Benvenuto e Buona Navigazione, sono le ore 04:27 di Lun 29 Apr 2024

Nick Cave & the Bad Seeds “Push The Sky Away”

di | in: Foto e Vignette, Recensioni

Nick Cave & the Bad Seeds “Push The Sky Away” (2013)


Etichetta: Bad Seed Ltd / Mute

Brani: We No Who ‘U ‘R / Wide Lovely Eyes / Water’s Edge / Jubilee Street / Mermaids / We Real Cool / Finishing Jubilee Street/ Higgs Boson Blues / Push The Sky Away
Produttore: Nick Launay

 

«Tree don’t care what a little bird sings». Basta il primo verso di We No Who ‘U ‘R a spalancare le quinte del nuovo album di Nick Cave e a svelarcene l’anima pessimista e nera. “Push The Sky Away” è un ritorno sorprendente. Che per percorrere o raccontare la canzone d’autore degli ultimi vent’anni non si potesse prescindere da album come “The Boatman’s Call” e “No More Shall We Part” era argomentazione ampiamente nota. Che per la canzone d’autore dei decenni a venire il punto di riferimento sia ancora Nick Cave è invece una piacevole sorpresa, specie se si considera che il precedente “Dig!!! Lazarus Dig!!!” e i due dischi firmati Grinderman non si erano rivelati all’altezza di una delle più importanti discografie di ambito rock e soprattutto se si pensa all’abbandono di Mick Harvey, braccio destro di Cave sin dagli esordi australiani. Dopo la perdita di Blixa Bargeld (avvenuta ormai dieci anni fa) l’addio di Harvey poteva equivalere ad un’eutanasia per i Bad Seeds. Smentendo i pronostici “Push The Sky Away” è un lavoro scolpito nella polvere, scritto da una penna ispirata e messo in musica con un preciso disegno: restituire alla parola la propria forza sgretolante, vestirla con gli abiti più severi del guadaroba. “Push The Sky Away” raccoglie quanto seminato da Nick Cave e Warren Ellis nelle tante colonne sonore firmate negli ultimi anni e ognuna delle nove nuove canzoni potrebbe essere il motivo portante di un western apocalittico o suggellarne i titoli di coda. La sensazione che deriva dall’ascolto è che siamo alla fine di qualcosa, che stiamo cercando tra le macerie, che si è appena spento un grandioso fuoco che ha bruciato l’inutile, che ciò che è restato è il poco necessario per sopravvivere e che il poco necessario per sopravvivere traccia una strada priva di candore. Amore, morte, peccato, perdono. Sono i temi che hanno sempre abitato le canzoni di Cave ma stavolta sembrano assumere un’aria da fine del mondo che non era mai stata attraversata con questa perseveranza. Basterebbero il torbido racconto di Water’s Edge o la sacralità malata di We real cool, sorrette dai frenetici giri di basso di Martyn P. Casey, a dipanare il nodo centrale di “Push The Sky Away”, dove alla rarefazione degli arrangiamenti si accompagnano liriche che sono autentici pugni nello stomaco. La velvetiana Jubilee Street non fa che sublimare il talento di Cave nel trasformare i più forti contrasti in florida spinta creativa, oltre a ricordare come chiarissime siano le doti interpretative dell’australiano, se mai ci fosse qualcuno che, dopo aver ascoltato “Murder Ballads”, avesse ancora bisogno di conferme. Servono a poco i passeggeri rasserenamenti di Wide Lovely Eyes, («you wave and wave with your wild lovely eyes/crystal waves and waves of love/you wave and say goodbye», il testo più coheniano della raccolta) e Mermaids, l’incedere sulfureo del disco ha il merito di non arrendersi e con il blues lento, percussivo, oppiaceo di Higgs Boson Blues arriva all’apice di potenza espressiva: otto minuti in cui il bosone di Higgs, la cosiddetta “particella di Dio” («have you ever heard about the Higgs Boson blues/I’m goin’ down to Geneva baby, gonna teach it to you») è solo il punto di partenza per un viaggio in cui si incontrano Robert Johnson, Lucifero, Hannah Montana. Come se non bastasse, il finale è solo apparentemente distensivo: non c’è consolazione nella title-track, che è minimale, allucinata, ipnotica e che, con i due lapidari versi che chiudono il disco, ci ricorda che niente di tutto ciò che abbiamo sentito è uno scherzo. «Some people say it’s just rock’n roll/oh, but it gets you right down to your soul».




19 Marzo 2013 alle 21:26 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

Ricerca personalizzata