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“Distruggere il muro del silenzio”, quando la grafologia diventa un’arma contro ogni abuso

di | in: Primo Piano

Distruggere il muro del silenzio

  • Alessandra Lumachelli, autrice del libro, è ora presidentessa dell’associazione ETTAsos


MACERATA – Un po’ per caso, un po’ per curiosità, mi sono ritrovata tra le mani un volume scritto dalla grafoterapeuta, maceratese d’adozione, Alessandra Lumachelli. “Distruggere il muro del silenzio”, tuona il titolo in copertina. La prima cosa che ho pensato è stata la musica di John Cage e l’esperimento nella camera anecoica, luogo dove l’artista credeva di poter ascoltare il silenzio. Eppure Cage, in quella camera, percepisce il battito del proprio cuore, il fluire del sangue nelle vene, a dimostrazione di quanto il silenzio assoluto sia di fatto inesistente. Ho pensato anche che sebbene il silenzio assoluto non esista, tutto quanto inferiore ai 10 decibel, per il nostro orecchio è di fatto silenzio. Che qualcosa non sia percepibile, non significa, però, che non esista.

Non so quanto ci sia a questo mondo di inudibile e quanto, tale inudibilità sia da attribuirsi ad una maschera di copertura. Perché se un suono è più forte di un altro, quest’ultimo ci risulterà coperto e l’inudibilità sarà testimonianza viva del fatto che quel suono, sebbene impercettibile, esista.

Oltre alla nostra umana capacità di sentire, è allora focale la questione dell’ascolto. Di tutto quello che ci circonda e persino di noi stessi, quanto allora siamo disposti ad ascoltare?

Alessandra Lumachelli

Il libro di Alessandra Lumachelli mi ha instillato esattamente questa riflessione. Il muro del silenzio che l’autrice intende abbattere è quello che copre le violenze e gli abusi sui minori. Ma quel silenzio è anche quello attribuibile all’adulto, all’incapacità di sentire oltre la propria soglia percettiva, a quel coprire con indifferenza ogni richiesta d’aiuto di un essere più piccolo.

All’analisi della Lumachelli si giunge attraverso un percorso teorico funzionale alla comprensione delle problematiche. A metà strada tra testo tecnico e lettura piacevole, il volume procede elencando e spiegando le varie tipologie di abuso, focalizzando, attraverso esempi tratti dalla propria esperienza professionale, alcuni segnali d’allarme che possono trapelare dai segni grafici e dai disegni infantili.

“Distruggere il muro del silenzio” si pone quindi come testo d’indirizzo utile ai genitori per rilevare alcuni messaggi preoccupanti dei propri figli, e indispensabile per gli addetti ai lavori per comprendere e trovare un canale di approfondimento postumo.

La Lumachelli cede anche a tratti di curiosità quando, in una appendice, rintraccia nella scrittura di Marilyn Monroe alcuni aspetti del proprio dramma personale, che affondano le proprie radici nella Norma Jean bambina..

“L’uomo nasce bambino e vi ritorna da anziano”, diceva qualcuno. E in questa affermazione c’è molta saggezza. Ho sempre personalmente pensato che le generazioni si comprendano con una di scarto, come a dire che se i padri non capiscono i figli, possiamo star certi che tale feeling si ristabilisce tra nonni e nipoti. Forse la propensione all’ascolto si recupera una volta sedati i fastidiosi rumori del tran tran quotidiano e si ricompone una certa dimensione del tempo che sfugge a quello delle lancette dell’orologio, esattamente come quello senile e quello infantile.

Al di là di ogni focalizzazione tecnica allora, il libro della dottoressa Lumachelli ci obbliga a riflettere su quanto l’ascolto sia una questione indispensabile per disintegrare ogni muro dietro al quale si celano le peggiori violenze e al contempo ci ricorda che oltre alla umana predisposizione all’ascolto c’è anche la necessità di assumere strumenti tecnici per non ignorare una realtà che esiste.




14 Marzo 2013 alle 15:28 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

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