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Beppe Severgnini, “Italiani di domani” all’UniMc

di | in: Cultura e Spettacoli

Beppe Severgnini, “Italiani di dom?ani”

Incontro pubblico con il giornalista nell’ambito del progetto “scritture brevi”

 

Macerata – E’ il giornalista italiano con più follower su Twitter e per questo l’Università di Macerata, nell’ambito del progetto “scritture brevi”, ha voluto come ospite d’eccezione Beppe Severgnini nell’incontro pubblico di mercoledì 24 aprile alle ore 11 all’Auditorium San Paolo. Introdotto dai saluti del rettore Luigi Lacchè e del direttore del Dipartimento di Studi Umanistici Filippo Mignini, insieme ai professori Francesca Chiusaroli e Diego Poli, Severgnini parlerà, appunto, del linguaggio dei social network e, per l’occasione, presenterà il suo ultimo libro “Italiani di domani”. Nel volume viene indicato, come discrimine tra i mondi, apparentemente lontani, dei “grandi” e dei ragazzi, proprio l’utilizzo dei social network, con cui gli adulti non sempre hanno dimestichezza.

Sms, Twitter: i nuovi mezzi di comunicazione reinventano le forme del linguaggio, dando vita ad abbreviazioni ed espedienti per rendere il messaggio incisivo e veloce, senza perdere in significato. “La sintesi è una spremuta di pensiero: fa bene alla salute mentale. Aiuta a capire e a far capire. È un lavoro che facciamo per qualcun altro: ce ne sarà riconoscente. Nella scrittura — in tutte le forme di comunicazione — le parole superflue non sono inutili: sono dannose”, scrive Severgnini.

 

Che sia una tavoletta cerata, un rotolo di papiro, un nuovo smartphone, il rigo nella chat, ogni mezzo e ogni contesto interferisce con le consuetudini scrittorie nelle varie epoche storiche e, al contempo, contribuisce a modificare le lingue. Questo il campo di indagine del progetto di ricerca interdisciplinare Scritture Brevi portato avanti all’Università di Macerata dalla docente di linguistica Francesca Chiusaroli, che l’aveva avviato all’Università di Roma “Tor Vergata” con il collega di ingegneria informatica Fabio Massimo Zanzotto.

 

Le scritture brevi – spiega Chiusaroli – hanno caratterizzato i più antichi sistemi grafici del mondo, sono alla base della costruzione di linguaggi specialistici e degli algoritmi del motore di ricerca. Oggi le “icone” (app) sono le nostre chiavi di accesso al mondo, non solo social. Twitter ha esaltato le scritture brevi elevandole a stilema. L’Oxford English Dictionary ha introdotto il disegno del cuore nel dizionario, primo simbolo non alfabetico ad essere ammesso in un dizionario moderno ufficiale. Le stesse abbreviazioni degli sms e della scritture delle chat non sono illogiche e incoerenti. Le scritture brevi hanno successo nel momento in cui garantisce massima efficacia alla comunicazione. Pittogrammi e abbreviazioni, ieri come oggi“.

Il progetto – che si giova dei contributi di esperti di informatica, linguisti, manager d’azienda, paleografi, diplomatisti ed epigrafisti, specialisti di lingue antiche e moderne, di scritture settoriali e di sistemi grafici di ogni tempo – ha dato vita a un’idea, una ricerca, tre convegni, tre quaderni, un hashtag – #scritturebrevi, utilizzato anche all’estero e che ha attirato l’attenzione dell’Accademia della Crusca nonché della stampa nazionale -; un sito, un blog collettivo, www.scritturebrevi.it, e un Prin, Progetto di rilevante interesse nazionale, per la realizzazione di un dizionario elettronico delle abbreviazioni.




19 Aprile 2013 alle 15:21 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

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