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Omofobia? No grazie!

di | in: Primo Piano

Sabato mattina è stato compiuto l’ultimo attacco nei confronti della comunità omosessuale della capitale: due persone hanno appiccato fuoco all’ingresso del Qube, locale in cui si  svolge la consueta serata Muccassassina, ritrovo per i gay,le lesbiche e i trans della città. Si è trattato solo dell’ultimo di una vera e propria escalation di episodi violenti. Nel primo, risalente al 22 Agosto, una coppia di ragazzi all’uscita del Gay Village è stata letteralmente assalita da un uomo armato di coltello. Il 26 Agosto è stato perpetrato invece un tentativo d’incendio sempre al Qube. Il terzo è avvenuto nella notte tra il 2 e il 3 settembre: dei ragazzi hanno lanciato delle bombe carta nella cosiddetta “Gay Street”, in via San Giovanni in Laterano.

Per il momento tutti gli eventi non sono stati ricollegati ad alcuna matrice politica, è stato individuato solo il colpevole dell’assalto alla coppia che si stava baciando all’Eur, all’uscita dal Gay Village: un pregiudicato di 40 anni chiamato “Svastichella”. Gli altri attentati si possono considerare come il risultato di un clima omofobo.

 Il termine omofobia non ha un’accezione precisa, ma indica i sentimenti, le sensazioni, i pensieri contro l’omosessualità. Si può considerare una specie della più generale intolleranza verso il diverso. Ed è questo il motore che crea tanta violenza, facile da perpetrare nei confronti di una frangia debole della società, che solo in tempi recenti ha saputo venire allo scoperto e combattere per affermarsi.

 Dopo questi avvenimenti il mondo politico e cittadino non ha tardato a farsi sentire, ritenendo la situazione assolutamente intollerabile. A tale scopo, per mostrare solidarietà e partecipazione al problema, il sindaco Gianni Alemanno, il presidente della provincia Nicola Zingaretti e quello della regione Lazio, Piero Marrazzo, hanno promosso una fiaccolata nella capitale per giovedì 24 Settembre. La manifestazione è stata intitolata proprio “Contro l’intolleranza e tutti i razzismi”, e partirà da piazza SS. Apostoli al Colosseo alle 19.00. L’intento è quello di stigmatizzare ogni forma di discriminazione, e fornire alla società lo spunto per ritrovare quei valori che consentono una convivenza nel rispetto dei diritti umani fondamentali. Ora più che mai è importante lanciare un messaggio serio, sentito e condiviso per evitare che queste vicende diventano rilevanti solo per la pubblica sicurezza. Sono il sintomo di un germe diffuso, dell’impossibilità di accettare il diverso, della paura di vedere la normalità anche in chi è identico a noi, ma ha solo orientamenti sessuali differenti.

Purtroppo nella maggior parte dei casi, questi atti brutali sono frutto dell’ignoranza. La manifestazione di giovedì deve fungere quindi, da punto di partenza per una condanna ferma e decisa contro di essi, ma soprattutto da incontro per dialogare e riflettere con e sull’altro. Solo con il confronto e la discussione si possono vincere i pregiudizi omofobi e non. Solo con la  conoscenza e la comprensione arriverà anche l’integrazione.




22 Settembre 2009 alle 21:34 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |
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