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Il minirugby inizia a farsi largo nelle Marche

di | in: Il Mascalzone Sportivo

minirugby

La crescita del rugby nella regione Marche non conosce soste. Nella stagione 2010/2011 il movimento ovale ha registrato un aumento di 230 giocatori rispetto alla stagione precedente. Un 14,4 per cento in più, ancor più significativo se si considera che in questa stagione nel nostro territorio si è affacciata a questo nuovo sport soltanto una nuova società, il Cus Camerino. A differenza degli anni passati l’aumento dei giocatori seniores è stato infatti relativamente limitato, 117 giocatori in più, mentre rispetto al passato notevole è stato l’incremento del numero dei ragazzini delle giovanili. Una crescita dovuta principalmente allo sviluppo delle società già esistenti, con una migliore programmazione e organizzazione a livello giovanile.


A far la parte del leone però fra le under, sono state quelle del settore minirugby. Solo 21 infatti i nuovi iscritti nelle under 16 e under 18 – nella prima categoria le formazioni della regione hanno registrato la defezione di Fermo, nella seconda si è invece aggiunta solo quella del Sena – mentre sono stati tanti i bimbi che hanno iniziato a correre dietro la palla ovale.
Gran parte dei club hanno aumentato gli sforzi con il settore minirugby, intraprendendo la strada più difficile, dato che i frutti di questo lavoro li raccoglieranno fra parecchi anni, ma senza dubbio quella più fruttuosa poiché hanno iniziato a costruire la struttura davvero dalle fondamenta. E’ così che in questa stagione si sono visti e si continuano a vedere sui vari campi regionali molti ragazzini dall’under 6 all’under 14. Questo sia grazie alle più vecchie realtà come Pesaro, Jesi e San Benedetto, a quelle più che avviate come Ascoli e Ancona, ma anche a Falconara, Senigallia, Fermo e Legio Picena che sono riuscite a coinvolgere sempre più bambini: ben 92 in più rispetto l’anno precedente.
Un numero che però non può che essere una tappa nel processo di crescita del rugby nella nostra ragione. «E’ fondamentale che quante più società riescano ad istituire le due categorie under 16 e under 14 – spiega il presidente del Comitato Maurizio Longhi – Non solo sono obbligatorie ai fini Federali per tutte quelle società che puntano alla promozione di categoria con la prima squadra, ma sono indispensabili per quei club che desiderano radicarsi sul proprio territorio. Oltre a ciò, il settore giovanile, quello juniores, e naturalmente tutto il settore propaganda sono in grado di alimentare negli anni un movimento di qualità per i singoli club, contribuendo a migliorare l’immagine della nostra disciplina ed il livello delle competizioni. In particolar modo mi auguro che dalla prossima stagione siano molte di più le squadre under 14, under 12 e magari sempre più scuole aderiscano ai nostri progetti regionali. E’ attraverso la scuola, infatti, che si può migliorare in modo significativo la conoscenza e la diffusione della nostra disciplina».




12 Aprile 2011 alle 22:13 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |
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