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Il ministro Tremonti e la scoperta dell’acqua calda

di | in: Primo Piano

«Non credo che la mobilità sia per sé un valore, penso che in strutture sociali come la nostra, il posto fisso sia la base su cui organizzare un progetto di vita e di famiglia». Questo è quanto ha affermato il Ministro dell’Economia Giulio Tremonti in occasione di un convegno organizzato nella giornata di ieri dalla Banca Popolare di Milano. Di fronte a un pubblico composto per la maggior parte da sindacalisti banchieri, il ministro si è esposto contro il suo governo che promuove, al contrario, la flessibilità lavorativa.

Se il lungimirante ministro lo avesse chiesto ai milioni di precari che manifestano nelle piazze per avere un posto di lavoro, o agli altrettanti “bamboccioni” costretti a casa con i genitori perchè privi di sicure entrate mensili, avrebbe risparmiato certamente del tempo arrivando alla stessa conclusione.

La Gran Bretagna è una nazione basata sulla flessibilità lavorativa: gli impieghi si lasciano, si cambiano, si creano, ma questo è possibile perchè si è sicuri che una volta abbandonato un posto di lavoro se ne troverà subito un altro.

In Italia non funziona così! La nostra nazione è cresciuta sul mito del lavoro fisso e ora come ora, nel periodo di crisi che stiamo attraversando, è un’esigenza ancora più sentita dai giovani. Per essere indipendenti, per formare una famiglia, per fare progetti, si ha bisogno di stabilità, certo non data da un contratto a progetto che rappresenta solo la legalizzazione dello sfruttamento.

Sarà pure un “ritorno al passato”, come dice Brunetta, ma ben vengano le tradizioni e il rispetto per l’italianità, se a giovarne è la nazione!




20 Ottobre 2009 alle 21:11 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

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