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Serata Joy Division a Firenze: Peter Hook suona “Unknown Pleasures”

di | in: Cultura e Spettacoli

La mitica copertina di “Unknown Pleasures” dei Joy Division

FIRENZE – A oltre 30 anni dalla scomparsa del leader Ian Curtis, tornano a risuonare al Viper Theatre le note dei Joy Division, tra le band post-punk più apprezzate di tutti i tempi. Sabato 10 novembre sul palco del club fiorentino ritroviamo Peter Hook con i suoi The Light, bassista e co-fondatore di quella indimenticata formazione che, dopo il suicidio del cantante, si trasformò in New Order.


Peter Hook proporrà i brani di “Unknown Pleasures”, primo, indimenticabile, album del gruppo di Manchester, ed altre perle dell’epopea Joy Division. Da “Love Will Tear Us Apart” a “She’s Lost Control”, tutti gli appassionati del genere potranno rivivere per una notte le sonorità new wave e dark-goth che hanno reso immortali il gruppo di Manchester.


E non finisce qui. Il concerto sarà preceduto dalla proiezione (ore 22) del film “Control” di Anton Corbijn tratto dal romanzo autobiografico “Touching from a distance” di Deborah Woodruff Curtis. E ancora, after-show con Fulci & Belvedere dj, mentre sul grande schermo scorreranno le immagini di un’altra pellicola cult, “24 Hour Party People” di Michael Winterbottom, incentrata sulla comunità musicale di Manchester di fine anni ’70 e sull’etichetta indipendente Factory Records.


Pubblicato nel giugno del 1979, “Unknown Pleasures” conquistò d’acchito la critica britannica e non solo, piazzandosi al terzo posto nella classifica dei migliori album dell’anno secondo il New Musical Express. Un successo che il passare del tempo non ha scalfito, visto che nel 2000, un’altra autorevole testata, Q Magazine, lo ha inserito tra i 100 migliori album britannici di sempre (per la precisione al 19° posto) con il voto di 10/10.


Il disco inizia con la traccia “Disorder”, che guida l’ascoltatore in un viaggio onirico trascinato dalla voce di Ian Curtis, che esordisce con la frase “I’ve been waiting for a guide to come and take me by the hand” (sto aspettando l’arrivo di una guida che mi prenda per mano). Tra i brani più intensi “She’s lost control”, “New Dawn Fades” , “Day of the Lords” e “Shadowplay”. Una curiosità: la copertina, divenuta nel tempo icona stessa dei Joy Division, è tratta da un’immagine della Cambridge Encyclopedia of Astronomy. Interpol, Editors, Killers, Maccabees, White Lies, I Like Trains sono solo alcune band di oggi che, senza la lezione dei Joy Division, non sarebbero mai esistite.





9 Novembre 2012 alle 14:35 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

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