San Benedetto del Tronto, 2025-02-15 – Riceviamo e pubblichiamo
<<Il NON DETTO è sicuramente la parte più preoccupante dell’atto aziendale e del bilancio di previsione 2025/2027. Omettere dati, spiegazioni, informazioni, è una pratica scorretta, un atteggiamento opportunistico, a volte dannoso nei confronti della trasparenza a cui è tenuta tutta la pubblica amministrazione, sanità compresa.
Le risposte date dalla Direttrice Di Sciascio osservazioni presentate dai sindaci all’Atto Aziendale della AST 5, durante la convocazione della conferenza del 13/2/2025, è stata una rappresentazione scoraggiante di come si può furbescamente sviare e aggirare le domande. Altre risposte si ritrovano nella nota scritta inviata.
Una sintesi dei casi più evidenti: la richiesta della figura del primario (UOC) di Radiologia diagnostica nell’ospedale di San Benedetto, a fronte di ben 3 UOC ad AP, viene liquidata con “c’è già ed è unica provinciale, quindi esplica la sua funzione in modo equo, equilibrato e bilanciato sui due stabilimenti del presidio unico ospedaliero provinciale”.
La richiesta del primario di Pediatria, motivata dalla evidenza del numero dei parti, della popolazione infantile più alta della provincia e della soppressione della preesistente struttura dipartimentale semplice, trova la stessa risposta “c’è già ed è unica provinciale, quindi esplica la sua funzione in modo equo, equilibrato e bilanciato sui due stabilimenti del presidio unico ospedaliero provinciale”. La chirurgia pediatrica, presentata come un fiore all’occhiello e un po’ come compensazione, non ha avuto l’onore di nessuna illustrazione se in day surgery, quante volte al mese, con quale personale formato, in quale ambulatorio e quando potrà essere attivata. Inoltre manca il parere vincolante del consiglio dei sanitari che non è stato eletto ¸è facile desumere che i tempi siano molto lunghi.
Stessa risposta vaga per la richiesta di prevedere, visto la soppressione, della UOC Dipendenze Patologiche, in nome di una omogeneità territoriale.
La richiesta delle motivazioni per l’istituzione del terzo reparto di medicina con UOC, sulla base di quale casistica, con quale personale, dove vengono recuperati i posti letto, rimane disattesa ma viene giustificata con la mancanza di pneumologia a SBT. Troppo scontato evidenziare che potremmo porci lo stesso problema per altre specialità presenti ad Ascoli e non a San Benedetto. Non può non colpire però un dato: per la specialità di medicina generale e specialistica si prevedono ben tre primari (UOC), perché in questo caso non vale il criterio di “unica provinciale, quindi esplica la sua funzione in modo equo, equilibrato e bilanciato sui due stabilimenti del presidio unico ospedaliero provinciale”? Chiediamo troppo?
Ugualmente non viene data risposta come e dove vengono recuperati i posti letto previsti per l’Unità Operativa Complessa di Neuropsichiatria infantile, che riteniamo essere importante ma che rischia di rimanere solo una intenzione
UOC di Ginecologia ed Ostetricia che era stata individuata presso il Madonna del Soccorso con ritiro della firma da parte del primario neanche una parola.
Nella seduta di ieri è stato presentato anche il bilancio pluriennale di previsione2025-2027. Sui dati della mobilità passiva intraregionale di ben 33 milioni di euro, nonostante esplicite domande su cosa contenesse il dato in termini di prestazioni di base, di ricoveri, di alta specialità, verso quali strutture della regione si sono rivolti i nostri concittadini, non è stata data alcuna spiegazione. Come ugualmente non si è evidenziato che nella mobilità attiva extraregionale, che vede da sempre la nostra realtà con l’importo più alto della Regione, siano le case di cura private ad assorbire le maggiori risorse.
Ci preoccupa sapere che le voci del bilancio fanno riferimento allo storico, senza alcun accenno ad esempio all’aumento delle rette nelle residenze per anziani che, in mancanza dell’adeguamento delle risorse da parte della Regione per la quota spettante al SSR, le strutture stanno praticando tutti gli aumenti a carico delle famiglie.
Il ridicolo incremento delle assunzioni per l’anno 2025 viene giustificato con il tetto di assunzioni che non è superabile peccato che con questi numeri non vengono reintegrati né gli operatori andati in pensione né quelli che hanno deciso di andar via che in quel tetto erano compresi.
La sanità è un argomento troppo importante per banalizzarlo, è sempre necessario per capire le scelte far riferimento alla famosa frase dell’ingegnere statistico Walter Deming “Di Dio ci fidiamo, tutti gli altri devono presentare i dati”. Qualcuno dovrà dirlo ai dirigenti della nostra AST, altrimenti tutto appare troppo ambiguo e discutibile.
Solo l’AST 5 della Regione ha deliberato ed approvato l’atto aziendale, perché tutta questa fretta quando le criticità sollevate da sindaci ,associazioni ,operatori sanitari sono più che evidenti?>>