2025-05-18 – La tragedia di Venezia, che ha visto la giovane Anna Chiti, di 17 anni, perdere la vita nel suo primo giorno di lavoro, impone una riflessione urgente sulla sicurezza dei giovani lavoratori. Ogni anno, numerosi studenti e neoassunti entrano nel mondo del lavoro pieni di entusiasmo, ma troppo spesso si trovano ad affrontare rischi che potrebbero essere evitati con misure adeguate.
Secondo i dati più recenti dell’INAIL, nel 2024 sono state denunciate 511.688 richieste di infortunio sul lavoro (-0,7% sul 2023). In aumento gli infortuni in itinere, del 5,0%; i casi mortali sono stati 1.077 (+4,7%). Un dato particolarmente preoccupante riguarda gli studenti, che rappresentano il 13% degli infortuni denunciati nel 2024, rispetto al 12% dell’anno precedente.
Cosa si può fare?
“È indispensabile un impegno congiunto di istituzioni, scuole e aziende per garantire che i giovani possano lavorare in ambienti sicuri”.
Alcune azioni fondamentali includono:·
Formazione preventiva: corsi obbligatori sulla sicurezza prima di iniziare a lavorare.·
Supervisione costante: un affiancamento con professionisti esperti per ridurre i rischi. ·
Regolamentazione più severa: controlli più frequenti nei settori a rischio. ·
Cultura della prevenzione: sensibilizzazione sia tra i lavoratori che tra i datori di lavoro.
Commento di BIANCHINI: “Non si può accettare che il lavoro, strumento di crescita e indipendenza, diventi un pericolo per la vita dei giovani. Serve un cambiamento concreto, affinché esperienze lavorative siano sempre rispettose, sicure e formative. Investire nella sicurezza significa proteggere il futuro. Solo un impegno reale e condiviso può garantire che tragedie come quella di Anna non si ripetano. 18/05/2025
DI GUIDO BIANCHINI PAST PRESIDENT COCOPRO INAIL ASCOLI PICENO