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Rob Mazurek, Calma Gente

di | in: Cultura e Spettacoli

Rob Mazurek, Calma Gente

di Renzo Vitellozzi


La sorpresa musicale più bella dell’anno appena passato, sicuramente tra i dischi jazz più interessanti degli ultimi anni. Pubblicato inizialmente solo per il mercato discografico brasiliano e quello giapponese dalla Submarine Records, è giunto a noi solo nella prima metà del 2012 grazie alla rete ed, indirettamente, a qualche rivista specializzata di nicchia. Rob Mazurek è un trombettista americano, nato a Jersey City (New Jersey) nel 1965, ma da qualche anno si è trasferito in Brasile dove ha portato con se le sue precedenti esperienze jazz-rock di Chicago dando vita ad un ibrido tra jazz, elettronica e ritmi carioca, il Sau Paolo Underground. Calma Gente (che bello, come un accorato invito, davvero controcorrente, a non preoccuparsi) è il titolo dell’album realizzato con eccellenti musicisti (amici e solidali compagni di viaggio) di assoluto livello: Jason Adasiewicz, vibrafono, Nicole Mitchell, alto flauto, Matt Bauder, clarinetto basso, Josh Abrams, basso, Mike Reed, percussioni. A loro si sono uniti altri colleghi brasiliani come Kiko Dinucci, chitarrista e songwriter. Il lavoro di Mazurek rappresenta al meglio la contemporaneità del jazz, supera superficiali classificazioni di genere e ci conduce in un mondo sonoro ricco di spunti stilistici. Quasi una musica totale quella del prolifico musicista americano, una cascata di note fresche, avvolgenti e rarefatte; una giungla d’invenzioni pensate con intelligenza e realizzate con rara maestria. A volte sembra di trovarci proprio all’interno della foresta amazzonica (grazie anche ad un attento e parsimonioso uso dell’elettronica), e poi il Brasile è pur sempre il Brasile, un paese generoso che spesso esalta il genio degli artisti più sperimentatori ed eclettici.

Veniamo alle tracce più significative. Obliqua, danza caraibica con tromba, vibrafono e flauto in primo piano. The Passion Of Yang Kwei-FE, sorta di breve sinfonia in due movimenti. Three Reasons Not To Blow Up The World, ipnotica, con intro deciso di carillon e marcetta finale. Flow My Tears And Last Florever, dolce ballata acustica per chitarra e tromba. Barriga Da Bailea (forse la migliore del lotto), altra sorta di mini sinfonia in tre movimenti. Flamingos Dancing On The Rings Of Satu, sfuggente ed eterea con il vibrafono di Adasiewicz grande protagonista.

Musica visionaria e contagiosa, baciata dalla solitudine; un toccasana visti i tempi avversi che stiamo attraversando. Gli avventurieri sonori sono avvisati. Non fermatevi al primo ascolto che parrebbe ostico anche al più attento, fiducioso e meno ordinario degli ascoltatori. La notizia è recente: la testata giornalistica italiana di settore Musica Jazz ha votato Rob Mazurek come musicista internazionale dell’anno. Altra notizia curiosa: il musicista del New Jersey avrebbe intenzione di trasferirsi in Italia dove si è sposato da qualche mese.


httpv://www.youtube.com/watch?v=Rb0U6wGzG9w&feature=youtu.be




8 Gennaio 2013 alle 23:14 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

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