ITACA: un ponte accademico tra Italia e Africa per formare le competenze del futuro

ITACA: un ponte accademico tra Italia e Africa per formare le competenze del futuro
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Università degli Studi di Urbino Carlo Bo, 16 ottobre 2025 ? Si è svolta ieri, 15 ottobre 2025, nell’Aula Magna del Rettorato la conferenza stampa che ha presentato il progetto ITACA – Internationalizing ITalian ACademia with Africa, promosso dal dipartimento di Economia, Società, Politica.

L’iniziativa, finanziata nell’ambito del PNRR – Missione 4 “Istruzione e ricerca”, mira a rafforzare la cooperazione accademica tra l’Italia e quindici Paesi africani. Coordinato dall’Università Cattolica del Sacro Cuore, in partenariato con l’Università di Urbino Carlo Bo, l’Università Politecnica delle Marche e l’Università di Torino, ITACA intende creare una piattaforma accademica transnazionale che favorisca mobilità, doppie lauree, programmi congiunti e capacity building tra docenti, ricercatori e studenti italiani e africani.

Ad aprire l’incontro è stato il saluto della prorettrice allo sviluppo di partenariati strategici nazionali e internazionali di Uniurb, Antonella Negri. Subito dopo hanno preso la parola: Massimo Ciambotti, referente del progetto per l’Università di Urbino; Nicola Paone, referente del progetto per l’Università Politecnica delle Marche; Andrea Carlo Maria Sottini, in rappresentanza dell’Università Cattolica del Sacro Cuore; Federica Bruno, project manager del progetto ITACA per l’Università di Torino; Barbara Francioni, componente del comitato scientifico e direttrice della winter school The effects of digitalization on globalization and cross-cultural processesLucia Bernacchia, contact point del progetto per l’Università di Urbino.

L’evento si è concluso con il racconto delle esperienze di chi ha partecipato ai programmi di mobilità internazionale. Sono intervenute Faith Dhliwayo, studentessa incoming; Zohra Azizi, docente incoming; Francesca Sgrò, testimonianza dell’outgoing per conto della winter school The effects of digitalization on globalization and cross-cultural processesFederica Palazzi, docente componente del comitato scientifico e testimonianza dell’outgoing.

“ITACA è un viaggio che parte dalle nostre Università ma che guarda lontano, verso un modello di accademia globale, inclusiva e sostenibile”, ha spiegato Massimo Ciambotti, professore ordinario nell’Università di Urbino e membro del comitato scientifico del progetto. “L’Africa è oggi uno dei laboratori più vivaci per l’innovazione sociale e imprenditoriale. L’Italia può diventare un partner strategico nella formazione delle competenze necessarie a guidare questa trasformazione. Se c’è una parola che può esprimere tutto questo è la parola “coo-development” ad indicare un co-sviluppo win-win, vantaggioso sia per le Università partner africane che per quelle italiane”.

Un campus interuniversitario tra Italia e Africa

Il progetto, che coinvolge università di quindici Paesi – dall’Angola al Madagascar, Uganda e Zimbawe, dal Kenya al Ghana, fino al Marocco e alla Tunisia – prevede la creazione di un campus interuniversitario virtuale dedicato a sei aree strategiche: green economy, orange economy, agrifood, energia e acqua, digitalizzazione e sostenibilità manageriale. Nell’Università di Urbino il tema scelto è quello dell’imprenditorialità e dello sviluppo manageriale.

ITACA porta 86 studenti africani in Italia per corsi di laurea, master e dottorati, offrendo anche a studenti italiani l’opportunità di condurre ricerche e tesi in atenei africani. Parallelamente, 22 docenti africani hanno l’opportunità di insegnare in corsi italiani e 14 docenti italiani possono tenere moduli e seminari presso Università partner africane.

A Urbino sono già arrivati 17 studenti dai vari Paesi africani, che stanno frequentando i corsi offerti nel Dipartimento Economia Società Politica in lingua inglese. Sono attesi sempre a Urbino 2 professoresse tunisine e un professore dal Kenya. Per la mobilità in outgoing sono coinvolti 7 docenti Uniurb che vanno in Uganda, Marocco, Tunisia e Kenya. Inoltre, a dicembre, sarà coinvolto un membro del personale tecnico-amministrativo che avrà l’opportunità di scambiare le proprie esperienze con figure omologhe nell’Università di Tunisi.

Un imponente scambio culturale e scientifico che si traduce anche nella nascita di nuovi corsi congiunti e doppie lauree: tra questi, un MBA in Impact Entrepreneurship con l’Università di Antananarivo (Madagascar), un Executive Programme in Unicatt su creatività e imprenditorialità sostenibile e una Winter School nel Dipartimento DISCUI dell’Università di Urbino sul tema degli effetti della digitalizzazione nelle aziende (con 8 studenti africani che frequenteranno il corso a Urbino).

Educazione e sostenibilità: il binomio che guida il progetto

Oltre a creare connessioni accademiche, ITACA intende rafforzare la dimensione sostenibile dell’istruzione. I temi dell’imprenditorialità sociale, dell’economia circolare, della parità di genere e della digitalizzazione attraversano trasversalmente tutti i work package del progetto.

“Sostenibilità, per noi, non è solo un obiettivo ambientale ma un approccio culturale, prosegue il professor Ciambotti. Significa formare persone capaci di connettere economia e giustizia sociale, tecnologia e sviluppo umano. In questo senso, ITACA contribuisce concretamente agli obiettivi dell’Agenda ONU 2030 e ai valori ESG”.

Il progetto si inserisce nella rete E4Impact Alliance, una partnership tra 24 università africane e la Fondazione E4Impact – spin-off della Cattolica  attiva dal 2010 nella formazione imprenditoriale sostenibile. Questo garantisce continuità e sostenibilità economica anche oltre la durata del finanziamento PNRR.

L’impatto atteso: una nuova geografia del sapere

Grazie al suo approccio integrato, ITACA punta a riposizionare l’accademia italiana come ponte euro-africano per la formazione di competenze globali e sostenibili. L’impatto previsto va oltre i numeri di mobilità: si tratta di creare legami strutturali che favoriscano ricerca condivisa, curricula internazionali e cooperazione universitaria permanente.

“Non vogliamo limitarci a un progetto di scambio – conclude il professor Ciambotti – vogliamo costruire una comunità accademica capace di parlare più lingue, non solo quelle geografiche, ma anche quelle del futuro: innovazione, sostenibilità e cooperazione”.

Da ITACA ad ATLANTIS

Durante la presentazione del progetto ITACA, è stata annunciata una novità di rilievo: l’ammissione al finanziamento del progetto ATLANTIS – Advancing Learning and Academic Networks for Transformation, Innovation & Sustainability, nato nell’ambito del Piano Africa dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Il progetto, sostenuto dal Ministero dell’Università e della Ricerca in continuità con l’iniziativa G7 Research Capacity Building with Africa (RCA) e del Piano Mattei, si è classificato terzo tra i quattro partenariati vincitori del bando, ottenendo un finanziamento di 250.000 euro

 
ATLANTIS prevede la mobilità di docenti e ricercatori tra Italia e Africa per co-progettare percorsi di formazione e ricerca, sviluppare programmi avanzati per imprenditori e diffondere conoscenza attraverso una piattaforma digitale e una conferenza internazionale. Oltre alla Cattolica (capofila), partecipano come partner italiani l’Università degli Studi di Urbino Carlo Bo, l’Università di Torino e l’Università Politecnica delle Marche, insieme a dodici università africane e all’IAE Aix-Marseille francese.
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