2025-05-12 – Riceviamo e pubblichiamo
Ricci: “Noi siamo l’alleanza del cambiamento. Acquaroli e Spacca la conservazione”
“Vogliamo costruire un programma di cambiamento. Nel tour dei teatri per le Marche stiamo raccogliendo entusiasmo e voglia di fare le Marche grandi. Ieri con Bonaccini abbiamo discusso di sanità, che in questi cinque anni è decisamente peggiorata”, così Matteo Ricci, europarlamentare PD e candidato presidente alla regione Marche, questa mattina, ai microfoni di èTV.
“Sono aumentate le liste d’attesa e la mobilità passiva, spendiamo 40 milioni di euro per far curare i nostri cittadini fuori regione perché non trovano risposta nella sanità del territorio e il dato più agghiacciante è quello fornito dalla fondazione Gimbe che racconta che un marchigiano su 10 ha smesso di curarsi perché non trova risposte nel pubblico e non ha le risorse per il privato – dice Ricci – bisogna investire di più e battere i pugni sul tavolo a livello nazionale perché fin quando il Governo italiano non finanzierà la sanità con il 7% del Pil il sistema sanitario non potrà reggere, così come bisognerà rivedere tante cose dal punto di vista organizzativo della nostra regione – aggiunge – il fatto di scaricare le colpe su chi c’era prima per me è da irresponsabili, perché chi governa viene valutato su ciò che ha fatto negli anni in cui ha amministrato e, in questi ultimi 5 anni, le cose sono nettamente peggiorate. Inoltre è anche una scusa che gli consiglio di non usare più, visto che se la colpa è di chi c’era prima allora dovrebbero prendersela con i loro alleati, siccome da qualche giorno hanno imbarcato Spacca nella loro squadra, che è stato per 20 anni un leader incontrastato della regione Marche. Mentre la base di Base Popolare, ovvero i suoi attivisti che vogliono il cambiamento, hanno deciso di stare con me. Poi comunque, a furia di tornare indietro per discolparsi, rischiano di arrivare a dar la colpa a Garibaldi. Fra l’altro, parlando di Spacca, vorrei anche capire come stanno le cose sulle risorse regionali spese per le iniziative di Spacca. Già è stato abbastanza incredibile che la regione Marche abbia speso 50 mila euro per la candidatura di Norcia, una città di un’altra regione, per sostenerla come capitale della cultura europea. In questi giorni poi c’è un altro convegno promosso da Spacca sulla mobilità e io spero che non ci siano risorse pubbliche della regione spese in questa iniziativa, perché non è che per fare un’alleanza in vista delle elezioni si possono spendere i soldi pubblici dei cittadini”.
Sui simboli che Ricci sta portando con sé nelle sue tappe a teatro: “La pagnotta è legata a ciò che successo il 25 aprile, non c’è stata una parola di vicinanza nei confronti della giovane panettiera che ha esposto un cartellone per valorizzare l’antifascismo. La bicicletta invece da una parte è un segnale per noi, che dobbiamo correre forte e pedalare in questa campagna elettorale. È anche un simbolo per le aree interne perché andare in bicicletta è bellissimo ma faticoso, come vivere in quei territori. Noi dobbiamo renderlo ancora più bello e meno faticoso. Per questo siamo partiti con una pedalata tra le aree interne. Il divario tra costa ed entroterra è aumentato nuovamente e per questo abbiamo già avanzato alcune proposte come dare 30 mila euro alle giovani coppie che andranno a vivere nelle aree interne, asili nido e scuolabus gratuiti, ed incentivi per i medici dell’entroterra. Tutte proposte già realizzate da regioni, sia di destra che di sinistra, cioè l’Emilia-Romagna ed il Friuli Venezia Giulia. E per i soldi che serviranno ho già una prima idea: abolirò quel carrozzone dell’Atim, dove la regione ha speso 12 milioni di euro nel nulla.
Se dovessi invece pensare ad un simbolo di questo governo regionale opterei per il divano. Simbolo di un governo che si è seduto e si accontenta della mediocrità. Mentre noi invece dobbiamo far diventare le Marche grandi. Dobbiamo essere fieri di essere gente di provincia ma non dobbiamo essere provinciali, bensì pensare in grande”.
Poi Ricci commenta i dati sventolati da questo governo regionale: “Questa regione parla di dati positivi, ma davvero reputiamo positivo un aeroporto che ha 5 voli al giorno? Dove il controllo bagagli si fa su tavoli di truciolare? E i dati sul turismo lo stesso… se non fosse stato per l’anno di Pesaro capitale della cultura 2024, completamente snobbata da questa regione, danneggiando così le altre provincie delle Marche, probabilmente anche quel dato sarebbe in negativo.
Un po’ come quando si vantano di questa fantomatica filiera che però, nei fatti, non ha portato un euro. Tutti i soldi che stanno spendendo sono quelli del PNRR al quale loro hanno votato contro. I fondi per il terremoto sono stati portati nelle Marche dal commissario Legnini. L’unica cosa che hanno portato sono 400 milioni di euro per l’alluvione… e ci mancherebbe!”
Ucraina, Ricci (Pd): “Necessaria pace giusta. Ma dalla Turchia ruolo ambiguo e mancato rispetto dei diritti della minoranza interna”
“La mossa di Zelensky è stata sicuramente corretta, al fine di provare ad aprire una trattativa fra i due paesi in conflitto. Quel che mi spiace, tuttavia, è che l’Europa non veda quanto sta accadendo in Turchia, ovvero il paese scelto come location del vertice. Erdogan è molto abile, in politica estera, ma sul fronte interno sta brutalizzando l’opposizione: l’Europa non può non vedere che il leader dell’opposizione, il sindaco di Istanbul, è in carcere da settimane. C’è un tema di democrazia, di rispetto delle minoranze e dei diritti politici e civili”, ha aggiunto Ricci.
“Infine, non dimentichiamo che Erdogan è un commerciante. Cercherà di ottenere il possibile in termini economici, da questo vertice. Grazie al suo ruolo ambiguo, la Turchia, in questi anni di guerra, si è molto arricchita”, ha concluso Ricci.
Ucraina, Ricci (Pd): “Meloni troppo schiacciata su Trump. Italia non ha la forza per essere il traino dell’Europa”
“In passato in quel treno c’era Draghi, tra i principali protagonisti di un’Europa che voleva essere protagonista”, ha sottolineato Ricci, relativamente alle trattative diplomatiche per la pace in Ucraina. “In questo caso mi pare che ci sia un problema di europeismo all’interno. Sull’esclusione, almeno fisica, della Presidente Meloni, soprattutto in queste ultime settimane, credo che la motivazione vada trovata nel fatto che si ritiene Meloni troppo schiacciata sulle politiche di Trump e sulle posizioni di Trump, mentre quello mi è sembrato un tavolo teso dal svolgere un ruolo da protagonisti nella nelle trattative in corso”, ha concluso Ricci.
Referendum, Ricci (Pd): “Impegno a promuovere partecipazione dei cittadini. Cinque Sì ai quesiti”