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Popsophia: Futuro e Fiction secondo Massimo Cacciari

di | in: Cultura e Spettacoli, Primo Piano

Cacciari @ Popsophia, foto di Luigi Gasparroni

CIVITANOVA MARCHE – Popsophia apre il suo terzo weekend, sulla Fiction, con la lectio di Massimo Cacciari. Come spiega subito il professor Curi, il termine “fiction” sebbene sia inglese è quello che più dell’italiano conserva la vicinanza alla radice latina fingir, ovvero plasmare, modellare. Dunque una parola che nella propria estensione semantica ha poco a che fare con l’italiano fingere la cui accezione negativa denotando il simulare. Eppure, ricorda Curi, Leopardi utilizza il termine ne L’infinito e lo fa riconducendolo al significato originario: “Io nel pensier mi fingo” e cioè ricreo, immagino. Cacciari è chiamato ad intervenire sul tema complesso che mette insieme Futuro e Finzione e lo fa legandoli in un concetto terzo: la finzione del futuro. Per dare fondamento teorico alla propria argomentazione ricorre all’etimologia della parola, dal latino futurus, participio futuro dell’antico fuo che poi verrà sostituito dal verbo sum, essere, ma nella sua accezione passata fui, sono stato. Il paradosso si fa dunque interessante se pensiamo che la radice con cui il latino forma la parola futuro la troviamo nel passato fui, come a dire che il futuro è il tempo che, ci fingiamo nella mente a partire dal passato: ciò che sarò sono stato. Al contrario i greci, per formare il futuro utilizzano la stessa radice del presente.

A ben vedere però articoliamo il pensiero sulla base di un regime temporale futuro anche se il linguaggio sembra declinarsi per sostanza. Difatti quando si pensa a qualcosa di immateriale come un sistema valoriale, ecco che si fa riferimento a qualcosa di atemporale: l’amicizia, l’amore non hanno tempo, esse sono. Il verbo essere non soffre di scadenze temporali, è e basta. In filosofia il regime atemporale del pensiero è Epistemonikon, l’abilità di prevedere il futuro. La necessità di conservare una conoscenza a priori del futuro è data dalla valenza incerta che esso ha. Il futuro non è un luogo ma un atteggiamento dell’essere di fronte all’incertezza. È il tempo dell’indugio, dell’esitazione. L’epistemonikon riduce la nostra ansia per il futuro proprio perché, a partire dallo studio del passato, si apre a teorizzare la natura ciclica della storia e della politica.

Ma questa non è l’unica accezione che ha il termine. Si può infatti pensare al Futuro attraverso il filtro del cristianesimo. L’uomo è pellegrino su questa terra ed attende con ansia il tempo del trapasso, un tempo certo e infinito. L’infuturarsi è dunque una propensione tutta cristiana che sembra opporsi totalmente alla greca. L’atteggiamento è qui certo e fiducioso e non terrificante quel tanto da richiedere l’esitazione. E tuttavia vi è un legame: il futuro cristiano è inveramento di un evento passato che è stato promesso.

Infine vi è una terza strada, quella che alla paura del futuro to mellon, alla certezza cristiana contrappone il vivere qui e ora, il cercare la felicità nell’oggi professando l’impossibilità di conoscere il passato come il futuro.

La situazione oggi appare più ardua in quanto il mondo non agisce più sulla base delle categorie conosciute e tutto è avvolto da una imprevedibilità maggiore: siamo in una situazione di perfetta esitazione in cui i giovani dovranno operare fuori dalle vecchie categorie. Si apre l’era messianica in cui il nuovo si inaugura sulle macerie del vecchio. Cacciari ci ricorda però la positività della situazione: dopo essere stati Prometeo oggi siamo nell’epoca epimetea: nel giusto dialogo tra la pre e la post visione possiamo ricostruire quel tutto tondo che ci permetterebbe di realizzare l’unica cosa che mai si è realizzata sulla Terra: la felicità. La filosofia serve a questo infondo, sancisce quella libertà di pensiero utile a raggiungerla.

Altre foto della serata di ieri si possono scaricare all’inidirizzo http://www.flickr.com/photos/festival_popsophia/sets/72157627189591221/
credit: Luigi Gasparroni




30 Luglio 2011 alle 17:55 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

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