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Centro di prima accoglienza per tartarughe alla Sentina

di | in: Cronaca e Attualità

GIA’ A LAVORO IL CENTRO DI PRIMA ACCOGLIENZA PER LE TARTARUGHE MARINE E I CETACEI DELLA RISERVA NATURALE SENTINA.

 

La Riserva Naturale Sentina, nell’ambito della strutturazione della rete nazionale e regionale per il Piano d’azione di salvaguardia delle tartarughe marine, è stata individuata quale centro di secondo livello, cioè di prima accoglienza, con la possibilità di conservare e curare le tartarughe rinvenute lungo il litorale sud delle Marche e nord dell’Abruzzo.

La rete regionale è costituita, oltre che dalla Riserva Sentina, anche dal Parco del Conero e dal Parco del San Bartolo; all’area protetta Sanbenedettese, per le sue crescenti attività nel settore, è stato affidato il ruolo di coordinamento regionale.

Tale riconoscimento è scaturito anche dalla proficua collaborazione con la sede di San Benedetto dell’Università di Camerino (Unicram – Centro Universitario di ricerca per lo sviluppo e la gestione delle risorse dell’ambiente marino e costiero), la quale metterà a disposizione professionalità e strutture indispensabili per il buon funzionamento dell’istituendo centro.

L’iniziativa che vedrà coinvolte anche la Capitaneria di Porto, il Corpo Forestale dello Stato, il CNR, l’Arpam, il dipartimento pesca della Regione e l’ASUR, avrà anche come obiettivo quello di informare gli operatori del mare e i singoli cittadini, sul ruolo fondamentale delle tartarughe nell’ecosistema marino e sui comportamenti da attuare in caso di ritrovamento di un esemplare.

Nel programma è coinvolta anche la Fondazione Cetacea di Riccione, specializzata nel soccorso e nella cura di rettili marini e cetacei che fornirà un valido supporto tecnico-scientifico.

L’organizzazione di fatto è già operativa, tanto che lunedì 30/11 è già stato segnalato dall’Ufficio locale marittimo della Capitaneria di Porto di Cupra Marittima, uno spiaggiamento di un delfino morto di fronte al litorale dell’hotel oasi.

L’esemplare è stato poi trasportato a San Benedetto del Tronto dove il personale della Riserva ha provveduto a effettuare i rilievi del caso da inviare alla Fondazione Cetacea di Riccione per indagare sulle cause del decesso del giovane delfino (grande poco più di 120 cm).




3 Dicembre 2009 alle 1:03 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |
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