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da Sferisterio Opera Festival 2010

di | in: Cultura e Spettacoli

Il baritono panamese-americano Nmon Ford protagonista di Juditha Triumphans di Vivaldi e di Attila di Verdi, venerdì 6 agosto e domenica 10 agosto al Teatro Lauro Rossi di Macerata con la regia di Massimo Gasparon e la direzione d’orchestra di Riccardo Frizza.

MACERATA – Doppio e inusuale appuntamento nella stessa giornata al Teatro Lauro Rossi per Nmon Ford, il baritono panamese-americano, vincitore per due volte nel 2006 del premio Grammy e nel 2010 del Premio Corelli.
Venerdì 6 agosto (replica martedì 10 agosto), al Teatro Lauro Rossi di Macerata nell’ambito dello Sferisterio Opera Festival, sotto la direzione di Riccardo Frizza, Nmon Ford sarà protagonista alle ore 18 nel ruolo del generale Holofernes della Juditha Triumphans di Antonio Vivaldi, oratorio sacro del 1716, e di seguito alle ore 21 sarà nel ruolo del protagonista in Attila di Giuseppe Verdi composta nel 1846.

L’oratorio di Vivaldi, mai rappresentato prima nell’ambito della stagione lirica maceratese, ed il capolavoro giovanile di Verdi, che allo Sferisterio è andato in scena nel 1996, verranno rappresentati in dittico sullo stesso palcoscenico e nella stessa giornata,secondo un’idea drammaturgica di Massimo Gasparon, autore di regia, scene e costumi, che ha per scopo quello di avvicinare concettualmente due opere fra loro distanti nel tempo ma di sorprendente affinità nell’impianto musicale e nello sviluppo delle trame. Vivaldi ha delineato con centotrent’anni di anticipo un’eroina che Giuseppe Verdi ripropone con la stessa drammaticità. Entrambi i compositori hanno dato vita a un personaggio per il quale la libertà non ha prezzo: due eroine disposte a rischiare la vita per il proprio popolo. Odabella, nel dramma verdiano, giura a Dio di “rinnovare di Giuditta l’istoria”. Per rafforzare il carattere di questa operazione, la versione di Attila sarà proposta in una forma “cameristica” in modo che le due opere abbiano uno stesso stile musicale e rappresentativo, e possano dunque convivere in uno stesso dispositivo scenico.
Per l’oratorio di Vivaldi gli interpreti sono Milijana Nikolic (Juditha), Giacinta Nicotra (Vagaus), Nmon Ford (Holofernes), Davinia Rodrìguez (Abra) ed Alessandra Visentin (Ozias). Nel cast dell’opera verdiana sono presenti Nmon Ford (Attila), Claudio Sgura (Ezio), Maria Agresta (Odabella), Giuseppe Gipali (Foresto), Enrico Cossutta (Uldino), Alberto Rota (Leone). Suona la “Fondazione Orchestra Regionale delle Marche”, il Coro è il Lirico Marchigiano “V. Bellini” diretto da David Crescenzi. Il disegno luci è a cura di Vincenzo Raponi.
 
Juditha Triumphans è un “Sacrum militare oratorium”  in cui il racconto biblico della storia di Juditha diventa allegoria celebrativa della vittoria della flotta veneziana contro i Turchi. Juditha (Giuditta) simboleggia Venezia, Holofernes il Sultano, Abra la Fede, Ozias i cristiani. L’oratorio fu composto ed eseguito nel 1716 all’Ospedale della Pietà in cui Vivaldi era maestro di violino. L’Ospedale era famoso anche all’estero per l’eccellenza delle musiciste: questa istituzione dal 1600 accoglieva solo bambine abbandonate e le musiciste raggiungevano un tale affinamento da consentire a Vivaldi di sperimentare a suo piacimento le idee che il suo grande talento concepiva. La parte musicale è pienamente barocca con le sue architetture musicali e le invenzioni sonore volte alla meraviglia e al diletto. Nella storia, il generale Oloferne, inviato del re assiro Nabucodonosor, assedia la città di Betulia per costringere gli israeliti a pagare i tributi non versati. La giovane vedova Giuditta fa innamorare Oloferne che, ubriaco dopo un lauto banchetto, si addormenta. Giuditta lo decapita nel sonno e fuggendo dal campo nemico torna vittoriosa a Betulia.
 
Attila è un dramma lirico in un prologo e tre atti su libretto di Temistocle Solera tratto da Attila re degli Unni di Zacharias Werner, in scena per la prima volta al Teatro La Fenice di Venezia il 17 marzo 1846. L’opera trae spunto dalle storiche e violente vicende che coinvolsero il famoso condottiero degli Unni, il “Flagello di Dio” Attila. Il libretto ambientato ad Aquileia intorno alla metà del V secolo d.c. narra la storia di Odabella, figlia del signore della città che ha perduto l’intera famiglia in seguito al saccheggio degli Unni, e che intende vendicarsi di Attila uccidendolo. Il generale romano Ezio, consapevole della debolezza del proprio imperatore, offre ad Attila un’alleanza purché l’Italia sia salva; ma Attila rifiuta sdegnosamente. Sarà ucciso da Odabella, mentre dal campo unno giungono le grida di vittoria dei romani.




23 Luglio 2010 alle 7:40 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

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