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Altonera: un luogo da visitare e da vivere

di | in: Interviste

Sante Basilli

Intervista a Sante Basilli, segretario dell’Associazione Operatori Turistici Altonera

di Monia Orazi

 
Abbiamo pensato intensamente alle bellezze naturali, all’imponenza dei palazzi civici e dei paesi medievali, all’argento dei fiumi, al bianco della neve, alle risorse nascoste nei Monti Sibillini, dalla cultura all’arte, dalla storia millenaria alla gastronomia, dalla tipicità alla genuinità, ma abbiamo notato che troppi pochi visitatori e turisti passano o soggiornano nelle nostre zone: saranno i prezzi, la crisi, la mancata destagionalizzazione, l’inesistenza di pacchetti finalizzati ai vari tipi di turismo, saranno forse i Comuni e il Parco dei Sibillini a non stimolare i vari tipi di turismo?


-Per cominciare a sciogliere qualche nodo di questa intricata matassa, fatta di tanti interessi legittimi, abbiamo sentito, Sante Basilli , coordinatore organizzativo dell’Associazione Operatori Turistici Altonera al quale abbiamo rivolto alcune domande: 

Pensi che i vari turismi, culturale, ambientale, sociale, congressuale esportivo, possano essere uno degli strumenti per la crescita del territorio, e in tal caso quali iniziative come Associazione state intraprendendo?

Posso affermare che ormai il turismo – i turismi come dici tu – resta l’unica ancora di salvezza ed opportunità per l’Altonera.

Oggi il turismo è cambiato radicalmente, e gli operatori di Visso, Ussita e Castelsantengelo sul Nera, per inserirsi in modo concorrenziale, debbono essere capaci di aggiornarsi, anche con il nostro diretto impegno: formazione continua, accoglienza, qualità nel servizio, prezzi, promozione, sono gli strumenti primari per un buon turismo ai quali – a mio parere – vanno aggiunti anche: la riscoperta delle tradizioni, del valore di appartenenza ad una Comunità e l’interscambio tra mare e montagna.

 

Credi che il turismo sia un mezzo utile per avviare un percorso unificante dei tre piccoli comuni di Visso, Ussita e Castelsantangelo sul Nera?

Sicuramentela creazione di un unico programma di sviluppo turisticointercomunale può contribuire al processo di unificazione dei tre comuni.

Nonsi può fare a meno dell’intervento diretto dei comuni, perchè losviluppo di un territorio ha bisogno di sinergie. La verità è che per dare una speranza all’Altonera bisogna avere il coraggio, la volontà, l’intuito di unire le forze dei tre Comuni guardando al collettivo e non al particolare, e si deveiniziare dalle cose semplici e basilari: la pulizia dei borghi, il funzionamento dei trasporti, l’informazione turistica, la presenza di strutture ricettive adeguate, impianti sportivi adeguati e ben gestiti, una cultura della promozione collettiva delle opere storiche eartistiche,

un’accoglienzadi qualità… ma tutto questo si costruisce con anni di impegno edi  continuo  lavoro. 

Speriamo che con l’esempio e con il tempo si possano superare gli atavici rancori e inutili campanilismi e costruire insieme una comunità unita con uno sviluppo economico duraturo, ed evitare -quello che mi addolora di più- l’abbandono dei giovani senza prospettive di lavoro dalla  montagna. 

Come vedi lasituazione della montagna in generale?

Per risponderti con le parole di Gian Antonio Stella del Corriere “Ma importa a qualcuno della montagna italiana? Della gente che ci vive, ci lavora e ci muore?

Pare di no…” La montagna rappresenta il 54% del territorio nazionale e ha un pil del16 % circa, mentre il fondo per la montagna per il 2011 è stato dicirca 36 ml dieuro, che dimostra quanto poco si fa per la montagna.

La montagna rappresenta una risorsa non solo dal punto di vista turistico, ma anche nel campo ambientale e delle energie rinnovabili- vedi acqua, boschi, ecc.-, ma ancora una volta non si toccano gli sprechi reali e non  si creano investimenti finalizzati e una fiscalità di vantaggio per chi abita in montagna tutto l’anno.

Ormaii montanari e i loro valori sono fuori moda e sempre più lontani dalla società videodipendente, caciarona e grande frattellesca dove tutto è più facile.

Le Marche hanno 16 bandiere blu,17 arancioni e 18 Borghi più bellid’italia, eppure anche se viviamo in una regione cosi dotata dal punto di vista ambientale, la nostra montagna ha molte difficoltà a trovare il giusto equilibrio con le zone strutturalmente ed economicamente forti vicine al mare.


La vostra Associazione dovrà faticare ancora molto per affermarsi?

La lungimiranza e l’impegno non devono mai mancare. Le nostre prioritàs ono state -e sono ancora – quelle di curare la qualità, la comunicazione, la promozione del territorio, insieme a quella di farci conoscere e interloquire con le istituzioni sia locali che provinciali e regionali. Abbiamo intessuto un rapporto particolare con il

Parco dei Sibillini, perchè  a nostro parere deve avere un ruolo fondamentale di traino insieme ai comuni per lo sviluppo turistico ed economico dell’Altonera.

Qualche risultato l’abbiamo avuto: abbiamo creato un ufficio turistico unico a Visso e lo gestiamo insieme ai  Comuni e al Parco, (abbiamo anche un finanziamento per ampliarlo) abbiamo fatto una cartina descrittiva unica sui tre Comuni, siamo riusciti a realizzare -sempre insieme- un depliant con il programma unico delle manifestazioni “Altonera in vacanza”, come Associazione abbiamo partecipato più volte a varie manifestazioni, come “Tipicità” a Fermo, al “Festival dei Borghi più belli d’Italia” a Sanginesio, ai “Borghi più belli delle Marche” a Offida, nei tre comuni abbiamo organizzato varie manifestazioni e passeggiate con degustazioni, la più conosciuta “Visso Emozioni… passeggiando verso le torri” di cui il servizio televisivo è stato trasmesso per 2 volte sul Tg Regione di  Rai Tre, ma c’è ancora molto da fare…




4 Settembre 2011 alle 15:13 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

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