Papa Leone in Ucraina e a Gaza disarmato e disarmante

Papa Leone in Ucraina e a Gaza disarmato e disarmante
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2025-05-15 – Spunti, appunti e contrappunti del prof. Maurizio Boldrini

 

Dal suo terzo discorso pubblico si evince che il Papa è copia e incolla del precedente, appello per la pace e amen. Nessuna azione in previsione per essere Leone in spirito e corpo. A Gaza e in tutti gli altri luoghi in cui è quotidianamente violata la vita c’è bisogno di intervento fisico non dei soliti inutili appelli.

 

Nel primo discorso papale: saluto di pace e va bene. Il secondo discorso è una disquisizione teologica. Aspetto di ascoltare il terzo. Se le parole saranno spirito per almeno per un’azione, un’opera o una missione sarà bene, e se no … pace e bene e amen.
PS – Detta più brutalmente il primo viaggio urgentissimo ci vuole che lo faccia a Gaza, se decide e se vuole ce lo porto con la panda e non gli faccio pagare manco la benzina.

 

Leone Magno fu il coraggio disarmato e disarmante di affrontare Attila e lo convinse a ritirarsi oltre il Danubio. Spes contra spem, più che intendersi alla lettera: speranza contro speranza, la intendo in senso fisico e cioè essere in corpo la speranza contro il concetto generico e falso della speranza. Diffiderei da chi mi dovesse invitare a sperare, abbraccerei chi lo fosse in corpo e in opere. La speranza non è un concetto ma un gesto, un azione di coraggio per sé stessi e per il bene di altri. Leone XIV ha assunto questo nome perché iniziando da Gaza andrà in ogni luogo in cui il bene umano è violato e il suo corpo disarmato sarà scudo all’ idiozia mondiale.

Si definiscono attori e registi, si premiano tra loro, criticano uno che fa il ministro che per quanto possa fare male il ministro non potrebbe mai svolgere il suo ruolo peggio di come essi contestatori svolgono i loro ruoli filmici. Il ministro è criticato da quello che defecò L’ infinito leopardiano simulando una stitica sofferenza sotto una pianta e che per l’ occasione è premiato per aver simulato Berlinguer con un incredibile cliché caricaturale che mi fa ribrezzo. Pure il ministro già non si era scomposto , anzi aveva sorriso (recita bene un sorriso per non rovinare la situazione) a una che svolgendo per l’occasione il ruolo di comica intelligente se ne esce pubblicamente con una battutaccia la quale vorrebbe essere scherzosa, invece risulta solo di pessimo gusto per non dire peggio. E queste persone con altri compari di categoria, continuano la tiritera di un cinema in crisi (una lagna che dura regolarmente da 50 anni) come se loro avessero contribuito all’ arte, che invece hanno affossato in squallide e premiatissime produzioni, capaci di rendere definitivamente il pubblico una massa da popcorn incapace di distinguere un attore da un sfaccendato infimo incredibile simulatore. Il danno chiede i danni, il mondo al contrario, esempio di come va oggi il mondo in tutti i settori. Per non fare di tutta l’ erba un fascio, nella lunghissima lista dei firmatari appellanti di registi e di attori ne trovo pochi: quattro registi, che pur non essendo del livello di Monicelli e Leone, rendono onore all’arte, due attrici indiscutibilmente attrici, un attore in quanto ottimo imitatore e mi fermo qui che è meglio.
PS – Comunque sia il primato dell’infimo oggi non è nel foglio paga cinematografico, il primato è nell’ambito festivaliero teatrale a pari “merito” con i festival letterari.
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© Maurizio Boldrini 

 

L’Italia tra sorrisi è rinsaldata quale colonia angloamericana

 

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