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Le Frane in Casa, nelle Marche il 14,6% del territorio ricade in aree a rischio frana

di | in: Cronaca e Attualità

ORDINE GEOLOGI: MARCHE, 14.702 PERSONE VIVONO IN ZONE AD ALTO INDICE DI FRANOSITA’
 
Il presidente Gennari, è prioritario avviare un cambiamento culturale nella tutela e nella gestione del territorio, del rischio idrogeologico della regione si parlerà nel Forum nazionale “Le frane in casa” che si svolgerà a Roma il prossimo 16 giugno

Ancona, 7 giugno 2010 – “Nelle Marche il 14,6 percento del territorio ricade in aree a rischio frana, con una presenza di 42.500 fenomeni franosi, 14.702 gli abitanti che vivono in zone con un alto indice di franosità”. A ricordare questi dati è il presidente dell’Ordine regionale dei Geologi delle Marche, Enrico Gennari. E lo fa alla vigilia del Forum nazionale sul dissesto idrogeologico in Italia, dal tema “Le Frane in Casa”, che si svolgerà il 16 Giugno al Centro congressi “Frentani” di Roma, un evento in cui si farà il punto sulla situazione italiana e marchigiana. “Dati allarmanti – ha dichiarato Gennari –  di un territorio regionale fragile e carente di una seria politica di pianificazione e gestione. Servono pianificazione e prevenzione per combattere il rischio idrogeologico nelle Marche. Della superficialità, per non parlare dell’incuria, con cui sempre più spesso si affrontano le problematiche delle aree a rischio gravitativo, discuteremo a Roma il 16 giugno”. Il Forum, voluto e organizzato dagli Ordini regionali e dal Consiglio nazionale dei Geologi, per confrontarsi sullo stato delle conoscenze e degli strumenti a disposizione per fronteggiare “quella che risulta essere – ha proseguito Gennari – la prima causa di morte per catastrofe naturale nel nostro Paese. L’obiettivo è che sia superata la concezione di calamità naturale e che si giunga ad avere nuovi strumenti per il corretto utilizzo del territorio”.

Al Forum parteciperà anche Mario Smargiasso, segretario dell’Autorità di Bacino della Regione Marche. “Presenteremo alcuni esempi dell’esperienza marchigiana dove, senza ricorrere necessariamente agli interventi strutturali dell’emergenza – ha continuato Gennari -, che ormai si confonde con la quotidianità, sono state individuate alcune efficaci strategie e comportamenti virtuosi per ridurre il rischio idrogeologico. Molto ancora deve essere fatto, specie sotto la spinta dei cambiamenti climatici in atto. Sono attuali e visibili le catastrofi ambientali, alluvioni, frane che si susseguono con sempre maggiore frequenza sulle nostre regioni, a fronte delle quali sono altrettanto assenti, o comunque insufficienti, piani di prevenzione, seri studi sul rischio idrogeologico, dati sull’evoluzione del territorio e, per finire, geologi negli uffici e nelle amministrazioni pubbliche”. Per Gennari, serve “un impegno ancor più deciso e condiviso per confrontarsi con un territorio che, a seguito di piogge solo un po’ più intense, rischia di diventare un pericolo per la popolazione. L’Ordine dei Geologi delle Marche partecipando al Forum, nel rappresentare la situazione marchigiana, intende farsi promotore della necessità di lavorare per la sostenibilità ambientale, per la prevenzione e per la programmazione territoriale, da realizzare insieme ai geologi, gli unici professionisti, consulenti e progettisti, che possono comprendere e interpretare fenomeni fisici complessi che si originano per criticità idrogeologiche e che aumentano di gravità favorendo l’evoluzione dei fenomeni franosi”.




7 Giugno 2010 alle 23:51 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

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