Health needs and resources: allocation and measurement issues.
Al via il convegno Uniurb su denatalità, invecchiamento demografico, cambiamenti climatici e impatto sulla sanità
La seconda edizione si terrà a Palazzo Battiferri il 27 e 28 marzo e sarà preceduta dalla presentazione del volume Il welfare italiano: una questione di famiglia?
Università degli Studi di Urbino Carlo Bo – Il 27 e 28 marzo, a partire alle ore 14, Palazzo Battiferri (Urbino, via Saffi 42) ospiterà la seconda edizione del convegno Health needs and resources: allocation and measurement issue.
“In questa edizione – spiega la professoressa Agnese Sacchi del Dipartimento di Economia, Società, Politica e organizzatrice del convegno – ci concentreremo sulle sfide poste dall’invecchiamento demografico, dalla denatalità e dai cambiamenti socio-economici, compresi gli effetti del cambiamento climatico, con l’obiettivo di assicurare la sostenibilità e la tenuta del sistema sanitario nazionale e della sua articolazione a livello territoriale”.
“Il convegno – prosegue il professor Francesco Vidoli, docente del DESP e anch’egli impegnato nell’organizzazione dell’iniziativa – si propone di contribuire al dibattito sulle politiche pubbliche e sul ruolo delle istituzioni in tema di sanità e cura della salute. Le sessioni tematiche si focalizzeranno su: spesa sanitaria e outcomes; cura della salute e vulnerabilità della popolazione; scelte pubbliche e governance del sistema sanitario. Le keynote lectures saranno affidate alla professoressa Cinzia Di Novi, presidente dell’Associazione Italiana di Economia Sanitaria e al professor Gilberto Turati, presidente della Società Italiana di Economia Pubblica”.
Il convegno sarà preceduto, alle ore 10.30, nell’Aula Magna del Rettorato (Palazzo Bonaventura, via Saffi 2) dalla presentazione del libro Il welfare italiano: una questione di famiglia? edito da Il Mulino (2024) a cura di Mauro Maré, Francesco Porcelli e Francesco Vidoli.
Tre autorevoli discussant, il professor Mario Baldassarri, presidente ISTAO, la professoressa Michela Redoano, dell’Università di Warwick e la professoressa Germana Giombini, dell’Università di Urbino, indagheranno insieme agli autori il fragile equilibrio tra le reti di supporto familiari e la fiducia collettiva. Dimostreranno inoltre come questi elementi influenzino profondamente le politiche di welfare, che in Italia necessitano di essere ripensate alla luce dell’inverno demografico, del funzionamento del mercato del lavoro e delle condizioni della finanza pubblica per garantirne la sostenibilità anche nel futuro.
L’ingresso a entrambe le iniziative è libero e aperto a tutte le persone interessate.
I dettagli del programma del convegno sono disponibili al link: https://www.uniurb.it/novita-
Giornate del FAI di Primavera: Uniurb registra oltre mille presenze alla scoperta del patrimonio culturale
Università degli Studi di Urbino Carlo Bo – Sono state oltre mille le presenze registrate dall’Università di Urbino nelle Giornate FAI di Primavera, sabato 22 e domenica 23 marzo. Un numero considerevole che raccoglie i frutti di un lavoro svolto negli anni.
A tracciare un primo bilancio è la professoressa Anna Santucci, delegata rettorale alla valorizzazione del patrimonio museale: “La convenzione Uniurb-FAI è stata una delle prime azioni messe in campo ai fini della conoscenza e valorizzazione del variegato patrimonio culturale del nostro Ateneo. Anche in questa edizione hanno partecipato molti nostri studenti e studentesse. Non solo come aspiranti ciceroni appositamente formati per svolgere le visite guidate, ma anche a supporto della logistica, affiancando i servizi di portineria e i volontari FAI della delegazione di Pesaro-Urbino. Inoltre – prosegue Santucci – alcuni neolaureati e neolaureate Uniurb coinvolti sin dalla prima edizione delle Giornate FAI di Primavera e d’Autunno hanno ora fondato il Gruppo FAI Giovani di Pesaro-Urbino. Un momento importante di questo percorso – spiega – è stato il seminario del Sistema Museale d’Ateneo organizzato lo scorso anno sul rapporto tra patrimonio culturale, FAI e giovani”.
“Le Giornate del FAI – aggiunge il professor Vieri Fusi, prorettore vicario – sono per l’Ateneo l’occasione di aprire le porte ai visitatori e di farlo avvalendosi del fresco contributo di studenti e studentesse che questi luoghi li frequentano nel loro percorso di formazione. Grazie a iniziative come questa prendiamo tutti maggiore consapevolezza di quanta bellezza abbiamo intorno a noi. Ringrazio il FAI e tutte le colleghe e i colleghi, studenti e studentesse che si sono spesi e spese per la riuscita dell’iniziativa”.
“È stata un’esperienza molto positiva” è il commento di Francesca Tallarini, studentessa del corso di laurea magistrale in Archeologia del Mediterraneo classico, che ha guidato le visite nel Museo Archeologico Oliveriano di Pesaro. “Queste attività ci aiutano ad interfacciarci con un altro tipo di pubblico, a potenziare attraverso la divulgazione sul campo i contenuti dei nostri studi e delle nostre ricerche”.
Le sedi interessate dalle Giornate di Primavera sono state cinque e non hanno riguardato soltanto l’Ateneo. Oltre all’Orto Botanico, al Campus Scientifico Enrico Mattei e al Museo dei Gessi, dove è stato presentato un videomapping realizzato dalla Scuola del Libro, il percorso ha toccato infatti alcuni luoghi della Pesaro picena: il già citato Museo Archeologico Oliveriano e il sentiero Santa Croce di Novilara.