro e Formazione professionale, Stefano Aguzzi, che si ritiene soddisfatto della risposta del territorio all’Avviso “Sostegno alla realizzazione di interventi di family friendly nelle imprese della regione Marche” che ha previsto una dotazione complessiva di 2ml di euro suddivisa nelle due annualità 2024 e 2025.
Conciliare al meglio la vita personale con la vita lavorativa, promuovere l’adozione di modalità di lavoro flessibili e misure di welfare di conciliazione vita-lavoro per sostenere la partecipazione delle donne al mondo del lavoro e agevolare la corresponsabilità nei compiti di cura, sono queste le finalità dell’Avviso, che vuole favorire l’implementazione di nuove forme di organizzazione del lavoro “family friendly” da parte di aziende private.
Tutti idonei sono risultati i 10 progetti pervenuti entro la scadenza del 2024, di cui cinque ammissibili a contributo rientranti nella dotazione finanziaria di 1ml di euro.
Sono 258 le donne lavoratrici con figli o familiari a carico non autosufficienti che beneficeranno delle azioni di conciliazione messe in campo dalle 17 aziende in ATI/ATS, azioni che vanno dal sostegno alla flessibilità degli orari di lavoro, all’attivazione di servizi educativi per l’infanzia e di servizi proposti nell’ambito di attività estive, nonché pre e post-scuola per figli in età scolare, fino all’attivazione di servizi di cura di familiari, diversamente abili (compresi i figli), anziani non autosufficienti.
“Questa misura sperimentale mai attuata prima – afferma l’assessore Aguzzi – sarà attuata anche nel 2025 con una disponibilità di risorse pari ad 1ml di euro, continuando così l’azione della Regione di stimolare le imprese all’introduzione di soluzioni innovative di welfare per la conciliazione vita-lavoro, innescando così un cambiamento culturale e organizzativo all’interno dei contesti lavorativi che consenta di adottare politiche di gestione del personale orientate al benessere dei propri dipendenti e delle loro famiglie”.
In arrivo il Bando “Energia e Imprese” da oltre 20 milioni di euro: tappa a Fermo per presentare agli operatori le opportunità offerte
Uscirà entro il 30 settembre il bando “Energia e Imprese” che prevede risorse per quasi 20,3 milioni di euro ed è rivolto all’efficientamento energetico delle Micro, Piccole, Medie e Grandi Imprese delle Marche. Ad illustrarlo l’assessore all’Energia Andrea Maria Antonini che oggi ha fatto tappa a Fermo per un incontro che si è tenuto presso la sede della Provincia secondo la formula ormai consueta della concertazione con coloro che saranno i beneficiari delle misure messe in campo.
“E’ un bando molto atteso – ha detto Antonini – che permetterà efficientamento, risparmio, sostenibilità energetica e ambientale: andiamo verso il processo di decarbonizzazione che è fondamentale per rendere la nostra Regione più forte e rispettosa dell’ambiente producendo energie compatibili con le richieste dell’Europa. Il metodo della concertazione con i portatori di interesse rappresenta una occasione per esporre requisiti ed obiettivi, ma è fondamentale anche per ascoltare osservazioni prima dell’uscita del bando”.
La grande novità è rappresentata dai contributi a fondo perduto abbinati allo strumento creditizio di abbattimento dei tassi di interesse: il bando è pensato per sostenere le aziende nel raggiungimento dei parametri di decarbonizzazione indicati dall’Unione Europea. Da un lato l’impresa efficienta i processi produttivi e quindi riduce i consumi di energia, produce energia da fonti rinnovabili per autoconsumo e dall’altro riduce la dipendenza da fonti fossili. Ad esempio l’istallazione di pannelli fotovoltaici con sistemi di accumulo consente di consumare l’energia rinnovabile prodotta raggiungendo l’autosufficienza, nel rispetto del principio di sostenibilità ambientale.
La proposta di bando, esposta agli operatori dai Dirigenti regionali competenti (Intervento 2.1.1.1 del FESR MARCHE 2021/2027), prevede finanziamenti sia per l’efficientamento energetico dei processi che degli edifici, con interventi di produzione e consumo di energia rinnovabile. Le imprese potranno accedere ad un contributo, in “de minimis”, che può arrivare a coprire per le Piccole e Medie Imprese (PMI) il 100% del costo di investimento ammissibile, in parte in conto c/capitale (30%), in parte con finanziamento agevolato a tasso zero (max 70%). Per le grandi imprese il contributo massimo è del 70% (30% in c/capitale e 40% max di finanziamento agevolato). L’investimento minimo ammissibile è di 50 mila euro.
Vengono ammesse a finanziamento le imprese appartenenti a numerosi settori ATECO: dall’estrazione di miniere, alla manifattura, al commercio, alle attività di servizi di alloggio e di ristorazione, alle attività professionali, scientifiche e tecniche.
“I bandi che abbiamo messo in campo fino ad ora denotano grande vitalità delle imprese – ha concluso Antonini – è un periodo difficile ma c’è grande voglia di investire: la Regione accompagna, con gli strumenti che ha a disposizione, le attività verso l’aumento della competitività”.