Tavolo Moda al MIMIT, Antonini in rappresentanza delle Regioni e Province autonome: ”Il 4 settembre incontro al Ministero per la delegazione Marche”
L’assessore, che ha preso la parola subito dopo il Ministro, è stato chiamato a rappresentare tutte le Regioni e le Province autonome d’Italia portando la voce dei territori. Il Tavolo Moda rappresenta infatti il canale di comunicazione diretto tra Regioni , associazioni di categoria, sindacati e governo.
“Ho fatto richiesta di ammortizzatori per le imprese, in particolare cassa integrazione anche straordinaria ed in deroga, ma ho richiesto anche l’attivazione del canale governativo SIMEST (Società Italiana per le Imprese all’Estero) per finanziamenti agevolati per l’internazionalizzazione, e tramite il Fondo per il Made in Italy, finanziamenti per liquidità a tasso zero o calmierato, sospensione dei pagamenti delle rate in quota capitale ed interessi a supporto delle imprese colpite dalla crisi” aggiunge Antonini.
Tra le proposte avanzate attraverso le Regioni ci sono infatti: l’estensione della cassa integrazione, una moratoria sui crediti, strumenti per il sostegno al reddito, la semplificazione dell’accesso al credito, e l’azzeramento di alcune obbligazioni fiscali per le imprese.
“Le Regioni sono disponibili a fare la loro parte con bandi dedicati soprattutto all’internazionalizzazione, all’accesso al credito e alla digitalizzazione e all’innovazione” ha aggiunto l’assessore.
La Regione Marche aveva convocato lo scorso 5 luglio un tavolo con i rappresentanti e dirigenti regionali e provinciali delle associazioni di categoria per discutere delle problematiche e dei possibili interventi di supporto al settore della moda e calzaturiero marchigiano a cui aveva preso parte, oltre all’assessore Antonini, anche il presidente Francesco Acquaroli. Si era evidenziata l’esigenza di indirizzare le risorse disponibili verso strategie mirate per far fronte al calo degli ordini, e di mettere in campo sinergie tra imprese per rafforzare la competitività sui mercati.
Il Ministro per il momento ha confermato che il Governo ha ottenuto la moratoria del credito (di cui Abi dovrà a breve definire i termini) e la risoluzione della questione del credito d’imposta per innovazione e ricerca entro il mese di ottobre.
Sistema integrato di educazione e istruzione dalla nascita a 6 anni di età, approvati gli indirizzi per la Programmazione 2024
La Giunta regionale ha approvato gli indirizzi per la Programmazione 2024 degli interventi per la promozione del sistema integrato di educazione e istruzione dalla nascita a 6 anni di età. La delibera, trasmessa al Cal, prevede che la Regione Marche garantisca la compartecipazione minima al finanziamento nazionale 2024 (di oltre 5 milioni di euro) mediante i fondi comunitari FSE+ 2021/27 con uno stanziamento complessivo di 2.000.000 euro.
“Si tratta – dichiara l’assessore all’Istruzione Chiara Biondi – di un aiuto concreto che l’amministrazione regionale rivolge alle famiglie con figli piccoli. Il cofinanziamento regionale viene assegnato ai Comuni che devono far fronte ai costi troppo elevati di gestione dei servizi educativi e sostenere le famiglie nel pagamento delle rette di frequenza. E’ un programma di interventi importante che contribuisce a migliorare l’omogeneizzazione e la qualità dei servizi nei territori in favore delle famiglie”.
Il Sistema integrato di educazione e Istruzione dalla nascita a sei anni promuove la continuità del percorso educativo e scolastico, fa riferimento al primo ciclo di istruzione, e vuole garantire sin dalla nascita pari opportunità di educazione e istruzione, di cura, di relazione e di gioco. Concorre ad eliminare disuguaglianze e barriere territoriali, economiche, etniche e culturali attraverso il superamento della dicotomia tra servizi educativi per la prima infanzia e la scuola dell’infanzia, costruendo un percorso educativo e formativo unitario nel rispetto della specificità.
Il Piano pluriennale nazionale prevede finalità e interventi da attuare per il consolidamento, l’ampliamento e la qualificazione del Sistema integrato di educazione e istruzione. La definizione è affidata alle Regioni e alle Province autonome con una Programmazione che tenga conto delle priorità e delle specifiche esigenze di carattere territoriale, consultate le ANCI regionali. Si tratta di interventi di nuove costruzioni, ristrutturazione edilizia, restauro e risanamento conservativo, riqualificazione funzionale ed estetica, messa in sicurezza meccanica e in caso di incendio, risparmio energetico e fruibilità di stabili di proprietà delle amministrazioni pubbliche. Del finanziamento di spese di gestione, in quota parte, dei servizi educativi per l’infanzia e delle scuole dell’infanzia, in considerazione dei costi e della qualificazione. E di interventi di formazione continua in servizio del personale educativo e docente, in coerenza con quanto previsto dal Piano nazionale di formazione. Possono beneficiare del Fondo nazionale 2024 i Comuni in forma singola, le Scuole dell’infanzia paritarie attraverso le risorse erogate ai Comuni di riferimento e gli enti capofila degli Ambiti Territoriali Sociali per realizzare interventi a sostegno del sistema integrato 0-6 anni. Mentre possono beneficiare delle risorse comunitarie i Comuni in forma singola o associata per interventi 0-3 anni.
“La misura – chiarisce Biondi – favorisce l’accesso ai servizi educativi per l’infanzia (0-3 anni), erogando ai Comuni un contributo destinato a interventi di esonero totale dalle rette a favore di quelle famiglie che, secondo le procedure adottate dai Comuni stessi, ne hanno diritto. La decisione deriva dalla presenza constatata di altre fonti di finanziamento che consentono un abbattimento delle rette a carico delle famiglie (es. Bonus Inps) evitando casi di doppi finanziamenti e la conseguente messa in atto da parte della Regione di procedure di controllo onerose”. “Ma soprattutto – insiste l’assessore – dalla volontà di supportare le famiglie più fragili e garantire ai loro bambini la possibilità di usufruire di percorsi educativi ritenuti indispensabili alla crescita, consentendo loro di non anticipare alcuna somma o comunque di anticipare quanto meno possibile per la frequenza dei servizi 0-3. Dalla consapevolezza che l’azzeramento delle rette nido per le famiglie in maggiore difficoltà è garantita da molti Comuni e che, di conseguenza, un contributo in questa direzione risponde ad una esigenza specifica del territorio. Dalla considerazione che le altre voci di spesa generalmente coperte con i finanziamenti 0-6 anni continueranno ad essere ammesse sulla quota parte di cofinanziamento nazionale”.
Tra i risultati strategici che la Giunta regionale intende perseguire quello di consolidare e ampliare la rete dei servizi educativi per l’infanzia a titolarità pubblica e privata convenzionata, prevedendo la riduzione della soglia massima di partecipazione economica delle famiglie alle spese di funzionamento dei servizi educativi; stabilizzare e potenziare gradualmente le sezioni primavera, di norma aggregate alle scuole dell’infanzia statali o paritarie o inserite nei Poli per l’infanzia, superando progressivamente gli anticipi di iscrizione alla scuola dell’infanzia; ampliare e sostenere la rete dei servizi per bambine e bambini nella fascia di età compresa tra zero e sei anni, in particolare nei territori in cui sono carenti scuole dell’infanzia statali; riqualificare edifici scolastici di proprietà pubblica già esistenti; sostenere la qualificazione del personale educativo e docente, promuovendo i coordinamenti pedagogici territoriali; favorire l’accesso ai servizi educativi 0-6, con particolare riguardo ai nuclei familiari in condizioni di vulnerabilità economica e sociale, sostenendo le donne e le famiglie nella conciliazione dei tempi di vita e di lavoro.