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150mo dell’Unità d’Italia e dintorni

di | in: Cronaca e Attualità

150mo

Comunicato dei Parroci e dei Responsabili delle principali aggregazioni laicali cattolichepresenti nel Comune di Macerata   


MACERATA – Molte persone ci hanno chiesto quale sia il punto di vista della comunità ecclesiale maceratese in relazione alla proposta inoltrata da un Comitato per realizzare nella nostra Città un monumento in occasione delle celebrazioni per i 150 anni dell’Unità d’Italia. Ritenendo doveroso e importante rispondere ad una tale richiesta, in comunione con il nostro Vescovo e per amore della verità, ci sentiamo di esprimere alcune considerazioni che ci auguriamo possano essere utili per aiutare i fedeli, i cittadini e gli amministratori ad un attento discernimento.    La ricorrenza dei 150 anni dell’Unità d’Italia è un evento che merita la più ampia valorizzazione e un monumento può essere un segno importante se davvero esprime l’insieme dei valori del Popolo italiano e la sensibilità di tutti i maceratesi. Non sembra avere queste caratteristiche la proposta del monumento avanzata dal Comitato “Stringiamoci a coorte” che per la sua origine, i suoi contenuti e le sue finalità sembra avere piuttosto una chiara e inequivocabile matrice massonica.    Ovviamente ciascuno è libero di avere il suo punto di vista, ma non è accettabile che si proponga come monumento all’Unità d’Italia una rappresentazione che in realtà appare come un’esaltazione della massoneria e dei suoi princìpi, a meno che non si voglia far passare l’idea che l’Unità d’Italia sia sotto l’egida della massoneria e che i maceratesi si identificano con questa visione delle cose. Di fronte ad una tale proposta, pertanto, sentiamo di dover esprimere il nostro disagio perché non potremo mai sentirci rappresentati come cattolici, cittadini italiani e maceratesi, da un monumento ispirato ai principi della massoneria.


Pur nel rispetto di opinioni diverse, e aperti al confronto con tutti, va detto con chiarezza e libertà che la visione proposta dalla massoneria circa l’uomo e la società è inconciliabile con la visione cristiana della persona e della storia. Mentre nel pensiero propugnato dalla massoneria l’uomo fa di se stesso un assoluto avendo come obbiettivo il perseguimento degli interessi condivisi dagli affiliati; nella visione cristiana l’uomo è creatura di Dio ed è chiamato a vivere nell’amore vicendevole avendo come ideale il dono sincero di sé e il fare ogni cosa a maggior gloria di Dio.    Appare inoltre forzato e fuori luogo ogni raffronto con la vicenda del monumento a P. Matteo Ricci. In quel caso l’iniziativa apparteneva al programma ufficiale del Comitato per le Celebrazioni del IV Centenario ed era stata condivisa, almeno fino alle note vicende, da tutte le istituzioni che ne avevano affidato al Vescovo il coordinamento. Resta pertanto il rammarico che la Città non sia riuscita ancora ad onorare il suo più grande e illustre cittadino con un monumento di grande valore artistico e culturale. Seguono le firme dei parroci delle parrocchie del Comune di Macerata:
(Mons. Enzo Bruschi, Don Egidio Tittarelli, Don Alberto Forconi, Don Franco Pranzetti, Don Gianluca Merlini, Don Giovanni Ilari, Don Adriano Dariozzi, Don Pietro Carnevali, Don Euro Giustozzi, Don Gennaro De Filippi, P. Aldo Marinelli, Don Franco Palmieri, Don Francesco Cocilova, Don Pietro Parisse, P. Arcangelo Colandrea, P. Dino Mascioni, Don Silvano Ilari);
e dei Responsabili delle aggregazioni laicali cattoliche:Federico Canullo (Azione Cattolica); Ermanno Calzolaio (Comunione e Liberazione); Mauro Marconi (Cammino Neocatecumenale); Carla Domenella (Movimento dei Focolari); Luca Vitali (Rinnovamento nello Spirito); Renato Lapponi (Acli); Enrico Leli (Corsi Cristianità); Debhora Di Carlo (F.U.C.I.); Renato Sopranzetti (M.A.S.C.I.) Anna Maria Foresi (A.I.M.C.); Sergio Fattorillo (A.M.C.I.); Franco Moneta (Ass. Centro di Ascolto e Accoglienza); Maria Chiaramoni (Ass. Mariana Regina dell’Amore); Graziella Cardinali (Movimento per la Vita); Pierpaolo Campolungo (Centro di Aiuto alla Vita); Cristina Morbiducci (C.I.F.); Maurizio Montedoro (G.R.I.S.); Franco e M. Rosaria Berardi (Istituto Santa Famiglia).




27 Giugno 2011 alle 16:18 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

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