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I BEATI ANNI DEL CASTIGO, ULTIMO LAVORO DI LUCA RONCONI ARRIVA NELLE MARCHE
SABATO 29 E DOMENICA 30 GENNAIO A MACERATA, MARTEDÌ 1 FEBBRAIO AD URBANIA
 
 
Il Teatro Lauro Rossi di Macerata si appresta ad ospitare – sabato 29 e domenica 30 gennaio nell’ambito della stagione promossa dal Comune di Macerata e dall’AMAT con il contributo della Regione Marche e del Ministero per i Beni e le Attività Culturali – un vero e proprio evento, l’ultimo straordinario lavoro di Luca Ronconi I beati anni del castigo, con Elena Ghiaurov nel ruolo della tormentata protagonista del romanzo di Fleur Jaeggy.
 
Dopo Macerata, lo spettacolo farà tappa martedì 1 febbraio, alle ore 21.15, al Teatro Bramante di Urbania per Stagione della Rete dei Teatri, frutto del coordinamento e della sinergia fra l’Assessorato alle politiche culturali della Provincia di Pesaro e Urbino, AMAT, i Comuni della provincia e Regione Marche.
 
La storia è ambientata in un collegio femminile, in Svizzera, dove la protagonista – in scena Elena Ghiaurov – vive dall’età di otto anni. Il racconto della donna, quasi un diario intimo, apre le porte su un mondo in bilico tra idillio e prigionia, che possiamo chiamare un’“arcadia della malattia”, per usare le parole della scrittrice. Ma ecco arrivare Frédérique, una nuova allieva, severa, perfetta, misteriosa, che sembra aver già vissuto tutte le esperienza della vita.
La protagonista – io narrante senza nome – si sente attratta dalla nuova arrivata, dal suo aspetto quieto e insieme minaccioso.  E qui, la minaccia, poco a poco, si scopre, e si approda a una “terra di nessuno”, un luogo ibrido e segreto che si colloca tra la perfezione e la follia.
Lo stile limpido e nervoso della scrittura, l’acutezza quasi clinica delle notazioni, l’intensità di questa storia fanno risuonare una corda segreta dell’animo: quella legata all’immaginario collegio da cui tutti noi siamo usciti. Fra lo sconcerto, l’attrazione e il timore, lo spettatore è guidato in una sorta di giardino dei saperi femminili, fatto di fiori che sbocciano nelle stagioni della vita, attraverso esperienze giovanili goffe e talvolta crudeli. Il rapporto fra le due donne, centro del monologo, è ripercorso attraverso le percezioni dell’unica che racconta e descrive: nello svilupparsi lento e spietato di un assolo unilaterale, in un crescendo di tensione e di attesa.
Perché vederlo? Perché i percorsi della follia, i meandri dell’anima, i luoghi oscuri dell’adolescenza sono rappresentati in un testo che rimanda a Musil e all’Hanging Rock di Peter Weir in uno splendido lavoro di attrice e di regia.
In scena: Elena Ghiaurov, Federica Rosellini (allieva Scuola di Teatro del Piccolo), e Maria La Falce. Regia Luca Ronconi. Luci Claudio De Pace, regista assistente Riccardo Massai. Produzione Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa in collaborazione con Santacristina Centro Teatrale.

A Macerata le rappresentazioni avranno inizio alle ore 21. Per informazioni e biglietti: biglietteria del Teatro Lauro Rossi 0733 230735.

SABATO 29 GENNAIO A MONTE SAN VITO IL SOGNO DI IPAZIA
PRIMO APPUNTAMENTO DELLA STAGIONE DELLA FONDAZIONE PERGOLESI SPONTINI E DELL’AMAT
 

Sabato 29 gennaio si apre il sipario sulla stagione del Teatro La Fortuna di Monte San Vito realizzata dalla Fondazione Pergolesi Spontini, dal Comune di Monte San Vito e dall’AMAT con il contributo della Banca Popolare. Il primo appuntamento è con Il sogno di Ipazia di Massimo Vincenzi con Francesca Bianco, appuntamento proposto nell’ambito di Scompagina/4 libri in scena con dedica a Valeria Moriconi, rassegna tematica – a cura del Centro Valeria Moriconi – giunta alla quarta edizione che si snoda trasversalmente tra tutti i teatri della Fondazione Pergolesi Spontini.
 
Lo spettacolo – che ha ottenuto un incredibile successo nella scorsa stagione così da diventare un piccolo caso nel panorama nazionale – è incentrato su una straordinaria figura femminile di matematico, astronomo, filosofo e pensatore religioso, tornata alla ribalta grazie anche al film Agorà.
Se ragione e fede costituiscono i due binari paralleli lungo i quali si è mossa la storia dell’Occidente negli ultimi duemila anni, l’episodio più emblematico della contrapposizione fra queste due ideologie accadde nel marzo del 415, con l’assassinio di Ipazia (Alessandria d’Egitto circa 370 – 415 d.c.) detta “la musa” o “la filosofa”. Il contesto storico in cui l’avvenimento ebbe luogo è il periodo in cui il cristianesimo effettuò una mutazione genetica, cessando di essere perseguitato con l’editto di Costantino nel 313, diventando religione di stato con l’editto di Teodosio nel 380, e iniziando a sua volta a perseguitare nel 392, quando furono distrutti i templi greci e bruciati i libri “pagani”. Gli avvenimenti ad Alessandria precipitarono a partire dal 412, quando divenne patriarca il fondamentalista Cirillo (proclamato Santo e Dottore della Chiesa nel 1882). In soli tre anni, servendosi di un braccio armato costituito da monaci combattenti, sparse il terrore nella città. Ma la sua vera vittima sacrificale fu Ipazia, il personaggio culturale più noto della città. In un mondo che ancora oggi è quasi esclusivamente maschile, Ipazia viene ricordata come la prima matematica della storia: l’analogo di Saffo per la poesia, o Aspasia per la filosofia. Ma anche l’inventrice dell’astrolabio, del planisfero e dell’idroscopio, oltre che la principale esponente alessandrina della scuola neoplatonica. Le sue opere sono andate perdute. Le uniche notizie su di lei ci vengono dalle lettere di Sinesio di Cirene: l’allievo prediletto. Il razionalismo di Ipazia, che non si sposò mai a un uomo perché diceva di essere già «sposata alla verità», costituiva un controaltare troppo evidente al fanatismo di Cirillo. Uno dei due doveva soccombere e non poteva che essere Ipazia che però, dopo secoli di colpevole silenzio, sta tornando prepotentemente alla ribalta.
 
La regia dello spettacolo – prodotto da Diritto e Rovescio – è di Carlo Emilio Lerici, la voce fuori campo di Stefano Molinari e le musiche di Francesco Verdinelli.
 
Per informazioni e biglietti: Per informazioni: biglietteria Teatro G.B. Pergolesi tel. 0731 206888.
Inizio spettacolo ore 21.


SI DANZA BUTTERFLY!
MERCOLEDÌ 26 GENNAIO AD URBINO, GIOVEDÌ 27 A CHIARAVALLE E VENERDÌ 28 A CIVITANOVA

Mercoledì 26 gennaio la danza è protagonista di Urbinoinscena, stagione del Teatro Sanzio promossa dagli Assessorati alla Cultura e al Turismo del Comune di Urbino e dall’AMAT, con il contributo della Regione Marche e del Ministero per i Beni e le Attività Culturali.
 
Il primo dei tre appuntamenti dedicati alla danza è con Butterfly, trasposizione contemporanea dell’opera amatissima dal pubblico proposta dalla compagnia Ersiliadanza attraverso un linguaggio forte ed energico ma anche leggero come può essere quello coreografico di Laura Corradi.
 
Dopo Urbino, lo spettacolo farà tappa giovedì 27 gennaio al Teatro Comunale d Chiaravalle e venerdì 28 al Teatro Annibal Caro di Civitanova Marche, nell’ambito delle stagioni promosse dai rispettivi comuni e dall’AMAT.
 
“Mi interessa molto confrontarmi con una trasposizione contemporanea di Butterfly – scrive Laura Corradi nelle note allo spettacolo – attraverso un linguaggio forte ed energico ma anche leggero come può essere quello della danza. L’intervento di due compositori che affiancano la propria opera alla meravigliosa musica di Puccini, sottolineerà la collocazione attuale e la contemporaneità della tematica. Mi interessa dare forza a Butterfly, dare un senso maggiore alla sua attesa, più consapevolezza, circondandola di personaggi che condividono con lei una simile anche se diversa condizione di attesa. Forse perchè l’isolamento di Butterfly è determinante nello svolgimento e nella conclusione della sua lunga attesa, la storia amara di un desiderio cullato a lungo nell’immaginario ma che non trova apertura finale. Tutto il suo aspettare brucia il presente e lo rende insignificante, tutta l’attenzione e la tensione sono spostate in avanti, spasmodicamente concentrate sull’evento che si attende, il fine di ogni azione o pensiero collocato in un futuro impreciso.”
 
Laura Corradi si trasferisce in Francia a Parigi dove vive per cinque anni formandosi con alcuni dei maggiori esponenti della coreografia d’avanguardia francese degli anni ’80 e ’90 e con Carolyn Carlson. Frequenta come “guest” (professionista ospite) la Folkwang Hochshule di Essen Werden (università della danza) in Germania sotto la direzione artistica di Pina Bausch. Dopo diverse esperienze come danzatrice all’estero, al  suo rientro in Italia fonda Ersiliadanza, la compagnia di cui è coreografa e direttrice artistica.
 
La coreografia e regia di Butterfly sono di Laura Corradi, alle musiche di Giacomo Puccini si affiancano quelle originali di Enrico Terragnoli e Fabio Basile, il disegno luci e l’allestimento scenico è di Alberta Finocchiaro.
 
Per informazioni e biglietti: Urbino Teatro Sanzio 0722 2281, Chiaravalle Teatro Comunale 071 9499267 – 071 7451020, Civitanova Marche Teatro Annibal Caro 0733 812936 – 0733 892101, AMAT 071 2072439, www.amat.marche.it <http://www.amat.marche.it> . Inizio spettacoli: Urbino e Chiaravalle ore 21, Civitanova Marche ore 21.15.




26 Gennaio 2011 alle 0:15 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

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