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  1. -Docenti e studiosi internazionali per il III Dialogo post metafisico.
  2. -Le donne reggono il mondo

 

Docenti e studiosi internazionali per il III Dialogo post metafisico.

Si terrà mercoledì 28 marzo al Dipartimento di Filosofia e scienze umane dell’Università di Macerata il seminario avanzato di Storia della filosofia contemporanea “III. Dialogo pot-metafisico dell’essere che si comunica. Nel tempo della post-metafisica” in occasione della pubblicazione del volume “La comunicazione come questione antropologica” di Verducci, Totaro e Carloni edito da Eum. Intervengono Martin Schwartz dell’Università di Berkeley; Olga Louchakova dell’Istituto di Psicologia Transpersonalista di Palo Alto; Yan Chunyou e Lin Guowang dell’Università Normale di Pechino; Anna Arfelli Galli, Francesco Totaro e Benedetta Giovanola dell’Università di Macerata, Francesco Alfieri dell’ Università di Bari.

Le donne reggono il mondo

“Le donne reggono il mondo” è il titolo del libro pubblicato da Altraeconomia a cura di Elena Sisti (esperta in sviluppo e sostenibilità) e Beatrice Costa (che si occupa di ricerca su diritti delle donne e politiche di genere per ActionAid) che sarà presentato mercoledì 28 marzo alle 18 al Polo didattico Pantaleoni durante un incontro organizzato dal Comitato Pari opportunità dell’Università di Macerata. Interverrà la stessa Beatrice Costa, introdotta da Barbara Malaisi, vice-presidente del Comitato. Interviene Antonella Paolini, preside Facoltà di Economia.

Il libro raccoglie 12 contributi di esperte e studiose donne (Simona Beretta, Marina Terragni, Ann Pettifor, Monica D´Ascenzo, Manuela Naldini, Francesca Bettio, Paola Villa, Beatrice Costa, Liana Ricci, Silvia Macchi e Stefania Scarponi), le cui opinioni spesso si perdono tra quelle maschili e che invece raccontano un´altra economia, fatta non solo di profitti, ma di relazioni, di cura delle intuizioni, di attenzione alle prossime generazioni. Ricordando le parole delle autrici, l´opera vuole dimostrare che “Le donne sono in una posizione privilegiata per vedere i limiti dell´economia così come oggi è architettata, perché sono coloro che svolgono la maggior parte del lavoro complessivo e il loro lavoro formale si concentra nei settori meno retribuiti.

Guardare al mondo attraverso gli occhi di una donna significa provare a introdurre radicali trasformazioni tra le certezze del mondo moderno”.




26 Marzo 2012 alle 23:16 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |
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