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L’Associazione Pescatori Sambenedettesi festeggia così la “Madonna della Marina”

di | in: Primo Piano

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Lunedì 26/07/2010 alle ore 18 presso i locali dell’associazione pescatori  sarà presentato ufficialmente il gonfalone dell’ Associazione Pescatori Sambenedettesi  disegnato dall’architetto Daniele Paolini   e    successivamente  saranno presentati    Il Libro del prof.  Ugo Marinangeli sullo sviluppo economico della pesca  e sulle tragedie del mare”  e l’attesa ristampa dell’Albo D’Onore dei Caduti del mare  sempre a cura dell’Architetto Paolini  , aggiornata all’ultimo evento luttuoso dell’ “Iris”.  Presenzierà l’evento  il  presidente dell’Associazione  capitano  Pasquale Pignati, ex pescatore, figlio di pescatori, che per diverse generazioni ha convissuto con i mare usandolo per sopravvivere, e che oggi conduce con passione e dinamismo  questa  Associazione.  Raggiunto per un’intervista ci ha detto   :  “ Cogliamo l’occasione di questa  “Nostra Festa “  per   ricordare  chi siamo stati   e quanti sacrifici  abbiamo fatto per essere chi ora siamo “ “Sono figlio di pescatori  e  ascoltare mio padre e tanti altri vecchi pescatori che quando si riusciva a  tornare a casa sani e salvi, bisognava considerarlo giorno di festa.  Purtroppo allora più di oggi  le tragedie in mare erano all’ordine del giorno, nonostante il  tremendo sacrificio che si faceva per lottare contro il mare con piccoli natanti.  la morte di molti pescatori dei quali diversi bambini con eta dai sette anni ai quindici anni,portando dolore e sconforto nelle famiglie  erano inevitabili  . Oggi  dopo tanti anni passati in mare  sono convinto che quando un marinaio riesce a parlare della sua vita vissuta  può ben  considerarsi fortunato perchè tutti o quasi hanno passato dei momenti tragici in mare e molte situazioni di pericolo potevano considerarsi l’ultimo minuto, attimo in cui tutto sembra perduto “Colgo l’occasione per dire che Il mio rammarico a tutt’oggi è  che la categoria dei pescatori non è stata mai considerata da nessuno e in molti frangenti continua a ricevere una sottovalutazione sociale che non fa certo bene alla gente di mare. Eppure se oggi esiste San Benedetto, in gran parte è merito dei pescatori Sanbenedettesi,  è loro il merito se la nostra città  e conosciuta in molti paesi del mondo , ma spesso come è riportato nei brani delle varie tragedie dell’Albo D’Onore dei caduti del mare”  e come riaffermato  nel libro del prof.Ugo Marinangeli e in ciò che puo leggersi, i naufragi nelle zone di lavoro e il crudele destino impedivano spesso il ritorno ai nostri cari colleghi che non hanno avuto la nostra stessa fortuna. Dobbiamo credere profondamente che tutti i sacrifici non vengano dimenticati e dire grazie a coloro che tengono viva la memoria di queste tragedie e che danno la possibilità alle nuove generazioni di conoscere l’epopea e l’importanza dei marinai pescatori Sanbenedettesi . Un piccolo appunto , questa struttura è stata costruita con i risparmi dei pescatori nel 1948 che accantonavano lira sulira al mercato del pesce all’ingrosso ,per arrivare alla costruzione della ” casa del pescatore “, poi per ragioni varie il tutto è passato in altre mani , ma sarebbe cosa buona e giusta che tornasse ai pescatori per farne una banca storica della memoria del mare . Vorrei altresì ricordare che  la  nostra  Associazione ha richiesto la  intitolazione di una banchina(promessa del 2008), piazzale che si trova fra la sede della lega navale  il circolo nautico e i cantieri navali Ascolani e Marchetti, in memoria delle vittime della tragedia dell’affondamento del m/p PINGUINO il 20 febbraio 1966.nella zona di Capo Blanco(Mauritania) .I famigliari e tutta la città si augurano che nella prossima commemorazione la tragedia venga ricordata con l’iscrizione in detta zona “,Piazzale m/pPTNGUINO.” Al termine della presentazione del libro del professor Ugo Marinangeli, l’Associazione Pescatori Sambenedettesi nella persona del nostro carissimo socio Architetto Daniele Paolini ,con tutta l’umilta che ci contraddistingue , presenterà l’aggiornamento dell’ Albo d’onore dei caduti Mare” , con i nomi di tutte le vittime , un impegno considerevole portato a termine da una persona che ha sentito dal profondo del cuore questa realizzazione  . “ L’Associazione Pescatori Sambenedettesi e e sarà  sempre vero punto di riferimento per quanto riguarda la tradizione marinara Sambenedettese e non potevamo trovare una occasione migliore per presentare il nostro gonfalone, disegnato da’Architetto Daniele Paolini su  nostra  indicazione nel quale sono stati impressi i simboli del mare e di San Benedetto .


Cap.no Pasquale Pignati

 

Aggiornato l’albo d’0nore dei caduti del mare ,intervista all’autore.

 

Dopo circa venti anni (3/11/1990) dalla sua   consacrazione  presso la Cattedrale S.Maria della Marina  L’Albo D’Onore dei Caduti del Mare , il Testo Sacro della marineria  ove sono riportate tutte le tragedie del mare della marineria sambenedettese è stato aggiornato  e ristampato  per il gruppo Editoriale  “L’Espresso” su  proposta  delle principali  Associazioni marinare cittadine  . e precisamente : Associazione  Pescatori Sambenedettesi ,Circolo  “Mare Bunazz” ,Associazione A.N.M.I

 

 Ne abbiamo parlato con lo stesso autore l’architetto sambenedettese  Daniele Paolini  che nel 1990 fu  anche allora  uno dei principali fautori  dell’opera  .

Giornalista

Architetto ci parli  dell’Albo e delle motivazioni che  l’hanno  spinta alla redazione della riedizione dell’originale  di cui lei stesso fu uno degli autori  principali.

Architetto

Questa iniziativa  è nata oltre un  anno fa su sollecitazione delle varie Associazioni marinare e  dei vari Equipaggi della marineria Sambenedettese che anche nel 1989  fu di stimolo alla stesura dell’Originale conservato presso la Cattedrale “S. Maria della Marina” . Allora ricordo con grande piacere e  riconoscenza il compianto concittadino Divo Colonnelli con  ho avuto l’onore di collaborare e che  fu sicuramente il  principale promotore dell’opera  nonché colui che diede materialmente inizio alla paziente e puntigliosa ricerca dei vari eventi luttuosi. Non posso di certo dimenticare  il Dott.Perotti presidente del Circolo dei sambenedettesi di allora  che ci  stimolò e sostenne durante  la sua realizzazione .Va altresì ricordato il  cp. Giuseppe Romani  tutt’ora vivente che  raccolse con entusiasmo i generosi  contributi della marineria stessa con cui  fu realizzato il prezioso testo  conservato oggi nella cassaforte della Chiesa della Madonna della marina..

 

 

Giornalista

Architetto ci parli  della nuova edizione

Architetto

Il lavoro da me predisposto non ha la pretesa di essere  una raffinata opera archivistica  di stampo ottocentesco con  la  dovizia dei particolari  di simili opere di cui molti storici  della storia locale sarebbero ben più capaci . Non è e non deve essere questo il senso di questo “Albo”,non fu e non è questa l’esigenza dei suoi diretti fruitori ,che al contrario  vogliono  avere un  semplice testo su cui leggere i nomi  dei propri  cari scomparsi in mare e possibilmente conoscere la nuda cronaca delle  tragedie che hanno funestato nel profondo la nostra città.

Molto altro poteva essere  scritto e riportato , potevamo addirittura estendere la ricerca   a ritroso nel tempo . Il buon Divo   ed io stesso  pensavamo allora  di doverlo fare fin dalla prima stesura  ,tant’è che appuntammo tante altre notizie (conservo ancora gli appunti). Potevamo approfondire date e arricchire i fatti con ulteriori testimonianze e congetture come a volte accade in certi trattati  , ma   fu la stessa Marineria  a    indicarci la strada  e  noi esaudimmo la richiesta . Ora  dopo  circa  venti anni  altri drammi  hanno affranto i nostri animi , altre vite spezzate  dal mare  che amiamo ma che  purtroppo così spesso  rende i sacrifici  così estremi. E’ così che per  un  comune sentire  tra la gente di mare con lo stesso metodo di allora ho provveduto a compilare gli altri eventi che  fino ad oggi  ci  hanno afflitto  facendolo con devozione.

Giornalista

Architetto cosa intende per devozione?

Architetto

Questa per me è stata soprattutto un questione  morale e un preciso obbligo verso coloro che hanno costruito questa città . Vede con i tempi che corrono , oggi più che mai noi veri sambenedettesi  abbiamo  bisogno di  riscoprire le nostre radici per  riaffermare con forza  la  nostra  appartenenza a quella stirpe  di  gente  semplice ma forte  e generosa che al prezzo stesso della propria esistenza ci ha lasciato questa nostra sambenedetto  e  proprio per questo intende  riappropriarsi  della propria storia .

 

Daniele Paolini




25 Luglio 2010 alle 12:48 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

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