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Concerto per gli smarriti

di | in: Cultura e Spettacoli, Primo Piano

Memoriale & Danze Per Gli Smarriti

[ Gli “OZHIDANIE”, a sorpresa  – 31. 7. ’11  h 19.45  –  Grottammare  P.zza Pericle Fazzini ]
 
 
     Non erano in cartellone. Dopo una giornata a rosolarsi al mare, prima di ripartire per Bologna, invitati da nessuno si accoccolano in piazza e suonano. Niente palco, niente corrente, niente fari, loro non ne hanno bisogno. Sette ragazzi musicisti, sereni e studiosi, probabilmente, e dieci strumenti. Improvvisamente gli va di suonare e lo fanno, con naturalezza. Musica che non t’aspetti: klezmer e balcanica tradizionale, o in genere dell’est, blues urbani dimenticati, due tanghi struggenti. Musica a basso volume, non solo perchè acustica e non amplificata, ma perchè questi sanno suonare. Un’ora in tutto, poi non gli va più, si mettono in circolo e parlano…
 
   

Raffaele Amenta

  Io, che andavo in bicicletta a ritirare due pizze “da asporto” (orribile definizione, ma per capirci), inchiodo. E mi dimentico delle pizze, cioè no, le ritirerò fredde. Dove mi capiterà più di ascoltare certe gratuite affettuosità vibranti, che ti “denudano l’anima sopra le ossa”: ritmi popolari sconosciuti ma familiari, ascoltati forse in un’altra vita, mai spettacolari e virtuosistici, ma dolci, profondi, rigorosi. E facili, non ti metton soggezione. Anche una certa aria “equilibrata”, da circo… Mi guardo intorno e vedo gente ex-smarrita. Intimamente partecipe eppur sorpresa. Non è orario da concerto, ognuno passava in piazza per caso, per noia, leccando il gelato o facendo l’appello dei figli per riportarli a casa. Eppure si fermano, indugiano, chi si siede sulle micidiali panchine, chi si fa largo tra il verde provvisorio e scenografico sciaguratamente infilato nei sacchi di yuta della corsa di san Martino, chi telefona e inventa una scusa, cominciate pure, arrivo subito… Insomma, a casa ci andiamo dopo.
     Chissà se è transitato qualche politico, qualche amministratore. Non credo, o avrà tirato dritto. Di quelli che pensano che è il chiasso che diverte, che è l’urlo che soddisfa, che è il nome di grido che ha diritto all’attenzione, alla considerazione, ai soldi, “perchè è quello che vuole la ggente”.
E non sanno che bastano quattro ragazzi in gamba (sette in questo caso) ad aggregare, ad insegnare, a fare vera cultura e intrattenimento. Anche ai vacanzieri. Senza disturbare il vicinato, che anzi diventerebbe amico e scenderebbe anch’esso in strada. [Veramente c’è, chi l’ha capito: ieri sera, mi dice Raffaele Amenta – clarinetto e sax – erano a Spinetoli, ospiti mi pare di “Officina 177”, e non li lasciavano andar via…]
 
Adesso gli OZHIDANIE sono in viaggio per Bologna, dove bazzicano il Club (anche jazzistico) La Barberia.com, Piazza della Pioggia (!)… Basterebbero questi nomi graziosamente evocativi per fare un salto a trovarli e riascoltarli meglio. O a (ri)chiamarli tra noi.
 
 
     31. 7. ’11                       PGC




1 Agosto 2011 alle 14:44 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

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