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E… state a Cossignano tra storia e leggenda

di | in: Primo Piano

Al castellum Martis, tra storia e leggenda


Domenica 1 agosto, dalle ore 19.30 e fino a notte fonda, nell’antico e nobile borgo di Cossignano, in origine castellum Martis, forse antico luogo di culto del dio della guerra e la cui storia millenaria si lega indissolubilmente all’“età di mezzo”, si svolgerà la festa medievale “Al castellum Martis”. Scene di vita quotidiana, cantastorie, mangiafuoco, musici, giocolieri e giullari, armigeri, cavalieri e dame provenienti da Assisi faranno rivivere suggestive atmosfere medievali onorando il patrono San Giorgio, un santo soldato, il solo santo rappresentato a cavallo, capo dei quindici martiri ausiliatori del popolo di Cossignano. Il caratteristico mercato medioevale, le lavorazioni artigianali tipiche dell’epoca arricchiranno la scenografia naturale del luogo. Per tutta la serata animazione ad oltranza per le vie del Centro Storico a cura dell’associazione culturale Majores Ballistarii Asisii e dei Clerici Vagantes. Nelle piazze, a ridosso delle mura del castello, aleggeranno le note musicali di strumenti tipici e all’improvviso i visitatori si troveranno coinvolti in momenti medievali di danze, ritmi e spettacoli con la possibilità di gustare i sapori del medioevo, piatti tipici del tempo come affettati, insalata di farro, zuppa di ceci, polenta con funghi salsicce e tartufi, spezzatino di maiale con mele e arance, arrosticini di castrato e “VinodiVino”


Programma:


Dalle ore 19.30 Piazzale Europa – A tavola con “I sapori del medioevo”:


Dalle ore 21.00 per il Centro Storico apertura del Castello fino a tarda notte:


“In taberna” Via Verdi, Largo Carmine Galanti, Piazza Garibaldi. Le taverne allestite al Centro Storico consentiranno di gustare, con animo carnascialesco e giocoso allo stesso tempo, cacciannanze, cantucci e vino cotto e… birra “veritas”.


“Il mercato delle Arti e dei Mestieri” Via Aiella e Largo Antonio Nicola Bernabei a cura di Cinzia Franceschelli – Associazione Arte e Mestieri. Artigianato, creatività e passione per il periodo storico si fondono nei vicoli delle arti e dei mestieri dando vita ad uno spettacolo dentro lo spettacolo. Cartai, mastri pellai, tessitori e sarti mostrano tutta la loro bravura. Potete trovare oggetti speciali, storie fantastiche, cultura e amore per le lavorazioni artigianali.


“Arti profetiche” Via Aiella e via Verdi

Cartomanti, chiromanti ed astrologi sono a disposizione del pubblico e offrono i loro magici amuleti e talismani.


“Carceri dei Giustiziati” Via Verdi

I condannati a morte dalla Giustizia ricevono l’ultimo conforto religioso e possono pregare per la salvezza dell’anima. La crudeltà e la spettacolarità del carcere assolverà alla funzione di deterrente nei confronti di coloro che intendono trasgredire le regole imposte dal “signore”.

 

“Giochi medievali” Piazza Garibaldi

I giocai intratterranno i passanti con antichi giochi medioevali.


Alle ore 21:15 Centro Storico – Corteo Storico medievale 


“Notte di luna calante… atmosfera medioevale… un vessillo con leone rampante annuncia gente de Ascesi” – Per le vie del castello, corteggio con figuranti del gruppo storico Majores Ballistarii Asisii in costume d’epoca


Alle ore 21:30 Piazza Umberto I – Esibizione Gruppo Tamburini


“I suoni, come bagliori di fuoco, squarcian la notte nella tranquillità del borgo” – Quando le tradizioni affondano le loro radici nella storia gloriosa dei propri avi, il loro spirito si trasmette inconsciamente nel nostro bagaglio ormonale e culturale fin dalla nascita. Questo è ciò che avviene per tutti i ragazzi di Assisi, dove fare il tamburino non è mai un giuoco, ma una esigenza misteriosa che sgorga dall’anima. Il gruppo è composto da giovani rigorosamente di Assisi.


Alle ore 22:00 Piazza Umberto I – Esibizione Gruppo Danza

 

“Leggiadre fanciulle…; luce d’intensa bellezza al ritmo di musica antica” – Il gruppo dei “Tripudianti” è formato da fanciulle e fanciulli. L’antica danza veniva generalmente eseguita con l’accompagnamento di quelle canzoni che nella poesia italiana diedero poi origine al genere della ballata.


Alle ore 22:30 Piazza Gian Domenico Santucci – Esibizione dei Balestrieri


“Le armi col fuoco forgiate da valenti armaioli si misurano tra i bagliori delle fiamme in un mosaico di verrette” – Il gruppo Balestrieri è costituito da diversi tiratori suddivisi in due fazioni; i Milites ed i Boni Homines. Tale suddivisione si rifà alla tradizione medievale che vedeva la città di Assisi divisa in due parti: la Parte de Sotto, capitanata dalla famiglia Fiumi e la Parte de Sopra che faceva capo alla famiglia dei Nepis.  


Alle ore 23:00 Piazza Umberto I – Spettacolo di giullaria “Te lo do io il Medioevo” dei Clerici Vagantes


Il Saggio ed il Paggio sono gli ultimi due clerici vagantes, studenti goliardi che vagano di città in città alla ricerca di maestri e conoscenza, con lunghe soste nelle peggiori bettole ed osterie dove intrattengono gli avventori con spettacoli di arte varia… Uno spettacolo comico e goliardico, che ha superato la cinquecentesima replica, arricchito da giocolerie, musica, canti, trampoli, fuoco, rime, pantomime, parodie…


Alle ore 24.00 Piazza Gian Domenico Santucci – Corteo del Gruppo Tamburini


“Richiamo alla folla… Su genti venite… del foco lo spettacolo ha inizio”


Alle ore 24.10 Piazza Gian Domenico Santucci – Spettacolo di Fuoco  


“Laudato si’, mi Signore, per frate Focu, per lo quale ennallumini la nocte: ed ello è bello et iocundo et robustoso et forte” – I giochi di fuoco hanno sempre affascinato l’uomo e la popolarità di questi spettacoli dimostra quanto questo elemento sia da sempre stato utilizzato per divertire, fare spettacolo e non solo per riscaldarsi. Immaginatevi ruote e serpenti di fuoco, torce fumanti infuocate, spettacoli di bastoni luminosi, palle di fuoco roteanti e spade infuocate il tutto in una atmosfera di musiche e suoni suggestivi. Lasciatevi affascinare e divertire dai giochi di fuoco e di luce coreografati da giovani artisti, ragazze e ragazzi che non perdono occasione di mostrare sempre il loro coraggio, la loro abilità artistica nel mangiare il fuoco, nell’utilizzare i numerosi attrezzi infuocati e luminosi, nell’amare con passione questa arte millenaria che in Assisi si tramanda da secoli.


Per tutta la serata: animazione per le vie del Centro Storico a cura dell’associazione culturale Majores Ballistarii Asisii e dei Clerici Vagantes


Ingresso libero


Per info: www.comune.cossignano.ap.it; prolococossinea@hotmail.it

Cossignano: antica sede di un culto di Marte?

 

         Il collegamento, ovviamente, è in larga misura ipotetico e si basa sulla attestazione fornita da un documento, datato 1039, di donazione all’abbazia di Farfa dei diritti di proprietà goduti da un tal Longino; nell’elenco dei beni donati Cossignano appare ben due volte: la prima come castellum Martae, quod vocatur Cosenianum; la seconda come castello de Marte quod vocatur Cosenianum. Una delle spiegazioni possibili è che il tabellio, ossia il notaio redattore dell’atto, scrivendo sotto dettatura o copiando da un elenco redatto in lingua volgare, abbia la prima volta tradotto in latino una locuzione volgare (“castello de Marte”), che invece nel seguito del documento preferì lasciare nella forma in cui essa gli veniva dettata. Questa ipotesi, suggerita da Mariano Malavolta, vorrebbe dare una qualche consistenza alla lettura degli eruditi cultori di storia locale come Antonio Vicione, per il quale il nome era indizio sufficiente dell’esistenza “di un sacello di Marte” (1828), o Alceo Speranza, secondo cui castellum Martis “fu l’antico nome piceno della terra, rimesso in auge durante la guerra sociale”, alla quale essa avrebbe preso parte, negli anni 91-89 a.C., “al fianco degli Ascolani ribelli all’autorità di Roma” (1900). D’altra parte un’eco di queste erudite fantasie deve riconoscersi nel motto ferax et ferox, desunto dal poema ovidiano, che sembrerebbe elaborato in clima di erudito concettismo seicentesco, ma che di fatto appare in alcuni stampati soltanto nel 1929 a “commento” dello stemma civico: esso riassume infatti in una formula, efficace quanto originale e concisa, quei caratteri originari e per così dire “fondanti” per i quali la terra di Cossignano poteva vantare, già nei versi del poema del Sanseverino (1575) una sua indiscussa nobilitas, che può spiegarsi con la locale convinzione di un’antichissima origine romana, o addirittura preromana, dell’insediamento. La qualifica di ferax evoca infatti la feracitas, ossia la fertilità del territorio, ab immemorabili sede di attività agricole (postulate anche dall’esistenza storica del fundus Cossinianus, che ha originato il nome prediale Cosenianum), ed è unita in efficace allitterazione alla qualifica di ferox, che ricorda la fierezza (ma anche, se si vuole, la ferocia) degli abitanti e la loro atavica convinzione di appartenere ad una nobile stirpe guerriera. Un riscontro di questo originario carattere combattivo della più volte millenaria storia della comunità è offerto dai ricchi corredi funebri (risalenti almeno al VI secolo a.C.) di guerrieri picenti, restituiti in grande abbondanza dalle necropoli delle contrade Colle e Fiorano, e ancora dall’appartenenza del territorio cossignanese ad una delle aree in cui fu più intenso il reclutamento degli eserciti della repubblica imperiale (si pensi alle clientele di Pompeo Strabone, espugnatore della ribelle Asculum, nonché padre di Pompeo Magno), e ben si accorda con il richiamo al culto di Mars Cyprius, recentemente evocato da Tiziana Capriotti (2004), che rende ancor più plausibile l’esistenza di un pagus Martius, attribuito al territorio della colonia sullana di Cupra già nella ricognizione mommseniana del patrimonio epigrafico della regione. L’antica vocazione verso questa militare fierezza appare infine riconfermata, in questa prospettiva di recupero della validità della locale memoria culturale, dalla scelta di S. Giorgio (un santo soldato) come patrono e “avvocato” della comunità, scelta sancita dagli statuti riformati nel 1581 e dati alle stampe nel 1584, ma attestata per i secoli precedenti dall’effettiva esistenza di una chiesa di S. Giorgio sotto la porta di Levante, poi divenuta “cura” nella chiesa prepositurale di S. Maria.                 


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25 Luglio 2010 alle 19:31 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

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