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Questione di neutralità e singolarità

di | in: Cronaca e Attualità

2009-12-27 – Quando visiti un nuovo Paese, ne parli almeno una lingua, e ti interessi di media e new media è giocoforza che hai la curiosità di approfondirne la storia, la cultura ed il modello.

E’ ciò che sto cercando di fare in queste ore, scoprendo punti di vista ed aspetti davvero interessanti. In Svizzera si parlano quattro lingue, con decine di dialetti diversi e con una molteplicità di suoni che derivano dagli idiomi parlati dalla popolazione non autoctona residente pari ad un milione e 670mila stranieri.

Essere un cittadino svizzero è oggi un compito arduo e impegnativo poiché il confronto delle idee in sedi pubbliche e l’appuntamento alle urne è estremamente frequente e la storia di questo Paese, contraddistinto da un modello di eccezionalità, è facilmente tracciabile dagli esiti dei vari referendum che hanno via via scandito le posizioni prese dal Paese agli occhi del mondo.

Ultima la recente proposta, approvata dall’elettorato, di introdurre nella Costituzione federale il divieto di costruire nuovi minareti che sarebbero andati ad aggiungersi ai quattro già esistenti in territorio elvetico. In questo modo la popolazione ha deciso di penalizzare la cultura della comunità musulmana che conta circa 320mila residenti stabili. Altre tappe importanti della storia elvetica sono il 2001 quando il 76 % dei votanti rifiuta l’ingresso in Europa ed il 2002 quando il popolo decide di aprire le porte all’adesione di Berna alle Nazioni Unite.

Poi vi è la questione della finanza. Secondo la Rete internazionale per la giustizia fiscale (Tax Justice Network) presentata lo scorso novembre la Svizzera è al terzo posto rispetto al suo Indice di opacità finanziaria. La Confederazione elvetica ha sempre respinto l’accusa di riciclaggio ma i processi di Tangentopoli hanno dimostrato che le tangenti finiscono oltralpe.

E con l’imperante era della globalizzazione la neutralità della fortezza elvetica sembra cominciare a vacillare, in un periodo storico in cui i grandi spazi continentali competono tra loro per prevalere, a loro volta, sul preannunciato declino statunitense. E così Europa, Russia, Cina, America Latina ed India tenteranno di attrarre a sé nuovi alleati il che significherà, per uno Stato come la Svizzera, sinora rimasto isolato e che comincia a mostrare i propri ‘nervi scoperti’ sul piano della fiscalità e forse non solo, doversi inevitabilmente accodare.

La Svizzera è considerata da molti un ‘rifugio’ per migranti in cerca di un migliore stile di vita e crescita professionale. Diventare tuttavia svizzeri naturalizzati non è affatto facile. Lo dimostrano le cifre: a fronte di 1.667.000 migranti e residenti regolari (21,7 % della popolazione), solo 44mila sono naturalizzati. Il processo di naturalizzazione comporta il parlare bene le lingue confederali e sostenere un esame molto severo di storia svizzera.




28 Dicembre 2009 alle 2:44 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |
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