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Sanità extra ospedaliera, Mezzolani: “Un altro passo della riforma”

di | in: Benessere e Salute

Almerino Mezzolani

Sanità extra ospedaliera e socio sanitaria residenziale e semiresidenziale: la Giunta definisce gli standard assistenziali e i costi gestionali. Mezzolani: “Un altro passo della riforma”

 

ANCONA – Livelli di assistenza uniformi e criteri di rilevazioni identici dei costi gestionali per le strutture residenziali e semiresidenziali extra ospedaliere e sociosanitarie delle Marche. I settori interessati sono quelli degli anziani non autosufficienti, disabili e della salute mentale. L’obiettivo è offrire servizi migliori, erogati sulla base di valori economici comparabili, consentendo alla Regione di recuperare risorse da reinvestire sul territorio. Lo prevede una delibera della Giunta regionale, approvata su proposta dell’assessore alla Salute, Almerino Mezzolani. L’atto rappresenta un ulteriore passo in avanti verso il processo di riforma delineato dal Piano socio sanitario che punta sull’appropriatezza e sulla sostenibilità dell’offerta. “Dopo l’approvazione della legge sull’emergenze sanitarie (Punto di primo intervento nelle Case della salute, gli ex Ospedali di polo), il rafforzamento di quella territoriale e il potenziamento delle reti cliniche (per le quali sono in corso le necessarie condivisioni a livello di Area vasta e con le organizzazioni sindacali), un altro importante tassello della riforma trova esecuzione – afferma Mezzolani – Si sta delineando, in tutta la sua interezza, il quadro di riordino che garantirà la sostenibilità economica del sistema, avvicinando le rispose sociosanitarie ai reali bisogni dei cittadini”.

L’atto adottato dalla Giunta supera la frammentazione dei provvedimenti precedenti. Prevede un unico documento di definizione degli standard di assistenza e di rilevazione dei costi gestionali nell’ambito della residenzialità e semi residenzialità sanitaria e sociosanitaria. La precedente frammentazione era causata dall’elevato numero di gestori delle strutture, con conseguente differenziazione dei costi, dovuta alle diverse modalità organizzative attuate localmente e ai contratti di lavoro applicati. “Ora la Regione – conclude l’assessore – dispone di uno strumento chiaro, che consentirà di rilevare, in maniera uniforme, i costi gestionali e i livelli qualitativi di assistenza, necessari per definire gli accordi contrattuali con i gestori delle strutture, consentendo di recuperare risorse da destinare all’implementazione dei servizi”.




9 Luglio 2013 alle 13:43 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

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