La Banda di Montalto torna agli antichi splendori
di Redazione | in: Cultura e SpettacoliMONTALTO MARCHE – Negli anni 60-70 una banda musicale, tra le prime in Italia ad avere le donne in organico, portava in alto con orgoglio il nome della città di Montalto Marche, suonando nelle vie e nelle piazze dell’intera penisola. Mercoledi 15 giugno alle ore 21.00 sul sagrato della Cattedrale S. Maria Assunta d Montalto Marche, in occasione dei festeggiamenti del Patrono S. Vito, la Banda Cittadina diretta ancora dal M° Giuseppe Paci ha tenuto un bel concerto, riscuotendo applausi e consensi del pubblico presente. Ad 81 anni suonati, nel vero senso della parola, il M° Paci, che si è sempre distinto per la peculiarità dell’innovazione come l’inserimento di brani di musica leggera, operette e colonne sonore, ha rimesso in piedi una formazione di primo ordine, formata da ben 18 allievi locali, coadiuvati dai migliori strumentisti provenienti da tutta la provincia di Ascoli Piceno e da quella di Fermo; una vera e propria orchestra di fiati ben assortita in tutti i reparti che ha evidenziato ottima preparazione musicale, intonazione, amalgama e musicalità per affrontare con disinvoltura un repertorio classico che comprendeva brani tratti dal Nabucco di G. Verdi ed il celebre Il Rondò alla Turca di W. A. Mozart.
Il concerto è stato introdotto dall’esecuzione della Marcia sinfonica Olimpica di Orsomando e si è concluso con l’Inno degli Italiani di Mameli/Novaro, per poi lasciare spazio agli sbandieratori della Quintana di Ascoli sestiere di Porta Maggiore ed al Sindaco che ha consegnato simbolicamente la chiave della città di Montalto alla statua del patrono S. Vito. Le forti tradizioni musicali sono state sempre un punto fermo della cittadina montaltese, che ha prodotto due splendide realtà, come la Banda ed il coro La Cordata, alle quali va il merito di aver stimolato lo studio della musica nei giovani, generando nel corso degli anni una ventina di musicisti affermati, regolarmente diplomati nei conservatori. E’ suggestivo passeggiare durante la settimana nelle vie del centro storico della città sistina, dove i rumori degli antichi mestieri ormai perduti sono lentamente svaniti in uno squillo di tromba, nel gorgheggio di una soprano, nel trillo di un violino o nell’armonioso canto di un coro.