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dalla Regione Marche

di | in: Cronaca e Attualità, dalla Regione Marche

07 OTTOBRE 2010 18:32
‘BI SOGNO D’IMPRESA’ ‘ RIPARTE IL PRESTITO D’ONORE, PER DARE OPPORTUNITA’ A 400 NUOVI IMPRENDITORI.

Dopo il successo del bando 2006-2007 che ha portato alla nascita di 500 nuove imprese marchigiane, la Regione Marche punta ancora sul Prestito d`Onore regionale, come strumento di politica attiva del lavoro proponendo il nuovo bando che scadra` il 31 dicembre 2011 o al raggiungimento delle 400 imprese finanziate. ‘Una positiva esperienza ‘ ha affermato l’assessore regionale al Lavoro, Marco Luchetti nella conferenza stampa di presentazione ‘ che andava ripetuta a maggior ragione in questo anno difficile e che si inquadra nel programma delle azioni anticrisi messe in atto dalla Regione. Un’operazione collaudata quindi, su cui convergono molte aspettative e la speranza per molti giovani che decidono con coraggio di affrontare il futuro e per i meno giovani che vogliono ricominciare se hanno purtroppo perso il lavoro. E’ uno strumento che da` la misura – anche come fenomeno sociologico- della capacita` di intrapresa del nostro modello economico: accogliere una sfida nonostante tutto e senza rassegnarsi al peggio, anzi percorrendo nuove strade, forti di nuove idee. Di fronte al nodo del passaggio generazionale d’impresa, il Prestito d’Onore rappresenta invece un’azione positiva in controtendenza e fondamentale per la sua concretizzazione e` la partnership avviata con Banca Marche che conferma la sua disponibilita` verso le imprese e il territorio e con Sida per l’assistenza e il tutoraggio.’ L’assessore Luchetti ha poi sottolineato l’esigenza- visto il successo notevole registrato nelle precedenti esperienze- di arricchire il Prestito d’Onore con nuovi strumenti e iniziative rivolte soprattutto alla formazione. Alla conferenza stampa sono intervenuti anche il vicedirettore di Banca delle Marche, Stefano Vallesi, Flavio Guidi, fondatore della Sida srl e Ferdinando Blefari di Camera Work che cura il marketing e la comunicazione del progetto. ‘Una squadra vincente quella composta da Sida, Banca Marche e Regione Marche ‘ ha detto Vallesi- che ha maturato una significativa esperienza nell’ambito delle start-up d’impresa e che, anche per questa nuova edizione, sara` al fianco di chi intende avviare una nuova attivita` imprenditoriale. La nostra Banca ha partecipato con la volonta` di sostenere l’economia regionale attraverso la concreta valorizzazione delle capacita` e delle professionalita` presenti sul territorio. Il nostro intento e` quello di dare un segnale di fiducia a chi vuol ‘fare impresa’, a chi ha un progetto imprenditoriale serio, concreto ed economicamente sostenibile ma non dispone delle risorse finanziare per il suo avvio. Da segnalare che Banca Marche da` fiducia alla comunita` marchigiana se si pensa che a luglio 2010 ha erogato 1 miliardo e 700 milioni di finanziamenti.’ Anche il nuovo bando nasce dalla volonta` di favorire iniziative di lavoro autonomo attraverso la concessione di un finanziamento agevolato da parte di Banca Marche fino ad un massimo di 50mila euro, senza il bisogno di alcuna garanzia, da restituire in 6 anni a tassi agevolati e da utilizzare per far fronte alle spese di avvio dell“impresa. L“erogazione del prestito prevede di poter avviare imprese individuali o in forma cooperativa nei settori della produzione di beni e servizi e del commercio. Oltre all“erogazione del prestito, verra` assegnato a ciascun imprenditore a titolo gratuito e per la durata di 12 mesi, un tutor designato dalla Sida srl che affianchera` il neo imprenditore nella fase di start-up dell“azienda. A questo proposito Flavio Guidi di Sida ha sottolineato l’esigenza di far crescere la cultura d’impresa per adeguarsi con maggiore velocita` ai mercati sempre piu` flessibili, facendo maturare professionalita` specifiche attraverso un’indispensabile processo formativo. La campagna di comunicazione fondata sullo slogan ‘ BI SOGNO D’IMPRESA’ come doppia interpretazione legata all’esigenza e al sogno di costruirsi un futuro, e` curata dalla Camera Work Spa di Jesi che ha organizzato road show informativi in 12 tappe nelle province marchigiane, dove verra` mostrato il video promozionale dell“iniziativa. Nel video anche il contributo del presidente della Regione, Gian Mario Spacca che sottolinea come ‘oggi piu` che mai il prestito d’onore rappresenta un supporto concreto per la definizione dell“idea imprenditoriale, un’opportunita` immediata ‘ Cio` che intendiamo fare e` finanziare le nuove idee e metterle a frutto’. Info su www.prestitodonore.marche.it (ad’e)


07 OTTOBRE 2010 18:31
MARCOLINI E L’ISTITUZIONE DEL SINDACATO ATTORI ITALIANI NELLE MARCHE..

La nascita anche nelle Marche del Sindacato attori italiani (Sai), avvenuta lo scorso 2 Ottobre con l’intervento di Giulio Scarpati ad Ancona, rappresenta il segno tangibile di un nuovo modo di guardare al mondo dello spettacolo, ai lavoratori del settore e della cultura in genere, i quali oggi possono contare anche nella nostra regione su un’organizzazione che punta a rappresentarne le istanze e a tutelarne i diritti. La realta` lavorativa ed occupazionale nell’ambito dello spettacolo sta subendo i riflessi negativi dei tagli del Governo, in un contesto occupazionale dove non brillano soltanto le stelle del firmamento artistico, ma dove il piu` delle volte anche le situazioni di maggior successo hanno alle spalle percorsi accidentati, contrassegnati da lunghi periodi formativi, lavoro sommerso, discontinuita` nelle prestazioni lavorative, precarieta` e costante ricerca di opportunita`. Per questo il sindacato attori italiani (Sai) si propone, secondo un’idea innovativa del modo di ‘fare sindacato’, come centro servizi per favorire l“accesso al lavoro degli attori in base a criteri meritocratici, garantendo informazioni e consulenze alla categoria, ma soprattutto avviando un confronto con le istituzioni per mettere a punto nuove proposte. La Regione Marche e` tra le nove regioni italiane che contano oggi su una segreteria regionale dedicata al settore, assieme a regioni molto piu` grandi e tradizionalmente vivaci nel settore, come il Lazio o la Lombardia. Anche questo e` -a nostro avviso- un dato che fa riflettere, indice di una particolare vivacita` del settore nel nostro territorio. La riforma del settore spettacolo su cui la Regione Marche e` impegnata potra` avere nel Sai un interlocutore importante, convinti come siamo che il mondo della cultura in un momento come l’attuale puo` continuare ad avere l’attenzione che merita se rende pubblico ed evidente il bilancio sociale delle sue azioni, fatto di promozione della qualita` della vita, ma soprattutto di occupazione e occupabilita`, reddito ed economia. Anche in questo senso abbiamo avviato lo studio per una Banca dati regionale degli operatori della cultura: la settimana scorsa, infatti, la Giunta ha approvato un atto che fissa i criteri per l’iscrizione nella Banca dati, con l’obiettivo di definire che cosa significa essere un lavoratore della cultura e dello spettacolo. La Banca dati avra` finalita` conoscitive, ma vuol anche assicurare maggiore visibilita`, riconoscimento e promozione ai professionisti del settore, al fine di essere ancor piu` consapevoli delle grandi potenzialita` e professionalita` gia` operanti, e contestualmente delle fragilita` di una intera categoria. Sempre in questa direzione La Regione Marche negli ultimi mesi ha avviato una serie di iniziative volte al sostegno del lavoro nel campo della cultura. In particolare sono state individuate tre azioni: – attivazioni di borse lavoro, voucher formativi e sostegno alla creazione di nuove imprese culturali per rendere i contenitori culturali (musei e teatri gia` oggetto di restauro) poli di aggregazione sociale e offrire una valida opportunita` lavorativa per giovani laureati; – sostegno alle PMI del settore Cultura attraverso bandi a loro dedicati finanziati attraverso i fondi del POR FESR 2007-2013; – sostegno alla ricerca sul fabbisogno professionale negli Enti Locali per i beni Culturali realizzata da PromoPA, fondazione e sostenuta dal Ministero dei Beni e delle Attivita` Culturali giunta alla seconda edizione. Il contributo del Sindacato attori italiani (Sai) potra` essere particolarmente prezioso proprio sul terreno del riconoscimento di basi contrattuali definite che possano garantire piu` certezze giuridiche ed economiche ad un lavoro obiettivamente discontinuo come e` quello dell’attore, soprattutto se giovane. La Regione Marche s’affianca con decisione nella comune sfida della dignita` del lavoro, nella consapevolezza che anche nella cultura e` possibile e doveroso partire dal lavoro se vogliamo esplicitare le grandi potenzialita` di cui disponiamo e se vogliamo farne occasione di nuovo sviluppo.

07 OTTOBRE 2010 17:06
Il presidente Spacca all’inaugurazione dell’Anno culturale della Cina in Italia: ‘Grazie al presidente Berlusconi per aver ricordato il gesuita marchigiano Matteo Ricci’..

‘Ringraziamo il presidente del Consiglio Berlusconi per aver voluto aprire il suo saluto ufficiale al primo ministro cinese Wen Jiabao ricordando, quale fondamento delle relazioni culturali tra Cina ed Italia, il padre gesuita marchigiano Matteo Ricci nel 400 anniversario della scomparsa’. Lo sottolinea il presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca, che sta partecipando oggi a Roma all’inaugurazione dell’Anno culturale della Cina in Italia e alle celebrazioni per il quarantennale delle relazioni diplomatiche tra Cina e Italia, celebrazioni che si aprono ufficialmente con il concerto dell“Orchestra Filarmonica cinese al Teatro dell“Opera di Roma. A Padre Matteo Ricci la Regione Marche ha dedicato in questo anno denso di significato per i rapporti tra i due Paesi, una ricca serie di eventi, primo su tutti la mostra itinerante in Cina dedicata al missionario marchigiano.


07 OTTOBRE 2010 16:58
Dichiarazione del presidente Spacca, in merito all’approvazione del decreto su federalismo fiscale e costi standard in sanita`.

‘L’accelerazione data dal Governo all’approvazione del decreto sul cosiddetto federalismo regionale fiscale insieme a quello sui costi standard in sanita`, sembra rispondere piu` a una preoccupazione politica interna alla maggioranza di governo ‘ la Lega di Bossi – che alla volonta` di avviare un concreto federalismo capace di rendere efficiente la pubblica amministrazione e migliorare i servizi per i cittadini. Il decreto e` privo di qualsiasi riferimento alle cifre e alle ricadute concrete che le previsioni normative dispongono. Rimane in tal senso intatta la nostra preoccupazione non per il `troppo’ federalismo o per il `veloce’ federalismo, quanto per la mancanza di concretezza e di rispetto della dignita` delle Regioni e del sistema degli Enti locali. E’ infatti assurda la pretesa di voler definire i costi standard dei servizi senza alcun confronto con le Regioni. Circa le cifre, si confermano purtroppo tutte le drammatiche riduzioni di risorse previste dalla manovra finanziaria di Tremonti’.


07 OTTOBRE 2010 12:48
LE CONCLUSIONI DEL FORUM EUROPEO DELLE REGIONI ORTOFRUTTICOLE .

‘Sostenere una politica specifica, nell’ambito degli interventi europei, per l’ortofrutticolo, rilanciare le aggregazioni, l’innovazione e rendendo trasparenti i rapporti con la grande distribuzione. Ed ancora, promozione dei consumi e dell’immagine del settore, contrastare la volatilita` dei prezzi, sostenere le esportazioni in condizioni di reciprocita`, difendendo al contempo l’ortofrutticolo europeo. Infine lo stimolo al ricambio generazionale. Sono queste le esigenze manifestate dalle principali Regioni ortofrutticole europee riunite a Cesena per la prima volta, a cui ora e` necessario dare risposte efficaci. La riforma della Pac e` un’occasione da non perdere per il rilancio del settore’. Il vice presidente e assessore all’Agricoltura, Paolo Petrini, sintetizza cosi` le conclusioni raggiunte ieri a Cesena, dove si e` svolto il primo Forum delle Regioni ortofrutticole. Al Forum hanno partecipato diverse Regioni europee, tra cui Linguadoca, Aquitania, Catalonia, Andalusia, Murcia, Ungheria, che hanno sottoscritto un documento comune che verra` posto all’attenzione dei singoli governi nazionali e della stessa Unione europea. In particolare dai lavori del Forum, e` emersa l’esigenza di maggiore reciprocita` nei rapporti commerciali tra produttori europei ed extraeuropei, per eliminare lo svantaggio competitivo che attualmente penalizza i primi. Necessaria anche una politica agricola comune europea (Pac) che riconosca il ruolo e l’importanza del settore ortofrutticolo, garantendogli risorse adeguate innanzi tutto per promuovere l’innovazione. Anche gli interventi per contrastare l’estrema volatilita` dei prezzi e tutelare il reddito dei produttori, a partire da un diverso rapporto con la grande distribuzione organizzata, rappresentano una priorita`. Un decalogo, quello predisposto a Cesena, particolarmente utile alla vigilia delle importanti decisioni che dovranno essere assunte in sede europea: il prossimo 17 novembre la Commissione agricoltura presentera`, infatti, la prima indicazione di riforma della Pac. Cosa chiedono le Regioni europee. Attualmente i produttori di frutta e verdura europei sono sottoposti a rigorosi standard di qualita` e sanitari che hanno un costo e che li rende meno competitivi. Per questo il documento approvato a Cesena chiede alla Commissione europea di impegnarsi per una maggiore reciprocita` commerciale, ma chiede anche che la nuova Pac abbia un posto per l’ortofrutta e garantisca al settore risorse almeno uguali a quella dell’attuale programmazione. Potra` cosi` essere finanziata quell’innovazione che oggi appare piu` che mai necessaria: per contrastare i cambiamenti climatici, per sviluppare tecniche colturali a basso impatto ambientale, per garantire piu` qualita` ai prodotti e in linea con i mutati stili di vita e di consumo. Nel documento firmato le Regioni ortofrutticole europee chiedono anche interventi per stabilizzare i prezzi all’origine. Questo significa da un lato favorire le aggregazioni dei produttori e la loro capacita` di governare l’offerta sui mercati interni ed esterni, ma significa anche porre su nuove basi il rapporto con la grande distribuzione organizzata. In particolare i produttori chiedono trasparenza dei prezzi, rispetto dei termini di pagamento e stop alle vendite sottocosto. E sempre per sostenere il reddito degli agricoltori il documento prevede strumenti assicurativi non solo sul valore delle produzioni danneggiate dal maltempo, ma anche a garanzia di un reddito minimo dei produttori.(f.b.)




7 Ottobre 2010 alle 19:50 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

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