Cola dell’Amatrice

ASCOLI PICENO – La generosità di Vittorio Sgarbi, manifestata in occasione della inaugurazione dell’Oratorio del Corpus Domini nel quale hanno ritrovato la loro collocazione originaria gli affreschi di Cola dell’Amatrice strappati negli anni cinquanta, ci consente di esporre in quello stesso ambiente consacrato all’opera dell’artista amatriciano anche un dipinto su tavola appartenente alla Fondazione Cavallini Sgarbi che il noto storico dell’arte ha intercettato sul mercato antiquario circa trenta anni orsono. Si tratta di un’opera che, pur essendo stata segnalata al comitato scientifico, non comparve in occasione della mostra dedicata a Cola dell’Amatrice organizzata ad Ascoli Piceno nel 1991 per la cura di Roberto Cannatà e di Adriano Ghisetti Giavarina.
Questa fortunata circostanza ci consente di riflettere su alcuni aspetti ancora malnoti della formazione di Cola dell’Amatrice in anni cruciali per la sua maturazione artistica, quando nelle sue opere conosciute si intrecciano chiari riferimenti alla cultura figurativa romana dovuti ad un soggiorno nell’Urbe nel corso del quale egli ebbe modo di ammirare gli affreschi vaticani di Raffaello e quelli sistini di Michelangelo, come ben evidenziano anche le Storie Bibliche affrescate nell’Oratorio del Corpus Domini. Il taccuino di Fermo, contenente studi grafici ed appunti presumibilmente legati all’attività del Filotesio, può rappresentare un utile strumento di verifica delle ricerche iconografiche e degli studi condotti dal pittore a Roma prima che, rientrato ad Ascoli Piceno, dipinse la pala destinata alla chiesa di san Vittore, datata 1514 (Ascoli Piceno, Museo Diocesano).
La mostra, dal titolo “Proposte per Cola dell’Amatrice.

La tavola inedita della Fondazione Cavallini- Sgarbi”, è ospitata presso la Sala Cola nel complesso monumentale di san Francesco dal 17 luglio al 14 ottobre 2012, con orario 17-22 fino al 26 agosto e 16-19 dal 27 agosto (chiuso il lunedì), l’ingresso alla mostra è libero.

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