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Jazz: a Fabio Giachino il Premio Internazionale Massimo Urbani

di | in: Cultura e Spettacoli

UNA FINALE ALL’INSEGNA DELLA BELLA MUSICA
Rava: “Il Jazz è vivo e vegeto. L’Italia è ricchissima di talenti e la prova la danno festival come questi”
Primo premio a Fabio Giachino (pianoforte)
Secondi classificati Giovanni Peri (vibrafono) e Andrea Santaniello (sax alto), terzo Fabrizio Gaudino (tromba)
 
CAMERINO – Grande emozione sul palco ieri sera (24 giugno) al Teatro Marchetti di Camerino. A sfilare i tredici finalisti del Premio Internazionale Massimo Urbani accompagnati da Andrea Pozza al piano, Massimo Moriconi al contrabbasso e Massimo Manzi alla batteria. La prima parte della serata è stata dedicata alle interpretazione solistiche degli standard con i quali i ragazzi si sono presentati al Premio. Mentre nel corso della seconda parte i concorrenti si sono cimentati in duo e in trio, sempre scegliendo fra celebri standard.
Il primo premio è andato a Fabio Giachino, pianoforte, al quale va la possibilità di incidere un disco. Secondi classificati, ex equo, Giovanni Perin, vibrafono, e Andrea Santaniello, sax alto. Il Terzo premio, infine, è andato a Fabrizio Gaudino, tromba. È andata la borsa di studio per partecipare a Siena Jazz a Peter Schwebs (contrabbasso), quella per intervenire ad Umbria Jazz a Giovanni Perin (vibrafono). Quella, infine, per Nuoro Jazz a Vito Favara (pianoforte).


Numerosissimi, come prevedibile, i pianisti. Così come i fiati. Interessante la presenza di un vibrafono e di una voce femminile. Come ha dichiarato il Maestro Rava: “L’Italia è un paese ricchissimo di talenti spesso straordinari. E, diversamente da quanto si dice in giro, il jazz è vivo quanto mai e la riprova viene dall’ascolto di questi ragazzi che hanno partecipato al Massimo Urbani. Un talento in crescita che si nutre, giorno per giorno, dei numerosissimi stimoli che arrivano da tutti i fronti della musica e che questi ragazzi spesso sanno fare propri”.
Emozione, si diceva, ma anche tanta, tantissima energia. La qualità, va detto, veramente altissima e solo qua e là didascalica. Quello del didascalico è un rischio purtroppo frequente in situazioni di questo genere. Soprattutto quando si incontrano la tradizionale paura degli esami con l’inevitabile ripetizione del già sentito a cui i ragazzi si affidano per insicurezza. Invece no: il Premio ha offerto una generale freschezza, una bella dose di coraggio interpretativo. Un virtuosismo giovane, ma sempre intelligente.
Quelli sul palco erano e sono giovani che hanno grande voglia di suonare: “Ci piacerebbe suonare più spesso”, ha avuto modo di dichiarare più d’uno. Ma che sono anche pronti a mettersi in gioco: “Un’occasione come questa è una splendida opportunità di confronto musicale e l’atmosfera che abbiamo potuto respirare è senz’altro una bella carica.” hanno dichiarato unanimemente i vincitori.
Gli artisti che si sono esibiti erano: Nicola Zambello alla chitarra in All the things you are, Vito Favara al pianoforte in Nardis. Peter Schwebs da Hannover al contrabbasso in  It could happen to you e Antonio Gallucci al sax con Alone Toghether. E ancora: Fabio D’onofrio al pianoforte in Black Narcissus, Fabrizio Gaudino alla tromba con Softly as in a morning Sunrise e il newyorkese Steven Feifke al pianoforte con I’ve got the world on a string. È stata poi la volta di una voce femminile, quella di Francesca Biancoli con Caravan. Ancora un pianista, Fabio Giachino, al pianoforte questa volta con Just one of those things. Mentre Andrea Santaniello ha interpretato Speak slow al sax e Giovanni Perin On Green Dolfin St al vibrafono. A chiudere, ancora due fiati: Mauro Brunini alla tromba con It’s you or no one ed Enrico Di Stefano con Alone together.
Per quanto riguarda, invece, i duo e i trio, abbiamo avuto: Zambello e Feifke, chitarra e pianoforte, con Stella by Starlight; Giacchino e Gallucci, piano e sax, con Cheerokee; Di Stefano e D’Onofrio, sax alto e tromba, con A night in Tunisia. Si sono proposti in trio, invece, Santaniello Gaudino e Scwebs con la celeberrima Body and Soul. Perin e Bruni, vibrafono e tromba, hanno proposto Polka Dots and Moonbeams. Hanno chiuso la voce della Biancoli e il pianoforte di Vito Favara con For Jan.
Riassumendo i Premi in palio sono: Primo, Secondo e Terzo premio, il premio del pubblico, il premio della critica. Al Primo Premio viene offerta la possibilità di incidere un disco. La Giuria assegna inoltre una serie di borse di studio per partecipare ai seminari di Umbria Jazz, Nuoro Jazz, Siena Jazz.

In giuria, oltre ad Enrico Rava Presidente vi erano Paolo Piangiarelli, Direttore Artistico Premio Internazionale Massimo Urbani; Daniele Massimi, Presidente Musicamdo Jazz; Tiziana Ghiglioni; Andrea Pozza; Massimo Moriconi; Massimo Manzi; Alceste Ayroldi, JazzItalia; Nino Antonacci, Moody Caffè; Francesco Bettini, Torrione Jazz Club; Fabio Ciminiera, JazzConvention; Claudio Corrà, Controtempo; Libero Farnè, Musica Jazz; Necciari Giancarlo, JazzUP; Federico Scoppio, Radio 2; Daniele Sordi, Pinocchio Jazz Club; Luciano Vanni, JazzIT; Paola Verdoscia, Ueffilo Jazz Club.




25 Giugno 2011 alle 15:59 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

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