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Uscita Ovest Porto di Ancona, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale la convenzione: ultimo atto per avviare le procedure di aggiudicazione. Viventi: “L’Anas può inviare le lettere per assegnare i lavori”


E’ stata pubblicata, sabato 26 novembre in Gazzetta Ufficiale, la convenzione relativa all’Uscita Ovest, l’ultimo atto necessario per dare il via alle procedure di aggiudicazione definitiva dell’opera.

“Dopo le numerose sollecitazioni della Regione Marche a stringere i tempi burocratici per non tenere fermi centinaia di migliaia di euro di investimenti privati per la realizzazione di questa infrastruttura strategica per il nostro territorio – commenta l’assessore alle Infrastrutture Luigi Viventi – si conclude finalmente una parte fondamentale dell’iter amministrativo. A questo punto l’Anas può procedere con l’immediato invio delle lettere di invito alle sei ditte che hanno superato la fase di prequalifica. Siamo, di fatto, nella seconda fase della procedura di aggiudicazione del project, che permetterà di assegnare definitivamente i lavori”.

Lo schema di convenzione pubblicato sabato disciplinerà il rapporto tra il concedente (ANAS S.p.A.) ed il concessionario per la progettazione, realizzazione e  gestione del collegamento viario tra il Porto di Ancona, la A14 e la S.S. 16. La durata della concessione è  fissata  in  trentasei  anni,  che decorrono dalla data di efficacia della convenzione. Il costo complessivo dell’intervento è pari a 479,8  milioni di euro, al netto dell’IVA, di cui 353,3 milioni di euro per  lavori, 12,8 milioni di euro per oneri di sicurezza e 113,7 milioni di euro per somme a disposizione. La  realizzazione  è prevista  mediante integrale ricorso alla finanza di progetto e il piano finanziario prevede il completo ammortamento  dell’opera a fine concessione.

Si prevede che l’aggiudicazione al contraente generale possa avvenire entro il 2012 e, a seguire, il progetto esecutivo e l’inizio dei lavori. Negli ultimi mesi e, in particolare, nelle ultime settimane, l’assessore Viventi ha seguito e sollecitato la conclusione dell’iter con numerosi incontri e lettere ufficiali al ministero e al Comitato interministeriale per la programmazione economica (Cipe). “I tempi sono stati comunque troppo lunghi – afferma Viventi – e ora speriamo di velocizzare. Tra la prima delibera Cipe e la pubblicazione in Gazzetta sono trascorsi sei mesi. Altri sei ne sono occorsi per avere la delibera Cipe sullo schema di convenzione, e oggi, dopo più di sei mesi, siamo riusciti ad avere la pubblicazione della seconda delibera. Continueremo a vigilare affinché non si presentino altri stop alla realizzazione di questa infrastruttura strategica per il nostro territorio”.

L’iter amministrativo della gara è iniziato con la pubblicazione, da parte dell’ANAS, del bando nell’agosto 2010 per l’aggiudicazione al contraente generale (il soggetto che completerà la progettazione, eseguirà e gestirà l’opera). Tale aggiudicazione avviene mediante procedura ristretta: gli operatori economici presentano la richiesta di invito nel rispetto delle modalità e dei termini fissati dal bando di gara e, successivamente, le proprie offerte rispettando le indicazioni previste nella lettera invito. Alle procedure ristrette sono invitati tutti i soggetti che ne abbiano fatto richiesta e che siano in possesso dei requisiti di qualificazione previsti dal bando. Essendo già avvenuta la verifica dei requisiti di qualificazione da parte della stazione appaltante, ANAS – Direzione Generale, può, a questo punto, procedere con la gara vera e propria e, quindi, con l’affidamento della concessione al contraente generale.

L’intervento riguarda la realizzazione di un collegamento viario ad elevata capacità tra il Porto di Ancona, l’Autostrada A14 e la Variante alla S.S. 16, di cui è in corso di progettazione l’ampliamento. Il tracciato origina dall’innesto sulla viabilità portuale, all’altezza di via Enrico Mattei, realizzato con un nuovo svincolo sull’Asse Attrezzato, comprensivo delle connessioni con la Nuova Darsena ed il Porto Storico. Superato questo, il tracciato si mantiene in viadotto, e dopo un tratto in rettilineo scavalca il fascio di binari della stazione di Ancona, imboccando in galleria la rupe della Palombella, all’altezza della ex scuola elementare Benincasa. All’uscita dalla galleria, il tracciato viaggia per circa 250 m a mezzacosta, e curvando decisamente in direzione ovest si riporta in galleria per circa 3 km. Il tracciato fuoriesce poi nella vallata Valle Lunga, ove prosegue seguendo il fondovalle sino alla sua parte meridionale, dove è localizzata l’area di pedaggio e lo svincolo di innesto sulla A14. La connessione con la SS16 è realizzata con una bretella di collegamento che costeggia il fosso Barcaglione e si attesta sulla Statale in località Madonna del Carmine tramite uno svincolo


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Plan Gen Uscita OVEST

 

L’ASSESSORE REGIONALE LUCHETTI INCONTRA SINDACATI E VERTICI AZIENDALI DELLA C B DI CERRETO D’ESI



Si e` tenuto questa mattina l’incontro tra l’assessore regionale al Lavoro, Marco Luchetti e le organizzazioni sindacali Fim, Fiom, Uim, Rsu, insieme al rappresentante di Confindustria e a Mario Riganelli, titolare della ditta C b di Cerreto d’Esi, azienda terzista della Indesit che produce forni per la Indesit Company, colosso fabrianese che intenderebbe chiudere il rapporto di fornitura con la C b stessa. Alla presenza del sindaco di Cerreto d’Esi, David Alessandroni, l’assessore Luchetti con le parti interessate ha cercato di condividere una strategia per salvaguardare i 75 operai dell’azienda (l’80% donne, di età compresa tra i 30 e 40 anni).

“Per far fronte alla situazione che si è creata nell’Azienda C b – ha detto Luchetti durante l’incontro – dovremmo individuare delle strade percorribili per tutelare i lavoratori. Innanzitutto verificare la tipologia della Cassa integrazione da riproporre a partire dal 28 febbraio 2012, con ulteriori approfondimenti tecnici. Cercare di coinvolgere i vertici dell’Indesit Company per verificare soluzioni alternative all’interno della C b, oppure trovare imprenditori della zona interessati all’azienda. Inoltre, trovare nuove prospettive di lavoro, coinvolgendo tutti i lavoratori, in grado di realizzare nuove forme di lavoro come le cooperative con attività di servizio”.

“Quest’ultima proposta – ha concluso l’assessore – pur nelle difficoltà è percorribile attraverso la formazione dei lavoratori erogata dalla Regione e dalla Provincia con percorsi di qualificazione e riqualificazione che rafforzino le competenze delle persone e del sistema produttivo nel suo complesso, dando strumenti idonei per attraversare momenti di crisi come questa”.

Le organizzazioni sindacali e i vertici aziendali hanno condiviso quanto è emerso durante la riunione dandosi appuntamento nel prossimo mese di dicembre, invitando in quella data, anche imprenditori locali interessati sia all’assorbimento delle maestranze che a possibili progettualità condivise da metter in campo in un territorio, come quello di Cerreto d’Esi, colpito dalla crisi. (a.f.)


CON L’IMBOSCHIMENTO DEI TERRENI AGRICOLI TUTELA DAL DISSESTO IDROGEOLOGICO E ATTENUAZIONE DEI CAMBIAMENTI CLIMATICI



Tutelare e valorizzare il territorio, attraverso la salvaguardare di suolo e paesaggio. Preservare la qualità della risorsa idrica e concorrere all’attenuazione dei cambiamenti climatici. Sono questi gli obiettivi di lungo periodo che si pone il bando regionale per la concessione di aiuti destinati all’impianto di nuove superfici boschive nei terreni agricoli delle Marche. “Utilizzando specie adatte alle condizioni locali e compatibili con i requisiti ambientali, cerchiamo di favorire l’assorbimento del carbonio in atmosfera, oltre che favorire la tutela del suolo nelle aree collinari, contrastando l’erosione e il dissesto idrogeologico, oggi nel Paese sempre più tristemente d’attualità. L’imboschimento che incentiviamo, ha anche l’effetto di ricomporre il paesaggio naturale marchigiano, attraverso specie autoctone. Malgrado le forti difficoltà economiche e i tagli alle risorse alle Regioni, crediamo sia prioritario investire sulla tutela del territorio e sull’economia verde, settori che offrono opportunità per nuova imprenditorialità e occupazione”, commenta il vice presidente e assessore all’Agricoltura, Paolo Petrini.

Gli interventi che i 3,8 milioni di euro disponibili grazie al Programma di sviluppo rurale 2007 – 2013, riguardano impianti per la mitigazione dei cambiamenti climatici attraverso l’arboricoltura da legno. In questo caso, ad esempio, verranno impiantate latifoglie autoctone quali acero, frassino, ciliegio, sorbi o noce. Si tratta di interventi di durata minima di 25 anni, a cui si aggiunge l’impianto di boschi con una durata minima di 40 anni. Infine, impianti per la difesa del suolo, con boschi misti di latifoglie autoctone, escluse quelle a rapido accrescimento, con durata illimitata.

Il finanziamento prevede un contributo alle spese di impianto – che varierà dal 70 all’80 per cento, in base alle zone – un premio annuale della durata di 5 anni per la manutenzione degli impianti e un premio annuale per la perdita di reddito della durata di 10 anni. Possono accedere alle agevolazioni gli imprenditori agricoli e i proprietari pubblici.

La domanda deve essere predisposta sul Sistema Informativo Agricolo Regionale (SIAR) entro le 13.00 del 28 febbraio 2012 ed entro lo stesso termine deve essere fatta pervenire alla struttura regionale decentrata, competente in base al luogo di impianto dell’imboschimento, la domanda in formato cartaceo. Il caricamento delle domande di aiuto sul sistema informatico sarà consentito a partire dal 19 dicembre 2011.

Informazioni accedendo al link www.agri.marche.it e presso le Strutture decentrate agricole della regione Marche.(f.b.)




29 Novembre 2011 alle 0:50 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

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