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La terra e la memoria: documentario alla Palazzina Azzurra

di | in: Cultura e Spettacoli

Serata dedicata al paesaggio rurale piceno, giovedì 27 agosto alle 21,30, con ingresso gratuito



Conoscere il territorio o approfondire il tema delle sue tradizioni: giovedì 27 agosto alle 21,30 alla Palazzina Azzurra verrà proiettato il film documentario “La terra e la memoria. Il paesaggio rurale piceno tra storia e trasformazione”, regia di Gianluca Paliotti, sceneggiatura di Angelo Cerasa, immagini e montaggio Gianluca Paliotti, musiche di Piernicola Di Muro (durata di 56 minuti). La serata è organizzata dall’associazione “Ermo colle” di Colli del Tronto con il patrocinio del Comune di San Benedetto.


Il film è un invito a pensare al paesaggio come ad un luogo in cui si conserva la memoria collettiva di un territorio e nello stesso tempo un inno a quanti hanno vissuto il passaggio da una società prettamente agricola ad una irrimediabilmente di tipo industriale e un testamento da lasciare ai figli e ai nipoti affinché sappiano quanto è costato ai genitori, in sacrifici e privazioni, il loro attuale benessere.


Un gruppo di persone entusiaste, con il giovane regista e operatore Gianluca Paliotti, ha raccolto immagini, suoni, testimonianze ambientazioni del nostro mondo di cinquanta anni fa, nel momento del passaggio dalla civiltà contadina a quella industriale e dei servizi. La fine della mezzadria è anche, per la vallata del Tronto, la fine del mondo agricolo che non si trasforma, non trova nuovi sistemi di lavorazione della terra: semplicemente scompare come attività economica significativa e cede il passo all’industria – principalmente di importazione dal Nord Italia, come sedi distaccate di grandi gruppi produttivi. Quel mondo oramai destinato all’oblio sopravvive solo nei tanti ricordi delle persone più anziane che ne sono state protagoniste dirette.


Le interviste a questi personaggi sono il piatto forte di questa indagine e porteranno alla produzione di un film documentario  che condenserà le esperienze vissute dalla nostra gente in questi cinquanta anni di storia. Soni stati intervistati i vecchi contadini e le loro donne, quelli che hanno vissuto la fatica del lavoro della terra e i rapporti spesso conflittuali con i padroni, ma anche i momenti di allegria dei balli nelle aie e delle veglie nelle stalle, la guerra, la fame, l’abbandono della terra e l’inserimento nelle fabbriche.

Accanto ai contadini compariranno anche i padroni, i fattori, gli artigiani, gli uomini che dalla terra hanno fatto il grande salto verso l’imprenditoria, quasi sempre portando con sé quel sentimento di modestia e di saggezza che è il patrimonio più tipico del contadino, avvezzo a convivere con le incertezze della vita dei campi. Sono stati girati anche dei piccoli sceneggiati che ricostruiscono i momenti salienti della vita di quegli anni – la firma del patto colonico, il ballo, la raccolta del granturco e la pulitura, l’aratura, il lavoro del fabbro – girando qui e là dove queste cose hanno ancora una memoria e ne sopravvive qualche interprete fedele.




25 Agosto 2009 alle 22:01 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

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