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Giornata delle Marche

2013-12-05

GIORNATA DELLE MARCHE, ANNO DOPO ANNO LE CELEBRAZIONI DEI TEMI E DEI VALORI PROFONDI DELLA COMUNITA’ MARCHIGIANA

 

Ogni edizione della Giornata delle Marche propone un tema e una città della regione per ospitare le celebrazioni.  Particolare attenzione è stata riservata alle comunità marchigiane nel mondo riunite in associazioni in tutti i continenti. La prima edizione, nel 2005, ha avuto per  tema Le Marche nel mondo ed ha coinvolto le associazioni dei marchigiani residenti in Argentina, la più numerosa delle nostre comunità all’estero. Le  città di riferimento: Ancona e Jesi. Nel  il 2006 il tema è stato Le Marche e l’Europa, l’emigrazione e il lavoro e la comunità prescelta è stata quella residente in Belgio. La scelta è stata motivata dal fatto che nel 2006 ricorreva il 50mo anniversario della tragedia di Marcinelle, miniera in cui morirono tragicamente centinaia di minatori e tra questi dodici marchigiani. Ricorreva, inoltre, il 60mo anniversario degli Accordi tra Belgio e Italia per lo sfruttamento del carbone. La città di riferimento: Pesaro. Nel 2007 il tema è stato Giovani: cittadini delle Marche, cittadini del mondo e la comunità estera di riferimento è stata quella canadese, in particolare di Montréal. Edizione caratterizzata dall’organizzazione di eventi di attività di promozione, in Canada, con importanti ritorni in termini di valorizzazione del territorio e delle attività manifatturiere marchigiane. La città di riferimento: Ascoli Piceno. Per il 2008 il tema è stato Anziani ancora protagonisti e la comunità scelta è stata quella d’Australia. La città di riferimento: Fermo. L’edizione 2009 si è svolta a Macerata e ha trattato il tema del Viaggio come diffusione di culture e conoscenze prendendo spunto dalla figura e dalle opere di Padre Matteo Ricci, missionario gesuita maceratese, figura straordinaria che svolse la sua opera in Cina.

Per il 2010, il tema è stato il IV centenario della morte di  Padre Matteo Ricci ed il III centenario della nascita di Giovanni Battista Pergolesi. Il 2010 è anche l’anno che testimonia i quarant’anni di vita della Regione Marche. La festa è stata celebrata al Teatro delle Muse di Ancona. Nel 2011 con la Giornata delle Marche è stato invece celebrato il 150° anniversario dell’Unità d’Italia nella città di Recanati. La Giornata delle Marche 2012 dal titolo Impegno per vincere nella vita ha sviluppato il tema dello sport come valore fondante ed ha inteso celebrare gli eccellenti risultati conseguiti dalle Marche a livello sportivo in tutti questi anni, con particolare riferimento alla partecipazione degli atleti marchigiani alle olimpiadi 2012. Sede prescelta per le celebrazioni è stata Fano e il suo Teatro delle Fortuna.

 

I premiati con il Picchio d’oro

Il Picchio d’oro è un riconoscimento istituito in occasione della Giornata delle Marche e destinato a un marchigiano che si è distinto nel proprio lavoro in Italia e all’estero.

2005 – Le Marche nel mondo –  premiata Luisa Gregori, ricercatrice dell’Università del Maryland

2006 – Le Marche e l’Europa, l’emigrazione ed il lavoro – conferimento del Picchio d’oro a Francesco Bellini, Imprenditore farmaceutico.

2007 – Giovani: cittadini delle Marche, cittadini del mondo – premiato Igino Straffi,

Imprenditore cartoons

2008 Anziani: pieni di vita- – il riconoscimento a Basilio Testella, calzolaio

2009 – Padre Matteo Ricci, le Marche, l’Oriente – Dante Ferretti scenografo

2010 – Quarant’anni di Regione – riconosciuto Gennaro Pieralisi, Imprenditore e mecenate

2011 – “O Patria mia…Leopardi, le Marche, l’Italia – premiato con il Picchio d’oro il Ministro Sultan Bin Saeed Al Mansouri

2012 – Impegno per vincere nella vita – I premiati sono stati gli atleti, i giornalisti, i tecnici, i giudici e i medici che hanno partecipato ai giochi Olimpici e Paraolimpici di Londra 2012. 

LE ORIGINI DEL GIORNO PIÙ BELLO PER OGNI MARCHIGIANO

 

Il 10 dicembre di ogni anno viene celebrata la Giornata delle Marche, istituita con Legge regionale 26/2005. Mediante questa ricorrenza la Regione Marche ha voluto offrire alla comunità l’occasione per riflettere e sottolineare la storia, la cultura, le tradizioni e le testimonianze della comunità marchigiana, per rafforzarne la conoscenza e il senso di appartenenza.

La Giornata delle Marche è quindi uno straordinario momento di condivisione, di riflessione e di rilancio della nostra presenza in Italia e nel mondo.

In particolare, con la Giornata delle Marche la Regione ha inteso promuovere ed attuare l’organizzazione di convegni, manifestazioni e seminari, iniziative culturali, editoriali e di carattere didattico e di ogni altra manifestazione ritenuta idonea per il conseguimento delle finalità che hanno ispirato la stessa legge con particolare attenzione al mondo scolastico e giovanile verso il quale le iniziative sono indirizzate in modo prioritario.

Il 10  dicembre è una data simbolica: in ogni parte del mondo, i marchigiani si ritrovano per la solennità della Madonna di Loreto, riconosciuta universalmente come riferimento ideale e spirituale della propria terra e delle proprie origini. Coincide con la Giornata della pace voluta dal Consiglio regionale delle Marche, ed è il giorno della dichiarazione dei diritti dell’uomo.
L’idea di costruire un collegamento con i marchigiani residenti all’estero attraverso celebrazioni ed eventi è nata nel 2005, dall’Argentina, il Paese dove si è concentrata la maggiore emigrazione dei nostri corregionali tra l’800 e il ‘900.

 

PICCHIO D’ORO IN MEMORIA DI CARLO URBANI A 10 ANNI DALLA SUA SCOMPARSA

La Giornata Delle Marche è un’occasione per dimostrare quanto la nostra comunità sia una realtà dinamica, coesa e attenta allo sviluppo economico, scientifico, culturale e sociale di tutto il territorio. Per questo il premio Picchio d’oro 2013 il prossimo 10 dicembre verrà conferito alla memoria del medico marchigiano Carlo Urbani. Il grande lavoro di ricerca, portato avanti con perseveranza, discrezione e spirito di sacrificio, gli ha consentito di dare un contributo determinante alla cura della Sars a scapito della sua stessa vita. In questa tenacia si può ritrovare il carattere dei marchigiani che a 10 anni dalla sua scomparsa lo ricordano con grande affetto, ammirazione e stima, così come hanno fatto anche in Vietnam ad Hanoi dove Urbani ricoprì per tre anni il ruolo di consulente dell’OMS per il controllo delle malattie parassitarie nel Pacifico Occidentale. Già ad aprile scorso infatti, il presidente Spacca ad Hanoi in Vietnam nell’ambito di una missione economica, aveva partecipato alle celebrazioni per ricordare il medico marchigiano nella sede dell’Università pubblica di Medicina. Un evento voluto ed organizzato dall’Ambasciata italiana in Vietnam, dal Governo vietnamita e dall’Oms che ha portato all’avvio di un progetto di collaborazione nel campo della medicina tra Italia e Vietnam.
“Coraggio, altruismo, solidarietà – ha affermato Spacca – sono solo alcuni dei preziosi valori che Carlo Urbani ci ha lasciato in eredità. Valori che, meglio che in nessun altro modo, possono essere riassunti dalle sue stesse parole: ‘Per me vivere all’estero deve essere una testimonianza di barriere abbattute’. Ecco, Carlo Urbani quelle barriere le ha abbattute con l’esempio. Guardando all’altro come a se stesso, capovolgendo la graduatoria dei valori comunemente intesi, dove il vantaggio personale, l’individualità, la diffidenza per tutto ciò che è nuovo, lontano, diverso si trasformano in paura e rancore.  Carlo Urbani – ha aggiunto – ha dedicato la propria vita alla ricerca del lontano da sé. In quel Paese, il Vietnam, che tanto ha amato, e negli altri Paesi in cui ha vissuto, si è speso con estrema generosità al servizio del prossimo. Fino ad anteporre il bene altrui, e il valore della ricerca medica, alla sua stessa sopravvivenza. Ma Carlo Urbani non è stato un eroe. Sono certo che lui stesso non avrebbe voluto che lo si ricordasse così. Carlo Urbani era un uomo, marito e padre esemplare, un medico, un italiano e insieme cittadino del mondo, che ha saputo e soprattutto voluto interpretare fino in fondo, nel segno dell’amore, tutti questi ruoli. Un ringraziamento particolare va alla sua famiglia che lo ha amato tantissimo e che da lui è stata così tanto ricambiata. L’amore di Carlo Urbani per il prossimo – ha concluso Spacca – è stato così grande perché la sua vita era nutrita dall’amore della moglie Giuliana e dei figli Tommaso, Luca e Maddalena. La sua dedizione nei confronti delle persone più deboli negli angoli più remoti del mondo, la sua generosità e la sua umanità sono un esempio per tutti noi che ci deve guidare, in questi tempi così difficili, come una luce di speranza”.

BIOGRAFIA

Carlo Urbani (Castelplanio, 19 ottobre 1956 – Bangkok, 29 marzo 2003) è stato un medico e microbiologo italiano. Fu la prima persona a identificare e classificare la Sindrome Respiratoria Acuta Severa (anche nota come SARS o polmonite atipica), la malattia al centro dell’epidemia esplosa in Estremo Oriente tra il 2002 e il 2003 provocando 775 vittime accertate.

Si laurea in Medicina nel 1981 all’Università di Ancona e consegue la specializzazione in malattie infettive e tropicali all’Università di Messina. Successivamente si qualifica in un master di parassitologia tropicale. Lavora nell’Istituto di malattie infettive di Ancona fino al 1985 e dal 1986 al 1989 dirige il proprio ambulatorio di Castelplanio. Nel 1993 diviene consulente dell’Organizzazione mondiale della sanità. In tale veste svolge varie missioni umanitarie in Africa e in Asia. Nel 1996 entra a far parte dell’Organizzazione non governativa Medici senza frontiere e a cavallo tra il 1996 ed il 1997 coordina il suo primo progetto con Medici senza frontiere in Cambogia. Dal settembre 1998 intrattiene rapporti di consulenza con l’Ufficio regionale dell’OMS per il Pacifico occidentale e compie vari viaggi in Cambogia, Laos, Vietnam e Filippine. Nel 1999 diviene presidente della sezione italiana di Medici senza frontiere e in tale ruolo nello stesso anno ritira il Premio Nobel per la pace a Oslo.

Il primo volontariato – Fin da giovane Carlo Urbani è attivo nelle opere di volontariato e collabora con organizzazioni cattoliche quali Mani Tese e l’Unitalsi. Quando è ragazzo partecipa assiduamente ai campi di lavoro di Mani Tese, si impegna nella raccolta dei farmaci da inviare in Africa ed organizza i campi estivi per i ragazzi portatori di handicap dell’Istituto Santo Stefano di Porto Potenza Picena. Con l’Unitalsi accompagna i malati al Santuario di Loreto. Forma inoltre un gruppo di ragazzi che settimanalmente si riuniscono per affrontare discussioni su tematiche riguardanti i paesi del Terzo Mondo.

L’esperienza in Cambogia – Subito dopo l’ingresso in Medici senza frontiere il medico Urbani riceve il suo primo incarico: il controllo delle malattie endemiche parassitarie come la schistosomiasi in Cambogia. La famiglia Urbani arriva nella capitale cambogiana di Phnom Penh nel settembre 1996. Il medico è costantemente impegnato nei suoi “viaggi sul terreno”, come vengono definiti nel gergo di Medici senza frontiere. Carlo Urbani insegna alle popolazioni locali come curare le infezioni ed evitare di contrarre malattie parassitarie. La minaccia di attacchi da parte dei Khmer rossi costringe Carlo Urbani a muoversi tra i vari villaggi con la scorta, ma tale situazione di pericolo non lo fa desistere dalla sua missione.

L’esperienza in Vietnam – Il 6 gennaio 2000 Carlo Urbani riceve da parte dell’OMS la notizia del suo nuovo impiego, questa volta in Vietnam. La famiglia Urbani parte nel maggio 2000 alla volta della capitale vietnamita di Hanoi. Questa volta la durata della missione è di tre anni. In Vietnam il medico ha il ruolo di consulente dell’OMS per il controllo delle malattie parassitarie nel Pacifico occidentale.

Medici senza frontiere e l’Advanced Training on Tropical Medicine  – Nel 1999 Carlo Urbani diviene presidente della sezione italiana di Medici senza frontiere e come tale si impegna fortemente per il diritto all’accesso ai farmaci per le popolazioni dei paesi in via di sviluppo. Con i soldi del Premio Nobel ritirato nell’aprile dello stesso anno il presidente Urbani crea dunque un fondo per promuovere una campagna internazionale di accesso ai farmaci essenziali per le popolazioni più povere. Nel marzo 2000 Carlo Urbani coordina un corso internazionale, l’Advanced training on tropical medicine, frutto della collaborazione tra Medici senza frontiere, Fondazione Carneri e l’ospedale di Macerata. Il corso si prefigge lo scopo di definire al meglio le linee guida cui attenersi nell’assistenza sanitaria delle popolazioni del Terzo mondo, in cui le malattie parassitarie costituiscono le prime cause di morte. Dopo due settimane di discussione il corso approda al Macerata Statement, una carta che raccoglie quelle che sono le direttive da seguire nelle missioni umanitarie.

La scomparsa – Il 28 febbraio 2003 viene ricoverato presso l’ospedale di Hanoi un cittadino americano colpito da una polmonite atipica. Carlo Urbani viene immediatamente contattato dall’ospedale e subito vi si precipita. Il medico, in contrasto con il resto dello staff presente, capisce che si trova di fronte ad una nuova malattia e che la situazione è critica. Lancia dunque l’allarme al governo vietnamita e all’Organizzazione mondiale della sanità riuscendo a convincere le autorità locali ad adoperare misure di quarantena. Ma l’11 marzo 2003, durante un volo da Hanoi a Bangkok per presiedere una conferenza di medicina, Urbani si sente febbricitante e scopre di avere contratto il morbo, all’atterraggio chiede quindi di essere immediatamente ricoverato e messo in quarantena. Muore il 29 marzo 2003 lasciando la moglie Giuliana Chiorrini e i tre figli. Grazie all’acume ed alla prontezza di Carlo Urbani, lui e altri quattro operatori sanitari furono gli unici decessi per SARS osservati in tutto il Vietnam. Secondo l’Oms il metodo anti-pandemie improntato da Urbani nel 2003 rappresenta, ancora oggi, un protocollo internazionale per combattere questi tipi di malattia.

Onoreficenze – Medaglia d’oro per i benemeriti della Sanità Pubblica conferito dal Ministero della Salute a Roma nell’aprile 2003.

Grazie a Carlo Urbani il Vietnam è il primo paese a poter dichiarare la SARS debellata. Il 12 maggio 2003 il ministro vietnamita della sanità Tran Thi Trung Chien consegna due medaglie alla memoria del medico: la Medaglia per la Sanità del popolo e la Medaglia dell’Ordine dell’amicizia.

Il ceppo di coronavirus responsabile della SARS, individuato da ricercatori del Centers for Disease Control and Prevention di Atlanta e delle varie università di Vietnam e Cina, è stato denominato Urbani in memoria del medico di Castelplanio.

 

AEROPORTO MARCHE: NUOVI COLLEGAMENTI CON GLI HUB INTERNAZIONALI  DI BERLINO E DUSSELDORF

 

Aeroporto delle Marche, chiuso il contratto con la Germanwings, partner di Lufthansa, per 30 voli da Berlino e 30 da Düsseldorf da aprile ad ottobre. Si concretizza dunque l’annunciato collegamento diretto da Falconara a importanti Hub internazionali e, da qui, alle più diverse destinazioni nel mondo. Il contratto – firmato a Colonia tra il consigliere d’amministrazione di Aerdorica Pietro Talarico e il senior manager Airport relations di Germanwings John Fehrens  – avrà la durata di cinque anni. Accanto ai collegamenti aerei è prevista una comune attività di promozione che nei prossimi mesi vedrà coinvolti i due partner sia in Germania che in Italia.

In particolare Germanwings ed Aerdorica parteciperanno, per la presentazione dei nuovi voli, alla Bit (Borsa internazionale del Turismo) di Milano e alla Itb (Internationale Tourismus-Börse) di Berlino. La collaborazione tra i due partner prevede inoltre una strategia di marketing commerciale nei due Paesi attraverso incontri con tour operator ed agenzie per la vendita di “pacchetti Marche”, una comune azione sull’online con il coinvolgimento dei social media regionali, una presenza sul sito istituzionale della Regione e la creazione di app. Entro gennaio 2014 sia il sito che le app saranno anche in lingua tedesca per promuovere i cluster di prodotto Marche nel nord della Germania (il territorio di Düsseldorf, Bonn, Dortmund e Colonia da un lato, quello di Berlino dall’altro).

Nel corso dell’incontro di Colonia si è inoltre discusso di Macroregione adriatico ionica. I partner tedeschi hanno manifestato grande interesse a far sì che l’Aeroporto delle Marche possa divenire il centro di un sistema di transito aereo tra le regioni italiane dell’area, quelle balcaniche e quelle del nord Europa.

E’ dunque all’insegna non solo del rafforzamento, ma anche della crescita, attraverso il consolidamento dei rapporti con le compagnie che già operano sullo scalo e lo sviluppo di nuove rotte al servizio dei marchigiani e dei turisti, la strategia dell’Aeroporto delle Marche, così come annunciato giorni fa dal presidente di Aerdorica Giovanni Belluzzi.

 

Convegno in Regione a conclusione del progetto FSE sulla diffusione delle buone pratiche per il miglioramento dei servizi 

 

GLI UFFICI GIUDIZIARI SI RIORGANIZZANO

 

La Regione Marche, nell’ambito della programmazione Europea FSE,  aveva aderito al progetto pilota avviato dalla Provincia autonoma di Bolzano destinato al miglioramento organizzativo dei processi lavorativi e all’ottimizzazione delle risorse materiali disponibili presso gli Uffici giudiziari. Il progetto ha dato una risposta concreta all’esigenza di realizzare un’iniziativa che, facendo una radiografia dell’esistente e passando attraverso una completa revisione dei processi lavorativi, fosse in grado di riorganizzare la struttura ed i servizi e di ottimizzare le poche risorse materiali, secondo criteri moderni in un contesto ambientale favorevole. I risultati di tale iniziativa sono stati talmente positivi da essere conosciuti e riconosciuti quale buona pratica, anche a livello europeo e quindi trasferiti ad altre realtà.  Dei buoni esiti conseguiti anche in tre strutture marchigiane – Procura della Repubblica di Macerata, Corte d’Appello di Ancona e Tribunale di Ancona  – se ne è parlato oggi in Regione a conclusione del progetto “Diffusione delle buone pratiche a supporto del cambiamento organizzativo derivante dalla nuova geografia giudiziaria del Distretto.” in un convegno nel quale  sono intervenuti l’assessore regionale al lavoro, Marco Luchetti , il Presidente Reggente della Corte d’Appello di Ancona, Carmine Pinelli, il Presidente del Tribunale di Ancona, Mario Vincenzo D’Aprile e il Procuratore Capo della Procura di Macerata, Giovanni Giorgio.

Inizialmente l’iniziativa è partita presso la Procura di Macerata e la Corte d’Appello di Ancona per poi comprendere anche il Tribunale di Ancona per ottimizzare e sfruttare le azioni già condotte dalla Corte di Appello. Sei le linee di attività che si sono sviluppate e attuate nel corso dei miglioramenti organizzativi:

Linea 1        Analisi e riorganizzazione degli uffici giudiziari al fine di migliorarne l’efficienza operativa e l’efficacia delle prestazioni rivolte agli utenti interni ed esterni;

Linea 2        Analisi dell’utilizzo delle tecnologie, adozione ed utilizzazione delle stesse per il  miglioramento organizzativo;

Linea 3        Costruzione della Carta dei servizi;

Linea 4        Accompagnamento alla certificazione di Qualità ISO 9001:2000;

Linea 5        Costruzione del Bilancio Sociale;

Linea 6        Comunicazione con la cittadinanza e comunicazione istituzionale




5 Dicembre 2013 alle 12:13 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

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