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dal Piceno

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Provincia Ap

Valorizzazione e tutela delle risorse idriche del bacino di Acquasanta Terme

Convegno Terme Acquasanta
27-01-2014

Successo del convegno nazionale della Provincia al Teatro Combattenti

Grande interesse e partecipazione ha riscosso il convegno nazionale organizzato dalla Provincia con il patrocinio della Regione Marche, del Comune, del Consorzio Ferrara Ricerche, della società Ad Aquas e degli ordini dei geologi e degli agronomi, sull’utilizzo e tutela delle risorse idriche del bacino geotermico della dorsale carbonatica di Acquasanta, svoltosi sabato nel Teatro dei Combattenti della cittadina termale. Oltre 130 tra geologi, agronomi, esperti provenienti da tutta Italia hanno infatti preso parte ai lavori di presentazione dei risultati della seconda fase del progetto sull’uso sostenibile delle acque sotterranee e superficiali finanziato dall’Amministrazione Provinciale e condotto dall’equipe scientifica diretta dal Prof. Torquato Nanni dell’Università Politecnica delle Marche. Al centro del confronto c’erano temi essenziali per lo sviluppo economico del territorio quali la valorizzazione a fini turistici, termali, energetici, produttivi di un’area unica nel versante adriatico, dall’Emilia Romagna al Gargano, per caratteristiche geotermiche.

“Lo studio ha richiesto un percorso di approfondimento lungo con monitoraggi ripetuti negli anni per tenere conto di molteplici fattori scientifici come l’excursus climatico – ha sottolineato il Prof. Nanni – attraverso dati attendibili sappiamo che il territorio ascolano possiede risorse idriche sotterranee ampiamente sufficienti a soddisfare la domanda d’acqua anche in caso di crisi idriche, che ci sono acque mineralizzate di tipo cloruro-sodico magnesiache e solfuree fredde di notevole interresse per l’uso termale e la presenza, in un bacino amplissimo, di sorgenti di acque sulfuree con probabile temperatura di circa 42°C tali da poter essere utilizzate per scopi produttivi”

Di particolare interesse l’intervento dell’ing. Fausto Ferraresi, responsabile della società Hera S.p.A. che ha illustrato i vantaggi dell’applicazione dell’energia geotermica, da oltre 20 anni, nella città di Ferrara. “Grazie al calore dell’acqua riusciamo a riscaldare d’inverno e raffreddare d’estate circa 25 mila abitazioni pari ad oltre il 20% della città con benefici soprattutto in termini ambientali per l’abbattimento di 42 mila tonnellate di emissioni di Co2 e uno sconto fiscale sulle bollette”.

” Questo studio scientifico – ha evidenziato il Presidente della Provincia Piero Celani – va oltre le finalità del termalismo ponendo l’attenzione sull’utilizzo delle straordinarie risorse del bacino carbonatico di Acquasanta con incredibili prospettive per quanto riguarda il settore del benessere, il teleriscaldamento, l’utilizzo della geotermia in attività produttive come il florovivaismo. Per completare lo studio – ha spiegato Celani – occorrerebbe fare un pozzo esplorativo profondo circa 1000/1200 metri per prelievi diretti valutando la potenzialità dell’acquifero. Un intervento di prospezione i cui costi potrebbero essere sostenuti oltre che dagli enti pubblici (Provincia e Regione) anche da imprenditori interessati ad un progetto di area vasta sulla geotermia. Coinvolgeremo pertanto sia la Regione chiedendo di inserire questa progettualità tra gli interventi strategici per il Piceno (come i fondi POR-FERS 2014/2020), sia le associazioni di categoria che già hanno dimostrato una particolare sensibilità su tale tematica. In ogni caso – ha concluso Celani – occorrerà sempre utilizzare l’asset delle risorse naturali, in maniera integrata, con le altre eccellenze del territorio quali: il paesaggio, i beni storico-architettonici e l’ enogastronomia in modo da rendere il Piceno sempre più attrattivo e competitivo.

Nel suo intervento l’Assessore all’Ambiente Andrea Antonini ha sottolineato come :”in una situazione che vede il fotovoltaico in discussione a causa dell’impatto ambientale molto invasivo sotto profilo paesaggistico e del successivo smaltimento del silicio, le biomasse con le perplessità relative all’emissioni e l’eolico che la Regione ha vietato anche per la presenza di aree di interesse naturalistico, la geotermia rappresenta una delle poche forme di energie alternative senza particolari contro indicazioni. “Sono certo – ha proseguito Antonini – che questo convegno abbia costituito un opportunità unica per approfondire le progettualità di risorse fondamentali per il futuro sviluppo dell’area montana”.

 

 

Tavola rotonda regionale sull’Orientamento

Incontro ad Ancona con funzionari di Province e rappresentanti dell’Istruzione

Una delegazione del Servizio Formazione Professionale di via Kennedy ha preso parte a una importante riunione tecnica tenutasi ad Ancona per approfondire contenuti, progettualità e linee guida dell’orientamento regionale (e nazionale) alla presenza di rappresentanti di Province, Ufficio scolastico Regionale e Università delle Marche.

L’incontro, presieduto dall’Assessore Regionale al Lavoro Marco Luchetti, con a fianco i funzionari del Servizio competente, è servito per fare il punto sulla situazione di un versante come quello dell’orientamento che risulta assolutamente strategico per l’ingresso lavorativo non solo dei ragazzi/e fuoriusciti dai processi di istruzione (superiori, università, post-università), ma soprattutto di coloro che né lavorano, né studiano ossia i cosiddetti “NEET”.

Nel corso della tavola rotonda è stata posta particolare attenzione anche al programma “Garanzia per i Giovani” (Youth Guarantee) promosso dall’Unione Europea per favorire l’occupabilità e l’avvicinamento dei giovani al mercato del lavoro attraverso una serie di misure specifiche e della metodologia e “Sorprendo”, strumento informatico per le scuole per incrociare meglio competenze e offerte di lavoro.

Vertenza Coalac: venerdì Consiglio Provinciale aperto

Sala del Consiglio Provinciale
28-01-2014

Falcioni: “Occorre difendere un valore aggiunto per il territorio”

Sulla vicenda della paventata chiusura dello stabilimento della COALAC di Ascoli Piceno, si terrà un consiglio provinciale aperto venerdì 31 gennaio, alle ore 17.30, nell’aula Consiliare di Palazzo “San Filippo”. In particolare, l’assemblea consiliare servirà ad aprire un confronto nel massimo consesso istituzionale del territorio, utile al fine di verificare la possibilità di rendere compatibili le scelte aziendali della Cooperlat con la difesa dell’occupazione e degli alti livelli di professionalità e specializzazione raggiunti nell’opificio ascolano. La Coalac è stata infatti la prima produttrice del Piceno del “latte fresco”, anche nelle zone periferiche e frazionali di montagna, consentendo così, soprattutto alle piccole attività commerciali, un valore aggiunto che ha permesso la loro sopravvivenza come infrastrutture commerciali in località svantaggiate. Senza considerare che, in 35 anni di attività produttiva di “latte fresco”, intere generazioni sono cresciute con l’alimentazione del latte prodotto negli allevamenti locali, senza che essi abbiano mai denunciato qualsiasi problema di carattere sanitario.

“Abbiamo convocato, grazie anche all’ausilio dei capigruppo, questa seduta aperta a tutte le forze politiche, economiche e sociali del territorio – afferma il Presidente del Consiglio Provinciale Armando Falcioni – ritenendo doveroso, come amministratori del Piceno, spenderci a difesa di un’attività produttiva locale, moderna dal punto di vista tecnologico, finanziariamente sana, evoluta al punto di vista della sostenibilità ecologica e punto di riferimento dello specifico mercato di settore. Ciò per fare sentire il peso del territorio perché la Regione continui ad individuare un polo specifico di qualità ad Ascoli Piceno sulla produzione di ‘latte fresco’.

Vogliamo inoltre amplificare la voce del Piceno, attraverso una sinergia di tutte le istituzioni locali, di tutti coloro, allevatori, maestranze ed indotto, che da questo temuto accentramento del ‘polo del latte’ avranno un danno pesantissimo da sostenere.

Mai come in questo momento il Piceno, come è accaduto nella questione del ridimensionamento delle sede INAIL, ad esempio, dovrà dimostrare una unitarietà ed un senso di appartenenza non secondi ad altri territori contro politiche che, ancora una volta, rendono questa Provincia più appendice, che parte integrante delle Marche. Spero – aggiunge Falcioni – che si crei un tavolo permanente fra tutti gli attori coinvolti sul caso Coalac, anche perché questa vicenda possa costituire lo spunto per chiarire attraverso un confronto tra le posizioni del territorio con quelle del governo regionale anche su altre problematiche, da quelle macroscopiche come la Sanità ad altre particolarmente importanti che saranno discusse dopo la probabile riforma delle Province, ovvero la dislocazione degli uffici dello Stato a livello regionale identificando, in questo ambito, il Piceno come polo del sud delle Marche”.




27 Gennaio 2014 alle 21:50 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

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