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Pensionati, i dati della realtà marchigiana

 

ASCOLI PICENO – Nei giorni scorsi il Sole 24 Ore ha pubblicato una classifica sulla stato delle ns. pensioni.

Secondo il quotidiano la spesa pensionistica sui attesta sul 16.3% del PIL per un importo complessivo di 170 md. di euro, risulta ridotto anche il rapporto tra contribuenti e pensionati che passa dal 129,1 al 126,4 dal 2012 al 2013.

Gli effetti sono una riduzione del valore degli assegni e un aumento dell’età pensionabile.

Aumentano sia le pensioni di anzianità (da 2,7 a 4 milioni raddoppiate negli ultimi 10 anni ma sole del 4.4% nell’ultimo triennio per gli effetti della riforma Fornero); gli assegni di vecchiaia (i più numerosi circa 5 milioni) da incrementi del 2% negli ultimi anni sono diminuiti del 10.1% nel 2013 sempre per gli effetti della citata riforma.

Scendono i prepensionamenti del 25% e variano gli importi delle pensioni stesse.

Circa i dati sul territorio forte è la presenza delle provincie del centro nord in difficoltà quelle del sud.

La UIL Pensionati di Ascoli Piceno e Fermo ha analizzato questi dati e vediamo la classifica sulle ns. province:

Incidenza percentuale delle pensioni sulla popolazione residente.

Risulta evidente come la provincia ascolana sia quella con importi mensili inferiori.

 

Incidenza percentuale delle pensioni di vecchiaia sulla popolazione residente.

Media nazionale 8.7% euro 662,8

Risulta evidente come la provincia ascolana sia quella con importi mensili inferiori.

 

Incidenza percentuale delle pensioni di anzianità sulla popolazione residente.

Risulta evidente come la provincia ascolana sia quella con importi mensili inferiori.

Media nazionale 6.7% euro 1.543,39

Risulta evidente come la provincia ascolana sia quella con importi mensili inferiori.

 

Incidenza percentuale delle pensioni di invalidità sulla popolazione residente.

Risulta evidente come la provincia ascolana sia quella con importi mensili inferiori.

Media nazionale 4.7% euro 417,00

Sono dati che fotografano la ns. realtà in situazione di grande difficoltà che subirà un ulteriore peggioramento a causa della crisi, della modifica di calcolo dal sistema retributivo al contributivo (meno si lavora e meno sono i contributi utili per la pensione), del forte aumento del lavoro precario dei giovani (quando c’è!) del naufragio della cosiddetta pensione integrativa

Occorre ripensare il sistema se non vogliamo trovarci tra ¾ anni in grandi difficoltà sociali e economiche.

Francesco Fabiani Segr. UIL Pensionati Ascoli Piceno e Fermo