Benvenuto e Buona Navigazione, sono le ore 07:01 di Sab 4 Mag 2024

Non ci pagate? Noi ci spogliamo!

di | in: Cronaca e Attualità

La compagnia aerea spagnola “Air Comet” licenzia le sue hostess e non paga gli stipendi arretrati. E loro fanno un calendario per rivendicare i loro diritti. Insomma, senza soldi e senza veli. Ma almeno hanno un futuro assicurato.


A Madrid, capitale spagnola, succede anche questo. Un gruppo di hostess della linea aerea del presidente della Confindustria spagnola, Gerardo Diaz Ferran, ha deciso di adottare un’innovativa campagna per protestare contro il loro licenziamento improvviso, e per far rivendicare i loro diritti. Come? Spogliandosi e facendo un calendario.

«Da quando la compagnia ha chiuso, il 21 dicembre, facciamo manifestazioni, ma vediamo che nessuno si interessa a noi», spiega Adriana Ricardo, 37 anni, una bellezza bruna protagonista di due pagine del calendario: la compagnia aerea le deve otto mesi, ovvero 16mila euro. E oltre a noi hostess, «ci sono casi drammatici – dice Adriana – famiglie in cui marito e moglie sono rimasti di colpo tutti e due disoccupati».

Oltre alle 10 hostess del calendario, infatti, altri 660 lavoratori sono rimasti per strada con la chiusura di Air Comet, e rivendicano il pagamento di stipendi arretrati.

Ignorati per mesi, sono arrivati così alla conclusione di dare una svolta alle loro proteste: fare un calendario si è rivelata un’ottima idea per attirare l’attenzione della stampa. E il successo è stato immediato. L’articolo sulla singolare protesta del personale di Air Comet, con le foto delle 10 belle hostess ‘desnudas’, infatti, è la pagina più cliccata del sito di El Mundo.

Sebbene questa iniziativa da un lato abbia fatto felici molti uomini spagnoli e abbia dato il via ad un fenomeno sociale molto interessante, dall’altro ha suscitato critiche fra le associazioni femministe spagnole. La presidente dell’associazione delle donne giuriste Themis è, per l’appunto, «in assoluto 

disaccordo con questo tipo di calendario, perché fa ricorso ad una immagine della donna quale oggetto sessuale». Di contro, le 10 bellezze spagnole protagoniste del calendario ribattono che non si vergognano affatto, né pensano che la loro protesta sia sessista; anzi, «chi doveva vergognarsi è il signor Diaz Ferran, il giorno stesso in cui ha smesso di pagarci. Noi no. Noi vogliamo solo essere pagate».

Come darle torto?




14 Aprile 2010 alle 22:44 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

Ricerca personalizzata