Sinistra Italiana Marche critica l’organizzazione del G7 Salute
«Le Marche sono pronte a ospitare il G7 nel capoluogo regionale. È stato tutto preparato a dovere dalla “filiera governativa”. Ma la salute non è una kermesse, è un diritto universale». È dura la critica che Sinistra Italiana Marche rivolge all’organizzazione del meeting in programma ad Ancona da oggi (mercoledì 9 ottobre) a dopodomani. I lavori dell’ultimo minuto – come la scritta di benvenuto nei pressi dell’ospedale regionale, «dove davvero benvenuti sarebbero molti più medici, infermieri e strumenti diagnostici», o le asfaltature nuove di zecca per lastricare le strade della città, «con disagi enormi per cittadine e cittadini e diverse zone completamente bloccate in contemporanea nelle ultime settimane», o ancora le misure di sicurezza di «una città blindata e di quartieri impraticabili per un’intera settimana da chi in città vive e lavora e, soprattutto, si vorrebbe curare nelle strutture pubbliche, ma non ci riesce», – per il partito, sono esempi lampanti di un modo di fare politica raffazzonato e di facciata.
«Vorremmo – fa sapere SI Marche – una regione davvero pronta ad affrontare il tema della salute. Una regione in cui le strutture ospedaliere e territoriali abbiano risorse e personale sufficienti a garantire cure e presa in carico adeguate. Una regione con tempi di attesa accettabili per visite ed esami, senza dirottare sempre maggiori richieste verso il privato, per chi ne ha la possibilità. Una regione con i pronto soccorso non sistematicamente intasati e con personale stressato e sfinito, in cui i pazienti sono invitati a rivolgersi altrove, per l’impossibilità di provvedere anche ai casi meno gravi. Una regione e un paese in cui medici e personale sanitario siano spinti a lavorare per la sanità pubblica da condizioni contrattuali e lavorative all’altezza del ruolo che svolgono; dove la salute delle donne sia realmente tutelata; dove i consultori siano pubblici, laici, gratuiti e diffusi sul territorio; dove sia possibile godere del diritto di scelta e di ricorrere all’interruzione volontaria di gravidanza, come stabilito da una legge dello Stato e ribadito da un referendum popolare».
Come ben sanno le cittadini e i cittadini marchigiani, la realtà della sanità regionale è ben diversa. «Siamo consapevoli e convinti – prosegue Sinistra Italiana Marche – che la salute sia il tema prioritario per le cittadine e i cittadini di questa regione. Per questo, nelle piazze e nelle istituzioni, siamo sempre stati nelle lotte a difesa della sanità pubblica. Le marchigiane e i marchigiani non troveranno queste risposte nell’ennesima passerella di facciata del capoluogo e non saranno le soluzioni alle vere questioni prioritarie al centro di incontri, convegni e serate in questa settimana.
Non può certo garantire il diritto alla salute, infatti, chi continua a trasformarla in una merce, in un affare per pochi».
Su questi temi il partito è al lavoro, per costruire l’alternativa e una proposta politica che archivi la stagione delle destre al governo regionale, ed è al fianco di chi protesta e protesterà contro «questa inutile kermesse» e di chi «si batte per i diritti di tutti, a partire dal diritto alla salute, contro l’idea che in pochi possano decidere le sorti del mondo nelle stanze chiuse di incontri tra potenti che, invece di rappresentare i popoli, i loro diritti e i loro bisogni, rappresentano interessi ancora più potenti di loro».