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Festival dell’Appennino

di | in: Cultura e Spettacoli

solstizio d’estate a ritmo tzigano

Festival dell’Appennino, solstizio d’estate a ritmo tzigano

 

Grande presenza di pubblico a Force per salutare l’arrivo della bella stagione

Una magnifica serata d’inizio estate all’insegna dei ritmi, dei suoni e dei sapori ungheresi. E’ quanto il Festival dell’Appennino ha saputo offrire a tantissimi partecipanti al “Solstizio Tzigano” in programma venerdì 21 giugno a Force, nel segno di uno dei popoli più fieri e legati alle proprie tradizioni e alle proprie radici.

A dare il via all’appuntamento è stata dapprima la visita presso il museo sistino locale a cui ha fatto seguito l’escursione a piedi verso la vicina chiesa di San Taddeo che ha ospitato una interessante relazione tenuta dal prof. Morelli e incentrata proprio su una delle etnie più conosciute dell’Europa dell’Est. Prima del concerto l’Assessore Antonini che, alla presenza dei direttori artisti del progetto Maurizio Serafini e Carlo Lanciotti ha voluto rimarcare come “il Festival abbia acquisito ormai una connotazione internazionale con una spiccata attitudine ad accendere i riflettori su costumi e consuetudini anche di altre popolazioni che hanno fatto la storia dell’umanità. Di sicuro – ha proseguito Antonini – dopo i musicisti mongoli dello scorso anno e i gitani, il Festival anche per la prossima edizione, in occasione del Solstizio d’estate, porterà alla ribalta un altro importante popolo che saprà accendere come sempre l’entusiasmo degli affezionati della rassegna”.

Una lettura di carte da parte di chiromanti e indovine di piazza ha quindi allietato il proseguo della serata, che sull’imbrunire, è stata pervasa dalla bellezza di un tramonto mozzafiato da suscitare infinite emozioni nei presenti. Quindi, a rendere ancora più divertante la giornata è stata la travolgente performance dei musicisti ungheresi “Buda Folk Band” che, circondati da una corona di alte spighe di grano, hanno eseguito una incalzante sequenza di brani attinti dal miglior repertorio tzigano a colpi di violino, fisarmonica, chitarra e percussioni.

Al termine del concerto, scoscianti sono stati gli applausi per i bravi interpreti magiari che hanno suscitato anche qualche lacrima di commozione sui volti degli anziani del posto che, ben 50 anni fa, erano soliti recarsi proprio nel terrapieno dove sorge la chiesa di San Taddeo per salutare l’arrivo della bella stagione nel segno della migliore tradizione contadina del Piceno. Infine, con telescopi e cannocchiali ad alta precisione ha chiuso in meraviglia la serata con l’osservazione delle infinite costellazioni della volta celeste.

Festival dell’Appennino, emozioni infinite a spasso nel Piceno

Festival dell\'Appennino Monte VettoreEscursione notturna in cima al Vettore, e pomeriggio in riviera
Raggiungere la vetta del monte Vettore, con grande fatica e tanto sudore, per poi godere in tutto il suo splendore il risveglio di un nuovo giorno con gli occhi ammirati rivolti all’orizzonte: è questa la straordinaria esperienza vissuta da centinaia di appassionati della montagna in occasione della prima parte della tappa più lunga dell’edizione 2013 del “Festival dell’Appennino”.

A raccontare a caldo momenti e sensazioni è il direttore artistico Carlo Lanciotti, che, insieme alla guida alpina Tito Ciarma, è stato alla testa di una delle escursioni più avvincenti della rassegna provinciale. “E’ stato davvero fantastico raggiungere la cima più alta delle Marche a 2476 metri, per poi assistere a una meravigliosa alba di inizio estate. Un’esperienza bellissima, vissuta da tantissimi partecipanti che hanno dimostrato grande volontà e resistenza nonostante le difficoltà incontrate lungo il cammino. Alla fine il calore di un sole nascente ci ha appagato di tutti gli sforzi”.

Il serpentone, partito intorno a mezzanotte, tra sabato 22 e domenica 23 giugno, da Forca di Presta, si inerpicava con buona lena per una salita molto dura, creando visivamente un susseguirsi di luci e di piccoli bagliori a tratteggiare, quasi, la linea del percorso. Dopo diverse ore di cammino, sotto lo sguardo di un’intensa Luna che rischiarava in parte le tenebre della notte, il gruppo raggiungeva l’agognata vetta dove, tra pietrame e vegetazione montana, osservava l’esplodere della luce solare. Unico rammarico non poter ascoltare le note melodiche dell’arpa di Lucia Galli a causa delle violente raffiche di vento e al pungente freddo ma qualche sbuffo d’organetto ad opera di un eroico suonatore ha comunque riscaldato l’ambiente.

Dopo l’entroterra, era la volta quindi della riviera adriatica ad ospitare la seconda parte della tappa del Festival suddivisa, come programma, tra i due versanti più rinomati e amati del magnifico paesaggio Piceno. Oltre ad alcuni reduci dall’escursione notturna si aggiungevano altri partecipanti, tra cui turisti e balneari dando vita ad una bellissima giornata di mare nella incantevole cornice del lungomare romito di Cupra Marittima dove approfittando della rinomata ospitalità cuprense si è aspettati il calar del sole con la raffinata musica degli “Old Five Singers plus Edy”. Alla fine, grande soddisfazione da tutti e appuntamento da parte degli organizzatori alla prossima edizione di una formula (monti/mare) alquanto riuscita e apprezzata.

“Ringrazio di cuore tutti i protagonisti dell’incredibile tour de force iniziato al mattino in alta quota e conclusosi in completo relax sul litorale adriatico – ha dichiarato con entusiasmo l’Assessore Antonini – si tratta, senza dubbio, di una delle tappe che più identificano lo spirito del Festival che si manifesta attraverso la bellezza della natura vissuta in ogni sua espressione, attraverso l’intensità del condividere tanti momenti di vita comune all’aria aperta e attraverso la meraviglia nello scoprire luoghi o scorci paesaggistici che rendono davvero unico il nostro territorio dimostrando come in un’unica giornata si può raggiungere a piedi la cima più alta della nostra regione e poi subito tuffarsi nel caldo mare adriatico”.




26 Giugno 2013 alle 13:58 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

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