semprescuola

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Partecipano in concorso al Sottodiciotto Film Festival di Torino, fino a sabato 18 dicembre, due cortometraggi della Scuola Media “Cappella-Curzi” di San Benedetto del Tronto (AP).
Il primo è “Blu”, monologo poetico recitato dalla studentessa Valentina Merro, coadiuvata dal Prof. Riccardo Massacci. Il corto è visibile sul canale YouTube “scuola curzi cinema”.
Il secondo corto è “Semprescuola”, un videoclip dove ogni tradizionale gerarchia è stata “azzerata”. Tutti sono stati registi, sceneggiatori, scenografi e interpreti. Le immagini sono state girate con telecamere, macchine fotografiche e cellulari di vario tipo e qualità. Ogni alunno, coadiuvato dal docente di cinema Dante Albanesi, ha avuto libertà assoluta nella scelta del soggetto e dell’inquadratura. “Semprescuola” è visibile sul sito www.youtube.com/baikcinema.
La Cappella-Curzi è l’unica scuola della provincia picena presente al Sottodiciotto. Info su www.sottodiciotto.it .
 
In questi stessi giorni partecipa in concorso al Festival “Corto XX” di Roma il cortometraggio “Succo di mela” di Dante Albanesi e Riccardo Massacci, girato nel 2009 sempre con gli studenti della “Cappella-Curzi”. Le proiezioni e premiazioni si terranno domenica 19 dicembre presso il Teatro Stabile del Giallo di Roma.
 
Ma la notizia più importante è che il “Progetto cinema” realizzato dalla “Cappella-Curzi” ha ricevuto un giudizio positivo dalla Commissione di valutazione del GOLD INDIRE (http://gold.indire.it/gold2/), preposta a selezionare le migliori pratiche della scuola italiana, al fine del loro inserimento nell’archivio nazionale della banca dati GOLD.
Sul sito è possibile consultare l’elenco delle scuole premiate e la pagina dedicata alla Cappella-Curzi, unica nella regione Marche insieme all’Istituto d’Arte di Pesaro. La pagina contiene una particolareggiata descrizione delle esperienze didattiche svoltesi dal 2000 al 2010, nonché una scheda del video “Succo di mela”, dedicato alle tematiche del bullismo. L’aspetto più interessante di questo corto consisteva nello sviluppare una sceneggiatura priva di parole, con il linguaggio esplicito dei gesti, in modo crudo e ironico, per raccontare grandi e piccoli soprusi quotidiani tra ragazzi. Info su www.cappella-curzi-com

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