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da Fermo

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portale San Filippo

Portale della chiesa di San Filippo Neri: il via all’opera di restauro

 

Parte l’opera di restauro del portale maggiore della Chiesa di San Filippo Neri a Fermo. L’intervento sarà realizzato grazie alle segnalazioni raccolte a favore della Chiesa durante la quinta edizione del censimento “I Luoghi del Cuore”, promosso dal FAI – Fondo Ambiente Italiano in collaborazione con Intesa Sanpaolo, per un importo di 20 mila euro.

Ad aggiudicarsi i lavori di consolidamento e restauro è l’Impresa AR di Alessandrini Nello. Gli interventi partiranno lunedì 3 giugno e dureranno 90 giorni. Direttore dei lavori è l’ingegnere Daniela Diletti e direttore operativo il restauratore Guido Botticcelli, docente di Restauro all’Opificio delle Pietre Dure di Firenze fino al 1989. Il portale barocco in pietra istriana presenta nella parte bassa due fasce di cornici rettilinee modanate sovrastate da un architrave riquadrato concluso ai lati da due fiori in rilievo. Nella parte alta il portale mostra due ulteriori lavorazioni: la prima con vedute che incorniciano una lapide con iscrizione tra due maschere laterali e una seconda rappresentata da un timpano curvilineo, intervallato al centro da una preziosa testa d’angelo a tutto tondo con lunghe e lavorate ali. “Questo intervento rappresenta per l’Amministrazione Comunale un punto di partenza per il recupero della chiesa di San Filippo Neri che custodiva l’Adorazione dei pastori, unica opera del Rubens nelle Marche, e le opere “La pentecoste” e “L’eterno” di Giovanni Lanfranco – ha sottolineato Luigi Montanini, assessore ai Lavori Pubblici – nei prossimi giorni saranno avviate le procedure di affidamento lavori dell’ “Intervento di riparazione danni sisma ’97 e miglioramento sismico”, per un importo complessivo di un milione e 200 mila euro, che consentiranno di restituire alla città un gioiello del barocco marchigiano”.

 

Scienza in cucina a Libri da Cogliere

 

Venerdì 24 maggio alle 18,00, presso la Sala di lettura della Biblioteca Civica “Romolo Spezioli” si terrà l’incontro con il professor Alberto Capatti che per l’occasione presenterà il volume, dotato anche di versione digitale su cd, “La scienza in cucina e l’arte di mangiare bene” di Pellegrino Artusi. Storico della cucina e della gastronomia, già docente e rettore emerito dell’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, l’autore mostra tutta la sua competenza in quest’opera, frutto di un accurato lavoro filologico effettuato su ben 15 edizioni, uscite tra 1891 e 1911, del celebre libro di cucina dell’Artusi, cui l’autore approcciò grazie ad un volume regalato a sua madre in occasione delle nozze. Attraverso un’attenta comparazione delle numerosissime ricette che compaiono nelle varie edizioni, Capatti individua le variazioni progressivamente inserite dall’autore, linguistiche, stilistiche e più propriamente didattiche, ricostruendone allo stesso tempo il lavoro di composizione e ricomposizione di quello che è ormai considerato un classico della tradizione gastronomica dell’intero Paese. Seppur nei volumi dell’Artusi siano effettivamente convogliate ricette della cucina borghese, è costantemente palese una spiccata sensibilità ad eventuali apporti provenienti da radici contadine e a suggerimenti che giungevano all’autore da ogni parte della penisola. Ad aprire l’incontro, pensato nell’ambito della rassegna “Libri da cogliere”, sarà Guglielmina Rogante, con un delizioso connubio di sapienza letteraria e gastronomica.

Massimo Satta “L’Aquila e la vite” a Villa Vitali

Massimo Satta “L’Aquila e la Vite"Massimo Satta “L’Aquila e la Vite”

FERMO – La saga di due grandi famiglie di proprietari terrieri che hanno attraversato la storia della Romagna e delle Marche. È il filo rosso che attraversa il libro di Massimo Satta “L’Aquila e la Vite”, che sarà presentato sabato 25 maggio presso la Cappellina di Villa Vitali alle 17,30 all’interno della rassegna di incontri con gli autori Libri da cogliere 2013. Le vicende delle famiglie, i Ghezzo di Ravenna e i Conti Vitali di Fermo, si snodano dalla metà dell’800 alla fine del ‘900. Il libro, pubblicato da Danilo Montanari editore nel 2011 e giunto alla sua seconda edizione, presenta una carrellata di personaggi, tra i quali il conte Francesco Vitali, grande collezionista di antichità e artefice della ristrutturazione della villa di famiglia, oggi di proprietà comunale e sede di musei e dell’Abbazia di San Marco alle Paludi, del fratello Alessandro, protagonista della vita sociale fermana ed esponente del cattolicesimo locale, dei suoi figli Barnaba, Leone e la contessa Laura Ghezzo Vitali, imprenditrice che gestì per decenni una delle aziende agricole più importanti della Romagna facendone un’azienda modello.Il libro si chiude con il racconto delle vicende dei figli di Barnaba: Anita, Gaspare, Caterina ed in particolare quelle dell’ultimogenito conte Giuseppe Francesco “Mimmi” Vitali, che ereditò un’immensa fortuna e fu l’ultimo esponente della famiglia a trascorrere alcuni periodi a Villa Vitali. Arricchito dalle testimonianze di discendenti delle due famiglie, di conoscenti e persone che sono state alle loro dipendenze, L’Aquila e la Vite è un affresco di vicende che si intrecciano con quelle di figure chiave della storia locale e nazionale: dai paesi romagnoli delle Ville Unite a Ravenna, da Lodi a Fermo, da Milano a Roma attraverso un secolo di storia.




23 Maggio 2013 alle 15:59 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |
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