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Monica Pennazzi, “Salto quantico” a Roma

di | in: Cultura e Spettacoli

Monica Pennazzi, ‘Salto quantico’

Fino al 1° ottobre, nella capitale, la personale dell’anconetana vincitrice del concorso nazionale organizzato da Massenzio: un successo il vernissage, l’interesse degli addetti ai lavori


“Salto quantico”: Roma plaude all’arte di Monica Pennazzi

 

                  I critici Maurizio Vitello e Massimo Locci all’inaugurazione


Le porte della capitale si sono aperte alla marchigiana Monica Pennazzi: inaugurata negli spazi di Massenzio Arte la mostra “Salto quantico”, personale dell’anconetana vincitrice del concorso nazionale organizzato dall’associazione romana nota per l’impegno nella promozione di giovani emergenti. “Sacerdotessa di una nuova via estetica” il direttore artistico di Massenzio, Alessandro D’Ercole, ha indicato nella Pennazzi, già peraltro postasi all’attenzione degli addetti ai lavori con le sue Quadrure, quadri-sculture frutto di un’originale ricerca sulle qualità espressive della materia. Adesso è sull’ultima produzione dell’autrice di Ancona che si concentra l’interesse degli addetti ai lavori: nomi autorevoli della critica come quelli di Maurizio Vitello e Massimo Locci all’inaugurazione della mostra, quattro le opere esposte nella galleria di via del Commercio n. 12, quattro ‘viaggi’, ciascuno un percorso della mente che riconsegna, nell’essenzialità del segno, mirabili trasparenze.

“La possibilità di una personale a Roma è un sogno che si realizza”, commenta Monica Pennazzi; una prestigiosa vetrina per gli esiti di un progetto che, spiega l’artista, nasceva quattro anni fa in India: “In luoghi di profonda sacralità l’intuizione, il ‘regalo’ della prima figura: un modulo che ho a lungo elaborato, e che segna una fase importante nell’evoluzione del mio immaginario”. Le sculture che fino al 1° ottobre saranno visibili alla Galleria Massenzio (orario: lunedì-sabato 17-20, ingresso libero) sono realizzate con filo di nylon trasparente e plexiglass: opere che si staccano dalla parete e che, ‘sospese’, si muovono al più lieve spirare d’aria e cambiano forma. Figure geometriche elementari che, indagando i misteri del cosmo, fanno della dialettica tra spazio e opera il sostrato di una cifra impegnata nella difficile conciliazione di arte, filosofia e scienza.




24 Settembre 2011 alle 0:35 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

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