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da Fermo

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Lavoriamo insieme per rilanciare il Centro Storico


La situazione di crisi profonda che sta investendo il commercio nel centro storico di Fermo, così difficile e complicata, non può essere imputata, proprio per la sua complessità, all’Amministrazione Comunale. Risulta perciò ingiustificabile il fuoco incrociato cui sono stati sottoposti la giunta e, in particolare, l’assessore al Commercio Marchetti in questi primi mesi di governo della città.


Il commercio nei centri storici soffre di una crisi diffusa che riguarda non certo soltanto la nostra città, e che si trascina oramai da anni. Sono tanti i nuclei urbani in cui il piccolo commercio è in sofferenza, anche a causa dei grandi centri commerciali che hanno stravolto le abitudini dei consumatori. È evidente che si sconta, nel caso della nostra città, un ritardo notevole causato in primis dalla mancata realizzazione di un progetto di riqualificazione delle aree di Piazzale Azzolino e del maxi parcheggio sottostante, comprensivo di impianti di risalita che rendano più facile l’arrivo in città.


Quello di cui Fermo e il suo centro storico hanno bisogno oggi sono interventi di tipo strutturale, che determinino in senso positivo e in modo sostanziale e duraturo, una accessibilità e una mobilità innovative e che rimettano in moto situazioni bloccate da troppo tempo come, ad esempio, il terminal o l’area del mercato coperto. Altri interventi potranno riguardare il tema delle imposte e delle agevolazioni su cui l’Amministrazione sta lavorando di concerto con altri soggetti.


È chiaro che per raggiungere tali obiettivi è importante un clima di fiducia e collaborazione reciproca tra Amministrazione e commercianti, e l’ipotesi del tavolo di lavoro lanciata da Viozzi nei giorni scorsi è uno strumento cui l’Amministrazione Comunale ha già puntato, avviando un confronto aperto con le associazioni di categoria. Ogni azione però deve essere portata avanti nel rispetto degli specifici ruoli e delle relative competenze, senza prevaricazioni che potrebbero minare la volontà di dialogo tra le parti. È lecito criticare le azioni dell’Amministrazione Comunale, talvolta però si ha la sensazione che si tratti di una volontà preconcetta, di un giudizio a priori, e ciò non è produttivo, alla luce dell’impegno e del lavoro profusi da questa Amministrazione sino ad oggi per affrontare problematiche che, in dieci anni, non hanno fatto registrare alcun miglioramento.


L’Amministrazione Comunale è convinta che vi siano le basi per approntare una politica di rilancio del centro storico della città e, quindi, anche delle attività commerciali che in esso operano. L’importante è che si lavori insieme per questo comune obiettivo. Questo è e sarà l’impegno prioritario della giunta a guida Brambatti.

Grande attesa per il Concerto di Capodanno al Teatro dell’Aquila


Torna domenica 1 gennaio 2012 il “Gran Concerto di Capodanno” al Teatro dell’Aquila di Fermo.


Sul palco si esibirà l’Orchestra Filarmonica Marchigiana diretta dal maestro Davide Crescenzi per un programma musicale ricco ed interessante che saprà conquistare, come sempre, il pubblico di appassionati e non solo. In scena anche il soprano Rasha Talaat, il mezzosoprano Asude Karayavuz, il tenore Pablo Martin Reyes.


Divenuto ormai un appuntamento fisso, il Concerto proporrà musiche di Strauss, Rossini, Verdi, Donizetti, Bizet, Delibes ed altri.


L’appuntamento è per le ore 17.30. Il costo dei biglietti è di 15, 10 e 8 euro. Gratuito, ma con prenotazione obbligatoria, l’ingresso per i soci della Gioventù Musicale. Per ogni ulteriore informazione: 0734.284295.



La mostra fotografica sul Risorgimento “L’occhio della memoria”  ancora visitabile presso il BUC Machinery


Per chi non avesse avuto occasione di visitare la mostra fotografica “L’occhio della memoria”, ospitata presso l’EUF fino al 21 dicembre scorso, sarà ancora possibile vederla presso il BUC Machinery in via dell’Università dove nel frattempo è stata trasferita e vi rimarrà sino al 15 gennaio. Sarà visitabile negli orari di apertura della struttura, tutti i giorni dalle 9 alle 19 e il sabato dalle 9 alle 13.


Non è stato possibile trasferire tutti i 40 pannelli originari, per questioni di spazio, ma quelli selezionati restituiscono comunque il senso del progetto: un percorso fotografico di cimeli e paesaggi che sono stati la cornice dell’ultimo periodo della storia del Risorgimento italiano.


La mostra organizzata in collaborazione con il Dipartimento di Storia dell’Arte dell’Université Pierre Mendés-France di Grenoble e con il Museo del Risorgimento di Roma presso il Vittoriano rievoca i luoghi che videro, a ridosso del 1861, l’arrivo in Romagna e poi la concitata fuga di Garibaldi, attraverso le Valli del Ravennate e l’Appennino Tosco Emiliano, fino al rifugio nel Granducato di Toscana. A questo primo tema si associa quello dei cimeli, tracce materiali, oggetti di memoria che contribuirono a costruire un nuovo diffuso senso d’identità Nazionale.




29 Dicembre 2011 alle 23:31 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |
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