Benvenuto e Buona Navigazione, sono le ore 15:28 di Dom 5 Mag 2024

Giornata di studio “Barocci in bottega”

di | in: Cultura e Spettacoli

Federico Barocci

URBINO – Nell’anno corrente si celebrano i 400 anni dalla morte di Federico Barocci (1612-2012): per rendergli omaggio è sembrato doveroso dedicargli una giornata di studi che si terrà il 26 ottobre prossimo a Palazzo Albani, dove ha sede l’Istituto di Storia dell’arte dell’Ateneo feltresco.


Negli ultimi decenni e negli anni scorsi l’artista urbinate è stato oggetto di ricerche che gli hanno restituito il giusto posto nella storiografia artistica: monografie, mostre di dipinti e di disegni, articoli e saggi hanno offerto il risultato di indagini eccellenti; diverse località, musei italiani e stranieri annoverano opere sue e degli allievi attivi nel suo studio.


L’iniziativa si pone la finalità di ragionare sull’attività svolta nella bottega, il rapporto con gli allievi, il meticoloso metodo di lavoro utilizzato e documentato dai tanti disegni, cartoncini, cartoni e cartoni per i colori finalizzati alla realizzazione finale del dipinto.


Quindi più che indagare sulle committenze, sulle spesso innovative iconografie, sul rapporto con i contemporanei e i duchi di Urbino, con la pittura della Controriforma, si intende fare luce sulla concretezza del lavoro, sui procedimenti utilizzati nella ricerca di un linguaggio autonomo ed infine comprendere che proprio la metodologia utilizzata (con buona veridicità descritta da Giovan Pietro Bellori nel 1672 tramite la testimonianza dell’urbinate Pompilio Bruni) e l’abbondanza di materiale preparatorio abbiano permesso ad allievi ed epigoni di improntare i loro repertori su sue originali progettazioni grafiche.


Per la comprensione del fenomeno (realizzazione di copie da originali e citazioni da opere del maestro) verranno individuati i modelli ed analizzate opere di dubbia autografia.

La varietà degli interventi permette di ottenere riflessioni su elementi poco studiati dell’attività di Federico Barocci, di aggiungere al suo catalogo dipinti e disegni, di penetrare nella materialità del lavoro, nella tecnica adoperata: dalla sua viva “voce” (ovviamente una testimonianza scritta) si saprà quale valore avesse per lui il cartone.



Info: bonita.cleri@uniurb.it




26 Ottobre 2012 alle 10:22 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

Ricerca personalizzata