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PD, speranza nel futuro

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di Tonino Armata

SAN BENEDETTO DEL TRONTO, 2010-09-27 – Democratiche e democratici miei carissimi, non vi nascondo l’irritazione per la scelta del segretario provinciale del nostro partito!!! Invece di assecondare l’esperienza amministrativa e l’esperienza di gestione di partito, si è preferito assecondare solo l’esperienza amministrativa, tralasciando l’esperienza di gestione di partito.
Il PD sambenedettese è diventato un puzzle senza futuro. E per questo, è chiaro che la destra brinda. Parliamo dei senza lavoro, delle giovane e dei giovani e non di schemi artificiali. Alleiamoci con i precari della scuola. O parliamo dei bambini, della casa, della scuola. Delle donne. Faccio una proposta riformista: nella segreteria provinciale, nel prossimo consiglio e nella prossima giunta comunale di centrosinistra, assoluta parità di genere, assessori uomini e donne in egual misura.  Il centrosinistra puzza di naftalina, ha bisogno di prendere aria. E’ questa, alla fin fine, la mia proposta che vi propongo. Perciò, chiedo scusa ai sofisti e ai sapienti della politica se non mi capiscono: la colpa è senz´altro mia.


Non sono un grande esperto di politica, com’è noto… Sarà per questo che non sono mai riuscito a capire la natura dello scontro tra Perazzoli e Colonnella, è preoccupante la disputa fra le persone quando non è chiara la sostanza politica del contendere. Il riverbero di antiche contese di certo c´è. Ma, ripeto, io non ho strumenti, non lo capisco. Tutte le posizioni in campo “alludono” alla realtà e non ai problemi reali. Sono schemi artificiali. Io voglio poter discutere delle cose vere, entrare nel merito. Il centrosinistra non ha capito quanto profonda sia la crisi della società, la sua offerta di cambiamento è apparsa ai sambenedettesi confusa e non percepibile. Una cultura conservativa, subalterna spesso al berlusconismo, con l´autoriproduzione dei propri ceti dirigenti.
Se la destra brinda, è perché il Pd appare come un puzzle in cui ogni pezzo va per conto suo. C´è perfino chi filtra con alcuni centristi, scambiandoli per la medicina anziché per la malattia. Il mio impegno e che in quel puzzle entri il pezzo che manca, la visione di San Benedetto del futuro. Nel mosaico di questa città del frammento è il tassello del cambiamento che è assente. E a me, di politica, piace discutere con quei progressisti che pensano al domani.
E questo lo si può fare attraverso il programma. Il programma può essere l´affannosa ricerca di un minimo comune denominatore in un´alleanza. Oppure un grande processo democratico, alla ricerca delle parole-chiave del popolo del centrosinistra. E’ dentro le primarie (prima del partito e poi della coalizione) che si costruisce il programma.
Per finire desidero dire che il conflitto politico è cruciale nelle primarie e non è la stessa cosa della guerra civile o del litigio, poiché lascia a terra perdenti ma per fare di essi dei cooperatori forti nella battaglia vera, quella contro l´avversario. Si tratta di un´arte difficile da imparare, soprattutto quando il personalismo litigioso è stata la pratica appresa in anni di praticantato, dalle periferie al centro del partito.




27 Settembre 2010 alle 11:21 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

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