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Premio Internazionale Ascoli Piceno, Monsignor Montevecchi: “Il Medioevo è sconfinato”

di | in: Cultura e Spettacoli

I Giovani nel Medioevo

ISTITUTO SUPERIORE DI STUDI MEDIEVALI CECCO D’ASCOLI 

XXIV EDIZIONE PREMIO INTERNAZIONALE ASCOLI PICENO


Resoconto I GIORNATA Piap


“Il Medioevo è sconfinato”. Il vescovo, monsignor Silvano Montevecchi, ha salutato così l’inaugurazione della XXIV edizione del Premio Internazionale Ascoli Piceno, promosso dall’Istituto Superiore di Studi Medievali Cecco d’Ascoli. L’anteprima, ospitata giovedì pomeriggio all’auditorium della Fondazione Carisap, ha visto i saluti del professor Luigi Morganti, presidente dell’Istituto, del sindaco Guido Castelli, dell’assessore provinciale alla Cultura Andrea Antonini, dell’assessore regionale Antonio Canzian, di Paola Bellini della Fondazione Carisap (che non ha fatto mancare neanche quest’anno il suo importante sostegno al Piap), di Gino Sabatini, vice presidente della Camera di Commercio, di Luigi Contisciani, presidente del Bim, ente che ha finanziato la pubblicazione del volume “In volubili Marchia. Ascoli e la sua Chiesa tra Papato e Impero (secoli XI-XIII)”, di Martina Cameli, edito dalla Capponi Editore. Proprio la presentazione del pregievole lavoro, vincitore della Targa Fumagalli nel 2006, ha dato inizio ai lavori del Premio, alla presenza, tra gli ospiti dell’assessore alla Cultura di Ascoli Davide Aliberti e dello scultore Giuliano Giuliani. Il professor Francesco Pirani, dell’università di Macerata, ha riassunto il complesso lavoro storiografico. Un excursus lungo tre secoli capace di delineare i cambiamenti che hanno segnato la storia della Chiesa ascolana e – di conseguenza – della società picena nel Medioevo. Di seguito è stata la volta di Davide Rondoni dell’università di Bologna. Il poeta, partendo da Rimbaud e arrivando a Dante, ha tracciato un ritratto assolutamente non scontato dei giovani, tema centrale di questa XXIV edizione del premio.

“Un giovane – ha detto – è tale quando s’aspetta qualcosa dalla vita. Una promessa confusa. Dante non ha scritto la Commedia per affermarsi come intellettuale, non ne aveva bisogno. L’ha scritta per rispondere a una domanda che l’assillava da quando la sua amata Beatrice era morta: qual è il senso della vita?”.


Presentazione III GIORNATA Piap

 

Si conclude domani il Premio Internazionale Ascoli Piceno, giunto alla sua XXIV edizione e promosso dall’Istituto Superiore di Studi Medievali Cecco d’Ascoli. L’appuntamento è per le 9.30 alla Sala della Ragione di Palazzo dei Capitani. Qui si susseguiranno gli interventi di Michael Matheus dell’università di Magonza su “Studiare nelle università del Medioevo”; Aldo Settia dell’università di Pavia su “I giovani e l’esercizio delle armi”; Alvaro Barbieri dell’università di Padova su “La meglio gioventù: bande armate, erranze guerriere e ragazzi terribili nella letteratura antico-francese”; e Furio Brugnolo dell’università di Padova “… Esta bella pargoletta. L’amore ‘giovane’ nella lirica italiana del Duecento e in Dante”. Dopo la pausa pranzo i lavori riprenderanno alle 16.30 con la presentazione degli atti del convegno 2010, “Parole e realtà dell’amicizia medievale”, a cura di Massimo Bonafin dell’università di Macerata e con l’assegnazione delle targhe “Gianni Forlini” (al volume “Poesia popolare ascolana” di Elvira Felci, a cura di Mario Polia), “Vito Fumagalli” (alla tesi di dottorato di ricerca di Monica Bocchetta “Biblioteche scomparse. Le librerie claustrali della Congregazione di San Girolamo degli eremiti del Beato Pietro di Pisa. Ricostruzione storico-bibliografica”) e della menzione speciale della giuria (al professor Tommaso Di Carpegna Falconieri per il volume “Medioevo militante. La politica di oggi alle prese con barbari e crociati”). Seguirà il momento clou del Piap: il conferimento del Premio 2012, assegnato quest’anno allo storico dell’arte Grado Giovanni Merlo per il suo “Il Cristianesimo medievale in Occidente”, e l’attesa lectio magistralis del vincitore. La tre giorni ascolana dedicata al Medioevo si concluderà quindi con la particolare lettura scenica di brani tratti da “L’Acerba” di Cecco d’Ascoli, “La sentenza di frate Accursio: sogno eretico del potere”, accompagnata dalle musiche di Battisti, Caparezza e Bluvertigo e a cura dell’associazione Mat e con Alessandro Pertosa, Gianfranco Fioravanti, Monia Castelli, Sabina Gaspari.

 

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man PREMIO ASCOLI 2012
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30 Novembre 2012 alle 22:40 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

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